Untold Legends

di Tommaso Alisonno
La ricca città di Aven vive un'esistenza pacifica: ogni anno una Regina viene eletta tra le ragazze più belle e sagge, ed un guerriero viene selezionato tramite un torneo al fine di ricoprire, sempre annualmente, la carica di Guardiano. Per secoli si è trattato di cariche onorifiche, destinate più che altro a festeggiare per un anno la fanciulla più bella e l'eroe più gagliardo della città, ma questa volta le cose sembrano voler andare diversamente: la mattina successiva all'insediamento dei vincitori nei loro appartamenti, dai sotterranei della città si riversano in superficie orde impazzite di ragni giganti finora creduti innocui, e sulle mura si cominciano a sentire i tamburi di guerra delle solitamente pacifiche popolazioni umanoidi circostanti. Il Guardiano di Aven dovrà pertanto dimostrare di essere veramente il guerriero più eroico della città muovendosi a difesa di questa e della sua regina.


Dalle prime schermate di gioco di questo Untold Legends si ha immediatamente la sensazione di trovarsi al cospetto di una vecchia conoscenza: il gioco è indubbiamente costruito sullo scheletro di Champions of Norrath, il gioco del ciclo di Everquest targato SnowBlind e prodotto qualche tempo fa per PS2. Fin qui niente di strano, vista la flessibilità del motore che ha dato i natali anche a The Bard's Tale, ma poi la sensazione si accentua notevolmente una volta giunti al gioco vero e proprio. Ma andiamo con ordine: Untold Legends è un Action-RPG, altrimenti detto "Gioco di Ruolo alla Diablo". Si tratterà pertanto di condurre il proprio personaggio attraverso una sequela di avventure, perlopiù lungo una trama lineare, affrontando e massacrando lungo la sua strada tutti i nemici che incontrerà, accumulando tesori ed esperienza mirati a renderlo sempre più potente.
All'inizio del gioco si è chiamati a scegliere la classe di appartenenza del proprio eroe, a scelta tra quattro: purtroppo la scelta della classe comprenderà anche la scelta del sesso, con Cavaliere e Druido sempre di sesso maschile ed Alchimista e Berserker unicamente femminili. Naturalmente, al di là dell'espetto estetico, la cosa importante è che ad ogni classe corrispondano particolari punti di forza o di debolezza, oltre che una lista di armi ed armature utilizzabili e di abilità speciali sviluppabili. Segue una prima distribuzione di punti nelle quattro caratteristiche di forza, intelligenza, destrezza e salute: altri punti saranno guadagnati ad ogni soglia di esperienza (leggasi "livello") raggiunta, oltre ai punti che serviranno a sbloccare o potenziare le varie abilità speciali, come incantesimi, protezioni, evocazioni e così via.

Il gioco ha uno svolgimento molto dinamico: per muovere il personaggio utilizzerete lo Stick analogico, lasciando così la croce direzionale destinata alla selezione delle abilità speciali, mentre i quattro tasti Figura saranno utilizzati per le azioni più immediate, vale a dire l'attacco, l'iterazione con l'ambiente circostante e l'attivazione delle abilità selezionate. Dei due tasti laterali, uno è destinato all'utilizzo delle pozioni curative, mentre il secondo è usato come "Jolly" in combinazione con gli altri per ottenere tutti quei comandi meno frequenti ma non per questo inutili, quali rotazione di telecamera, cambio rapido dell'arma impugnata, oppure la parata (che contrariamente a quanto si possa pensare è veramente poco usata in questo gioco, salvo contro qualche boss particolarmente ostico). Il tasto Select permette di accedere alla scheda di gioco, composta dalle schermate dell'equipaggiamento indossato e trasportato, le statistiche del personaggio e il registro delle missioni in corso. Solitamente dovrete fronteggiare solo quella "principale", ma di tanto in tanto qualcuno potrebbe assoldarvi per una sotto-quest opzionale.
Tecnicamente parlando, molto poco è cambiato dall'originale Champions of Norrath: il motore grafico si presenta pulito, dettagliato ed ordinato, anche se talvolta la mappatura a "caselle quadrate" lo rende anche eccessivamente (innaturalmente) ordinato.


Interessante il fatto che si siano sfruttati elementi scenici "da soffitto", come ad esempio le fronde degli alberi, per creare delle zone in cui solo apparentemente non si possa passare (e non verranno neanche segnalate nella minimappa), ma che in realtà sono attraversabili: oltre a costituire limitatamente delle zone "segrete", molto spesso in esse si annidano dei mostri. Proprio a proposito di mostri, questo motore presenta un difetto una volta applicato allo schermo "allungato" della PSP: l'intelligenza artificiale mette in movimento i mostri nel momento in cui essi arrivano al limite del nostro campo visivo, ma il problema è che il nostro campo visivo è tutt'altro che circolare... il risultato è che se avanzate lateralmente potete vedere i mostri quando loro vedono voi (e contro alcuni, come ad esempio i kamikaze ricoperti di tritolo, è fondamentale l'abbatterli con armi a distanza prima che si avvicinino troppo), mentre se vi spostate verticalmente vi accorgerete di loro solo quando vi saranno ormai praticamente addosso. È un problema che si risolve ruotando spesso l'inquadratura, ma ciò non toglie che comporti una perdita di tempo.

Altro difetto tristemente noto di Champions of Norrath che anche qui è riproposto è la pesantezza dei menù: quando si naviga nell'equipaggiamento e si esaminano le armi e le armature raccolte, il gioco richiede frequenti accessi al disco per caricare le immagini e le descrizioni, col risultato che tutta l'azione viene pesantemente rallentata. Fortunatamente, d'altro canto, i modelli 3D del gioco e le texturizzazioni sono di buon livello, anche se non è presente nessun tipo di animazione per i dialoghi, tutti composti da testo accompagnato da ritratti bidimensionali dell'interlocutore. Il sonoro costituisce probabilmente il lato negativo del gioco: le musiche, per quanto a primo acchito graziose, sono eccessivamente ripetitive, col risultato che prendono a noia quasi subito, mentre la totale mancanza di doppiaggi e di filmati di qualsivoglia tipo, questi ultimi sostituiti da schermate successive con brani di testo in sovrimpressione, rende anche gli elementi di trama piuttosto "piatti" (e questi, è bene dirlo, non sono certo difetti dovuti al motore grafico). A risollevare un minimo il giudizio abbiamo ottimi effetti sonori, comprensivi di rumori di armi, di passi, versi di mostri e urla di battaglia dei personaggi.

La giocabilità si attesta su parametri piuttosto buoni: il gioco è concettualmente semplice, tecnicamente immediato e piuttosto trascinante nello susseguirsi delle missioni e degli eventi, complice la scelta di realizzare moltissime quest di breve e rapido svolgimento piuttosto che titaniche imprese di lunga durata. La filosofia è quella del tipo "diamo la possibilità al giocatore di fare una quest anche quando ha poco tempo a disposizione", che è più che giusta in un contesto portatile e che si sposa bene con la filosofia "una quest tira l'altra quando si ha tempo a disposizione". La possibilità di salvare liberamente in ogni situazione unità a quella di tornare ad Aven con uno schiocco di dita (niente pergamene di portale, quindi) è un'arma a doppio taglio, in quanto rende il gioco molto più semplice nelle parti più combattive, ma anche troppo semplice se usato indiscriminatamente. Ma l'unica nota veramente dolente è che il concept di gioco sia sempre e comunque lo stesso man mano che la vicenda si snoda, col guardiano che fa le quest (principali o opzionali che siano) per poi tornare al quartier generale e poi partire per un'altra quest: inutile dire quanto a lungo andare tutto questo possa risultare ripetitivo, ma niente che non si possa aggirare dando al gioco le pause che merita.

Anche la longevità è decisamente convincente: al di fuori della già descritta flessibilità "poco/molto tempo a disposizione", la molteplicità delle quest, anche a breve distanza, la possibilità di provare quattro personaggi differenti e la disponibilità di un servizio di gioco in rete rendono il tutto piuttosto longevo. Se vogliamo, alla fin fine, l'unico difetto di questo gioco è quello di non apportare nessuna particolare innovazione al filone, e di essere pertanto destinato ad essere spazzato via dal primo titolo veramente originale che si presenterà sul panorama della PSP. Fino ad allora, però, tutti gli appassionati di Action-RPG dovrebbero seriamente prenderlo in considerazione.