Valkyria Chronicles 2

di Tommaso Alisonno
Tecnicamente il gioco sfrutta evidentemente l'ottimo motore del primo capitolo, ovviamente riveduto e corretto per “entrare” nella meno prestante piattaforma portatile. L'elemento più evidente a cui si é dovuto rinunciare é stato il meraviglioso Cell-Shading “a matita” che costituiva uno degli elementi stilistici più accattivanti, ma fortunatamente l'aspetto dei personaggi, seppure semplificato, é rimasto decisamente gradevole, ed anche negli ambienti si é saputo valorizzare appieno la texturizzazione, con un risultato molto accattivante. Ottima anche l'implementazione degli effetti di notte e di nebbia, quest'ultimo innovativo per la saga.

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Nel sonoro ritroviamo molte delle musiche del primo episodio, quindi temi decisamente adatti all'ambientazione bellica e specifici per situazione: maestosi ed incalzanti al turno del giocatore, più cupi e spaventosi al turno del nemico. Anche gli effetti sonori sono per la maggior parte ereditati dal primo VK, più alcuni nuovi relativi a nuove armi e classi, e sono tutti di buona qualità. I doppiaggi e i testi su schermo sono disponibili solo in lingua Inglese, ma sono tutti di ottimo livello; eccezion fatta per alcuni filmati realizzati “a cartone animato”, per il resto il gioco si avvale di portrait bidimensionali leggermente animati per gestire i dialoghi e le cut-scene.

Prendere confidenza col sistema di controllo é piuttosto semplice, perché nelle prime missioni saremo presi per mano dal tutorial, ma nonostante ciò avremo a disposizione molto presto tutte le principali opzioni di comando, permettendo alle cose di farsi serie in breve tempo. Il gioco propone due livelli di difficoltà - facile e normale: il primo é sicuramente più indicato per chi non ha esperienza di VK, mentre il secondo va benissimo per chi ha già avuto a che fare con lo strategico di SEGA. Anche il secondo, ad ogni modo, permette di impratichirsi con le novità grazie alle varie missioni opzionali e ad un livello di “danno” iniziale decisamente basso.

Le cose si complicano dopo le prime missioni di trama, quando improvvisamente ci troviamo al cospetto di eventi particolari (diciamo il vero inizio della trama) e con essi a picchi di difficoltà improvvisi ed inaspettati: la pianificazione, il level-up e l'imparare dagli errori diventano quindi un obbligo se si vuole sopravvivere, e a differenza del primo VK non é possibile salvare durante le missioni. La cosa più appagante del gioco é comunque il grado di personalizzazione delle unità: c'é da considerare che ciascuna delle 5 classi ha 7 cammini, per un totale di 35 tipi differenti di truppe (sebbene certe sostituiscano via via le precedenti).

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Purtroppo però il gioco ha perso un certo livello di “equilibratura”: alcune classi sono decisamente più incentrate sul combattimento ravvicinato - lo shocktrooper su tutte - e in un contesto di guerriglia trovano maggiore applicazione, col risultato che sbloccheranno più facilmente i ranghi superiori, mentre altre combattono di rado o comunque trovano applicazione in situazioni particolari. Per esempio, l'Armored Tech combatte solo in mischia, e serve di base a ripulire i campi minati o ricostruire le trincee distrutte: molto spesso é sufficiente fare attenzione a dove si mettono i piedi per renderlo superfluo. Fortunatamente pensa la maggior caratterizzazione dei personaggi a fare in modo che tutti risultino interessanti (nel primo erano molto anonimi).

Infine, VKII prevede due modalità MultiPlayer, sfortunatamente limitate alla connessione ad-hoc. Queste saranno sostanzialmente la sfida uno contro uno o il cooperative; per entrambe sono presenti missioni apposite, e per la seconda sono state implementate delle “combo speciali” che permettono di intervenire nel turno dell'alleato quando si verificano specifiche situazioni. Se per esempio una vostra truppa é attigua a quella dell'alleato quando questa apre il fuoco, col giusto tempismo potrete inserirvi nell'azione in modo da effettuare un attacco combinato.

Concludendo, Valkyria Chronicles II é ancora un gran bel gioco, che regge senza problemi il passare degli anni e il downgrade di piattaforma, proponendo nuove soluzioni di gioco e adattando le vecchie al nuovo contesto. Certo, per apprezzarlo appieno dovreste aver giocato e magari terminato (e sicuramente amato) il primo VK su PS3, ed in questo caso non potete lasciarvi sfuggire questo secondo episodio, ma ad ogni modo anche preso singolarmente é una piccola perla che non mancherà di soddisfare tutti gli appassionati di strategici a turni e di RPG con una grande trama.

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