Until Dawn

di Simone Rampazzi
Nemmeno un mese fa avevamo avuto il piacere di mettere le mani su una corposa anteprima del gioco, la quale ci aveva subito attratto all'interno di un'ambientazione decisamente affascinante, nutrita da alcuni elementi che sono stati abilmente fusi per ricreare una ideale ambientazione horror, incorniciata da un pizzico di buon esoterismo. Volete sapere il nostro mood dopo una sequela di ore in attesa di conoscere l'esito di questa macabra avventura?



Quando una farfalla può fare la differenza



L'incipit del gioco dovreste già conoscerlo, ma per coloro i quali non siano entrati in contatto con i nostri articoli correlati, sappiate che Until Dawn é un titolo di stampo horror edito dai ragazzi di Supermassive Games, ambientato in uno chalet di montagna dove otto amici si riuniscono per cercare di mettere una pietra sopra ad un tragico evento, che aveva siglato la scomparsa di due sorelle nei meandri della montagna.

Nessuno di loro avrebbe mai pensato che questa circostanza avrebbe creato una parabola discendente di eventi sempre più violenti e preoccupanti, del quale non si capiranno né il movente né il possibile assassino, almeno non fino a quando avrete recuperato una serie di indizi lasciati come molliche di pane lungo la strada. Questi vi consentiranno perlopiù di delineare dei possibili profili indiziari, in grado di cambiare a seconda delle scelte che compierete, proprio seguendo la teoria del caos frutto dell'effetto farfalla.

Prendendo in considerazione la formula di causa ed effetto, abbiamo stimato la cura certosina con cui gli sviluppatori sono riusciti ad integrare le decisioni del giocatore all'interno dell'opera, facendole persino convergere all'interno di una trama ben delineata, ma comunque ricchissima di colpi di scena. Durante il gioco avrete la possibilità di impersonare ognuno dei teenager coinvolti nella vicenda, facendoli dialogare tra loro seguendo uno schema di risposte pre-compilate, che influenzeranno non solo il carattere del personaggio che le compirà, ma anche tutto il mondo circostante che verrà plasmato senza che voi ve ne rendiate conto, disegnando un progetto che resterà completamente celato ai vostri occhi fino alla fine di tutta la vicenda.



Una risposta negativa, la scelta di una scorciatoia piuttosto che un sentiero più lungo, ognuna di queste piccole, quanto fondamentali, decisioni potranno influenzare violentemente tutto l'incedere della vostra partita, lasciandovi così un incalzante senso di dubbio che vi costringerà (é quasi garantito) ad andare avanti per cercare di conoscere il volto del vostro persecutore, nonché tutti i possibili retroscena celati dalla zona di Blackwood Pines. Ricordatevi, inoltre, che i personaggi che state impersonando potrebbero morire a seconda di alcune vostre scelte sbagliate, pertanto sarà vostra cura fare in modo che questo non accada.

Oltre al vostro libero arbitrio, importantissimo per porre il giocatore al centro di questo microcosmo, il gioco tenterà di guidarvi grazie al ritrovamento di alcuni totem indiani con un foro a forma di farfalla, frutto della convinzione che le medesime fossero portatrici di sogni e premonizioni molto importanti. Una volta che poserete il vostro sguardo su uno di questi reperti, vi verranno mostrate alcune visioni di un possibile evento futuro, da catalogare grazie ad una scala di cinque colori differenti, che potranno far parte della sfera della Morte, della Fortuna o magari, della possibilità di un Pericolo. Attenzione però, visto che sarete invitati dallo stesso gioco a non fare troppo affidamento sui medesimi, dato che la modalità in cui verrà giocata la partita potrà determinare l'avverarsi, o meno, di queste profezie.

Pertanto non sottovalutate lo stampo delle vostre decisioni perché sommandosi, potrebbero trasformarsi da semplice pioggia ad una vera e propria tempesta perfetta, impossibile da contenere o evitare.



The show must go on



Al fine di rendere quest'avventura il più spaventosa possibile, il team di sviluppo ha dovuto fare molta attenzione a sfruttare al meglio le potenzialità della PlayStation 4, estranedo dal cilindro un'offerta che potesse essere godibile a 360 gradi. Non serve sottolineare come, all'interno di un contesto prettamente horror, sia importante poter fare affidamento su di un set molto dark, seguito da un comparto d'illuminazione praticamente perfetto ed una colonna sonora che possa creare il giusto pathos al fine di coinvolgere il giocatore. Dobbiamo ammettere, ammicando anche all'intervista fatta dal nostro Vicario redazionale a Will Byles, che il progetto si é concretizzato in maniera più che positiva.

Non sono state solamente le espressioni facciali degli attori a convincerci durante la nostra sessione di gioco, ma bensì ogni stanza, ogni recesso della foresta ed ogni angolo delle altre strutture é stato curato in maniera quasi maniacale, grazie ad un'illuminazione chiaramente tenue che poteva variare dalla luce di una candela a quella di un piccolo faro sparato in un angolo, così da tenere all'oscuro un'intera altra zona. Il tutto coadiuvato dall'ottima colonna sonora e dal doppiaggio dei personaggi, curati nei minimi particolari per creare un'esperienza realistica e persuasiva.

Per muovervi in questo mondo, infine, avrete la possibilità di scegliere due configurazioni del vostro joystick, ovvero quella classica e quella dei sensori di movimento. Provandole entrambe abbiamo notato che nel secondo caso la risposta era leggermente più imprecisa fattore che la rendo meno consigliabile considerati i numerosissimi quick-time-event particolarmente rapidi. Questi a volte sono persino seguiti da momenti in cui tenere il vostro pad immobile, fattore che può determinare la differenza tra la vita e la morte. Sappiate comunque che, oltre a scegliere le diverse opzioni con l'analogico destro, il feeling con pad in mano sarà quello di un'avventura in terza persona con la tipica configurazione di movimento, eccenzion fatta per i tasti d'azione che variano in correlazione con l'opera esaminata.