Unreal Tournament III

Unreal Tournament III
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Le due alternative di gioco più originali sono, Duello e Warfare, entrambe per motivi assai diversi.
La prima trasforma la battaglia tra fazioni in uno scontro uno contro uno, dove il vincitore prosegue il proprio cammino personale sfidante dopo sfidante, fino al momento della, ahimè, inevitabile disfatta.
Warfare sarà invece la droga di chi ama alternare il combattimento cruento al gioco d'ingegno. Per vincere un round in questa modalità dovrete infatti conquistare alcuni punti caldi, chiamati nodi, creando un collegamento tra il vostro nucleo e quello avversario. Solo dopo aver creato questa linea continua sarà possibile colpire il fulcro nemico, portando alla gloria le proprie truppe.

Il comparto multiplayer gode anche di una, seppur minima, componente di personalizzazione, manifesta nella possibilità di scegliere il personaggio da impersonare, tra un nutrito numero di gladiatori, divisi per razza. E' però un peccato che questa suddivisione non abbia conseguenze effettive nella meccaniche di gioco, visto che le diverse etnie differiscono solamente dal punto di vista estetico.

la fanteria di UT3 é in grado di impensierire anche i corazzati più imponenti
la fanteria di UT3 é in grado di impensierire anche i corazzati più imponenti
l'Unreal Engine 3 offre una profondità di campo visivo davvero "unreale"
l'Unreal Engine 3 offre una profondità di campo visivo davvero "unreale"
il lavoro di squadra darà i suoi frutti nella stragrande maggioranza delle modalità
il lavoro di squadra darà i suoi frutti nella stragrande maggioranza delle modalità


Dominante!
Oltre ai numerosi pregi UT3 porta con se i difetti endemici della serie, primo fra tutti una campagna single player più simile ad un tutorial funzionale al multigiocatore, che ad una modalità a se stante. C'è però da evidenziale la maggiore cura riposta in questa delicata sezione, rispetto alle edizioni passate.

Sostanzialmente i ragazzi di Epic, hanno tentato di "colorare" la campagna costruendo un background privo di spunti originali ma complessivamente solido.
Esempio lampante di questo inedito lavoro di caratterizzazione è la presenza di numerosi video di intermezzo, grazie ad i quali la personale crociata di Reaper, uomo copertina di UT3, nonché mercenario desideroso di vendetta, viene scandita in maniera tutto sommato credibile.

Certo gli espedienti narrativi, atti a giustificare l'alternarsi dei deadmatch e dei "cattura la bandiera", per mezzo dei quali la trama si dipana, fanno sorridere in più di una situazione. Tuttavia, sospendendo l'incredulità, si finisce per apprezzare la buona volontà con la quale si è cercato di donare un'anima a quella che resta una parte marginale del titolo.

A rendere maggiormente digeribile la campagna è sicuramente la possibilità di affrontarla assieme a tre amici in cooperativa. In questo modo sopperiamo ai limiti di una AI dignitosa ma non certo brillante.
E' infatti difficile affrontare le modalità più strategiche circondati da freddi bot, i quali si dimostrano poco propensi a fare "gioco di squadra".
Altra sezione su cui il comportamento ordinario ed ordinato -perfino troppo- dei bot influisce negativamente è l'"azione rapida", tramite la quale potremmo lanciarci in una arena dopo aver selezionato le principali caratteristiche -mappa, modalità, numero giocatori...- da attribuire al round nudo e crudo.

Inarrestabile!
Che a muovere il tutto sia il prodigioso Unreal Engine 3 ce ne accorgiamo dopo pochi minuti di allegro massacro.
Il dettaglio dei personaggi e della maggior parte delle arene, fa gioire gli occhi anche dei giocatori più navigati. A lasciare a bocca aperta è soprattutto l'impressionante fluidità con cui si muove il tutto, senza mai un'incertezza o un'indecisione da parte della "framerate", nonostante i ben sedici combattenti sparsi per arene spaziose e tutt'altro che minimaliste.
Anche l'aspetto prettamente artistico è di prima qualità, benché la commistione con il character design di Gears of War si faccia sentire non poco ( a farne le spese soprattutto i mostruosi Krall, bestie allevate a latte e sangue di memoria "vagamente" locustiana ).

A differenza di quanto si possa pensare anche il sonoro riesce a ritagliarsi uno spazio di primaria importanza in questo cattivissimo "fps". E non ci riferiamo soltanto all'eccellente resa dei suoni tipici di una guerra degna di tal nome -esplosioni, raffiche e urla di dolore capaci di far sobbalzare anche i freddi ed imperturbabili cacciatori di teste- ma anche alla colonna sonora dal tono epico-futuristico, la quale si occupa di sottolineare marcatamente le fasi di combattimento più cruente ed al contempo, si dimostra capace di farsi da parte, nelle rare situazioni in cui non siamo intenti a falciare nemici a suon di Flak Cannon. nica nota stonata la localizzazione sotto la media per la portata del titolo, con un doppiaggio a tratti irritante e la traduzione un po' troppo spicciola di alcune delle tante espressioni colorite.

la fanteria di UT3 é in grado di impensierire anche i corazzati più imponenti
la fanteria di UT3 é in grado di impensierire anche i corazzati più imponenti
l'Unreal Engine 3 offre una profondità di campo visivo davvero "unreale"
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il lavoro di squadra darà i suoi frutti nella stragrande maggioranza delle modalità
il lavoro di squadra darà i suoi frutti nella stragrande maggioranza delle modalità

Unreal Tournament III
9

Voto

Redazione

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Unreal Tournament III

Unreal Tournament 3 riempie quello spazio lasciato vuoto nel seppur saturo mondo dei fps su Xbox 360. Violenza gratuita, gameplay frenetico ma mai caotico e tante, tante e ancora tante, combinazioni di gioco offerte dal parco armi, in collaborazione con quello veicoli, mantengono l'esperienza multiplayer offerta dalla saga prodotta da Midway in linea con le seppur alte aspettative. Dunque un “must have” per chiunque ami fraggare in compagnia senza dover pensare troppo. Sconsigliato soltanto a quei pochi che non si sono ancora decisi a connettere il cavo di rete alla propria console, anche se le tonnellate di divertimento garantite da Unreal Tournament 3, sono una tentazione troppo forte per continuare a rimanere barricati dentro i confini delle sole modalità singole.

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