Urban Freestyle Soccer

di Andrea 'NeOAndY' Cani

L'universo delle console, e in generale quello dei videogiochi, ha visto passare nel corso degli anni diverse centinaia di titoli dedicati alle discipline agonistiche più o meno note; il golf, il football, la vela, il basket e ovviamente il calcio, hanno avuto e continuano ad avere validi rappresentanti che ne simulano più o meno in profondità le sfaccettature. Ma esiste anche una serie parallela che percorre una strada differente da quella che porta alla ricerca della simulazione, una strada che tenta piuttosto di arrivare al divertimento cucendo attorno ad una disciplina sportiva un videogame dal sapore prettamente arcade, mantenendo alcuni aspetti dello sport da cui prende spunto e snaturandone volutamente, spesso al limite della caricatura, taluni altri; riferendoci ai tempi recenti possiamo annoverare validissimi rappresentati nella serie Street di EA. E il titolo di cui parleremo oggi propone, in modo del tutto simile a quello adottato dalla serie Big, l'interpretazione in chiave Acclaim del calcetto. Non il calcetto che siamo abituati a conoscere, ma quello ruvido, senza regole se non quelle dettate della strada, il calcetto giocato quattro contro quattro nelle strade di quartiere o, se va bene, nel campetto dietro casa utilizzando ciò che "natura" concede per delimitare limiti di campo e porte.


Parlavamo poc'anzi di due aspetti a prima vista contrapposti: mantenere la coerenza e allo stesso tempo snaturare ciò da cui si attinge. Possibile? Perfettamente. Urban Freestyle Soccer mantiene sempre e comunque la coerenza con lo sport da cui prende vita. Il calcio, o meglio il calcetto, è qui riproposto nella sua ossatura di base, mantenendo altresì invariate quelle che possiamo definire le meccaniche principali. Per vincere la partita è necessario segnare più goal dell'avversario. Ma per segnare bisogna far conto sui propri compagni di squadra, intessendo rapide serie di passaggi atti ad inebetire la difesa nemica. Allo stesso tempo Urban Freestyle Soccer snatura il tutto, proponendo soluzioni fuori schema e perfettamente in linea col tema "street", su tutte la possibilità di utilizzare gli elementi di fondale per far arrivare la palla ai propri compagni in modi del tutto insoliti; sono inoltre presenti soluzioni "estreme" atte ad aumentare la spettacolarità, e qui ci riferiamo al sistema chiamato "netbuster" (strettissimo parente del "gamebreaker"), alla possibilità di eseguire trick e combinazioni incredibili e, non meno importante, alla completa assenza dei falli. È doveroso specificare che ciò che manca non sono i falli in se, ma la segnalazione degli stessi. È infatti possibile intervenire in ogni modo nei confronti del portatore di palla avversario senza che l'intervento possa venir contestato. Cercare la spettacolarità con le proprie azioni è fondamentale se si vuol spostare l'equilibrio della partita a proprio favore. Ogni qual volta si esegue una mossa particolare, o meglio, una serie di combinazioni concatenate magari seguite dal goal, si viene premiati con un punteggio più o meno elevato proporzionale alla spettacolarità del tutto, il quale va ad incrementare la barra dei "netbusters". Una volta che l'avremo riempita, avremo un tempo limite per sferrare un tiro devastante da una delle posizioni predefinite, indicate in campo per mezzo di cerchi luminosi che si stagliano al cielo. I tiri scoccati in questo modo, oltre ad essere quasi imparabili, sono pure piuttosto spettacolari, ed il tutto è impreziosito dal fatto che ogni giocatore è caratterizzato dalla propria particolare movenza.

Gli ingredienti per avere un titolo estremamente godibile e giocabile sono presenti in quantità quindi. Il tutto, però, viene rovinato appena si decide di prendere seriamente il joypad in mano per approfondire l'esperienza di gioco. Ci si rende presto conto, infatti, di non avere il totale controllo della situazione, sia per demeriti derivanti dall'implementazione del sistema di controllo stesso, spesso impreciso e poco "fluido", sia per quanto riguarda il feedback su schermo, rappresentato da animazioni dei giocatori spesso sconnesse e mal concatenate. I compagni di squadra sono poco propensi ad aiutare il giocatore, fanno poco movimento e quando lo fanno sembra essere un evento dettato dal caso piuttosto che dettato da valide routine.