Valkyrie Profile 2: Silmeria
Libera la Valkiria che è in te
Ma non è solo armi alla mano che saggerete la profondità del gameplay in questione. Con gli oggetti recuperati in giro per le arene, potremo recarci nelle varie armerie sparse per villaggi e città, dove artigiani e mercanti saranno ben felici di acquistare ciò che portieremo, per potervi forgiare armi ed armature più forti del normale. Certo, non venderanno questi favolosi manufatti a qualsiasi viandante, ma quando a forza di fare affari con noi, ci saremo fatti un nome ai loro occhi, potremo mettere le mani su articoli capaci di fare la differenza. Ogni personaggio potrà indossare diversi tipi d'equipaggiamento: armi, armature per testa, busto, gambe, braccia e accessori vari. Nella pagina dove potremo scegliere cosa portare, noteremo che ogni elemento è distinto da un colore e da una runa. Indossando colori uguali e particolari combinazioni runiche, scoveremo delle abilità sopite dentro di noi che, salendo di livello, diventeranno utilizzabili durante il gioco. Com'è facilmente intuibile, si viene a creare un circolo tra combattimenti, oggetti ritrovati, armerie, equipaggiamento e abilità, creando una simbiosi dalle mille sfaccettature, tanto elaborata quanto utile al potenziamento dei nostri beniamini. Un'altra fonte di oggetti sarà l'alzare di livello dei nostri einehrjar.
Scovabili nel gioco toccando alcuni particolari oggetti, combatteranno fedelmente per noi ma, raggiunto un dato livello d'evoluzione, potremo scegliere se tenerli con noi come alleati o liberare le loro anime e farli finalmente riposare in pace. Ogni volta che ne libereremo uno, riceveremo un dono, solitamente molto utile per il continuo dell'avventura. A noi decidere il da farsi, in ogni caso la buona quantità di einehrjar e la presenza di compagni umani obbligatori, unita ai premi di cui sopra, non faranno pesare le liberazioni, se non in termini "affettivi". Altra novità: Alicia possiede grazie a Silmeria, la possibilità di lanciare dalle proprie dita dei fotoni, particelle in grado di cristallizzare per brevi attimi i nemici per superarli indenni o sfruttarli come piattaforme. I fotoni permettono anche di teletrasportarsi al posto di un cristallo, qualora lo si colpisca due volte. Quanto detto sin ora, non fa altro che denotare un gameplay frutto di attenti studi e oculate scelte, che si va ad unire ad elementi abbastanza classici, come le magie elementali o la presenza di status tipo avvelenamenti, maledizioni e via dicendo.
Non è mai troppo tardi
Nonostante il titolo in esame sia arrivato in Europa più di un anno dopo la pubblicazione in Giappone, l'impatto visivo è di pregevolissima fattura. Ad onor del vero, grazie la linearità della fase esplorativa, gli sviluppatori hanno potuto inserire un enorme quantità di poligoni, non dovendoli far gestire alla cosnole se non in pochi movimenti. Ciò non sminuisce però uno stile fantasy di tutto rispetto ed una scelta cromatica che si rivela più che adatta ad ogni situazione, da cupi dungeon a ridenti vallate. Se i paesaggi sono splendidi, i personaggi non sono da meno, anzi si collocano tra le migliori rappresentazioni grafiche mai viste su PlayStation 2, denotando una cura maniacale in ogni dettaglio e nelle animazioni. Purtroppo non mancano alcune "scalettature", come ormai ci siamo dovuti rassegnare a vedere su console a 128 bit. Affidate a Motoi Sakuraba, le musiche non deludono, contribuendo alla creazione di un'atmosfera epica e solenne. L'autore delle colonne sonore di giochi come Baten Kaitos, Golden Sun, Stone Ocean e di anime come Saiyuki, dona l'ennesima prova del talento inesauribile che l'ha designato da anni tra i migliori compositori dell'ambiente. Se del gameplay abbiamo già parlato a sufficienza, spendiamo con piacere alcune parole per la longevità: la storia principale offre circa trenta ore di gioco, abbondantemente incrementabili qualora si vogliano esplorare tutti i dungeon disponibili, essendo alcuni opzionabili. Non saremo sulle cento ore di gioco che spesso si sentono accomunare a molti jrpg, ma qui difficilmente si è vinti dalla noia, tranne in alcune battaglie dove con una strategia non perfetta, potremmo trovarci a morire svariate volte. Certo è impossibile definire quale sia il miglior gioco di ruolo disponibile sul mercato, ma Valkyrie Profile 2: Silmeria si conquista a ragione un posto nell'Olimpo... o forse, in questo caso, è meglio dire nel Valhalla!
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Ma non è solo armi alla mano che saggerete la profondità del gameplay in questione. Con gli oggetti recuperati in giro per le arene, potremo recarci nelle varie armerie sparse per villaggi e città, dove artigiani e mercanti saranno ben felici di acquistare ciò che portieremo, per potervi forgiare armi ed armature più forti del normale. Certo, non venderanno questi favolosi manufatti a qualsiasi viandante, ma quando a forza di fare affari con noi, ci saremo fatti un nome ai loro occhi, potremo mettere le mani su articoli capaci di fare la differenza. Ogni personaggio potrà indossare diversi tipi d'equipaggiamento: armi, armature per testa, busto, gambe, braccia e accessori vari. Nella pagina dove potremo scegliere cosa portare, noteremo che ogni elemento è distinto da un colore e da una runa. Indossando colori uguali e particolari combinazioni runiche, scoveremo delle abilità sopite dentro di noi che, salendo di livello, diventeranno utilizzabili durante il gioco. Com'è facilmente intuibile, si viene a creare un circolo tra combattimenti, oggetti ritrovati, armerie, equipaggiamento e abilità, creando una simbiosi dalle mille sfaccettature, tanto elaborata quanto utile al potenziamento dei nostri beniamini. Un'altra fonte di oggetti sarà l'alzare di livello dei nostri einehrjar.
Scovabili nel gioco toccando alcuni particolari oggetti, combatteranno fedelmente per noi ma, raggiunto un dato livello d'evoluzione, potremo scegliere se tenerli con noi come alleati o liberare le loro anime e farli finalmente riposare in pace. Ogni volta che ne libereremo uno, riceveremo un dono, solitamente molto utile per il continuo dell'avventura. A noi decidere il da farsi, in ogni caso la buona quantità di einehrjar e la presenza di compagni umani obbligatori, unita ai premi di cui sopra, non faranno pesare le liberazioni, se non in termini "affettivi". Altra novità: Alicia possiede grazie a Silmeria, la possibilità di lanciare dalle proprie dita dei fotoni, particelle in grado di cristallizzare per brevi attimi i nemici per superarli indenni o sfruttarli come piattaforme. I fotoni permettono anche di teletrasportarsi al posto di un cristallo, qualora lo si colpisca due volte. Quanto detto sin ora, non fa altro che denotare un gameplay frutto di attenti studi e oculate scelte, che si va ad unire ad elementi abbastanza classici, come le magie elementali o la presenza di status tipo avvelenamenti, maledizioni e via dicendo.
Non è mai troppo tardi
Nonostante il titolo in esame sia arrivato in Europa più di un anno dopo la pubblicazione in Giappone, l'impatto visivo è di pregevolissima fattura. Ad onor del vero, grazie la linearità della fase esplorativa, gli sviluppatori hanno potuto inserire un enorme quantità di poligoni, non dovendoli far gestire alla cosnole se non in pochi movimenti. Ciò non sminuisce però uno stile fantasy di tutto rispetto ed una scelta cromatica che si rivela più che adatta ad ogni situazione, da cupi dungeon a ridenti vallate. Se i paesaggi sono splendidi, i personaggi non sono da meno, anzi si collocano tra le migliori rappresentazioni grafiche mai viste su PlayStation 2, denotando una cura maniacale in ogni dettaglio e nelle animazioni. Purtroppo non mancano alcune "scalettature", come ormai ci siamo dovuti rassegnare a vedere su console a 128 bit. Affidate a Motoi Sakuraba, le musiche non deludono, contribuendo alla creazione di un'atmosfera epica e solenne. L'autore delle colonne sonore di giochi come Baten Kaitos, Golden Sun, Stone Ocean e di anime come Saiyuki, dona l'ennesima prova del talento inesauribile che l'ha designato da anni tra i migliori compositori dell'ambiente. Se del gameplay abbiamo già parlato a sufficienza, spendiamo con piacere alcune parole per la longevità: la storia principale offre circa trenta ore di gioco, abbondantemente incrementabili qualora si vogliano esplorare tutti i dungeon disponibili, essendo alcuni opzionabili. Non saremo sulle cento ore di gioco che spesso si sentono accomunare a molti jrpg, ma qui difficilmente si è vinti dalla noia, tranne in alcune battaglie dove con una strategia non perfetta, potremmo trovarci a morire svariate volte. Certo è impossibile definire quale sia il miglior gioco di ruolo disponibile sul mercato, ma Valkyrie Profile 2: Silmeria si conquista a ragione un posto nell'Olimpo... o forse, in questo caso, è meglio dire nel Valhalla!
Valkyrie Profile 2: Silmeria
8.5
Voto
Redazione
Valkyrie Profile 2: Silmeria
In un mercato che punta deciso all'affermarsi della nuova generazione, Valkyrie Profile 2: Silmeria ci prende per mano e c'invita a soffermarci ancora un po' ad assaporare quello che PlayStation 2 riesce ancora ad offrire sul finire della sua vita commerciale. Con i dovuti accorgimenti che ne limitano la libertà d'esplorazione, Tri-Ace sfodera uno dei giochi di ruolo più godibili e interessanti di questi ultimi anni. Indubbiamente ci sentiamo di segnalare una necessaria dedizione per comprendere a pieno le meccaniche di gioco e qualche personaggio non troppo carismatico ma, forte di una trama avvincente, di una realizzazione tecnica sontuosa e di un gameplay tanto profondo quanto elaborato, l'ultimo capitolo della saga della Valkyrie si propone come un titolo che saprà appassionare gli amanti del genere e affascinare la maggior parte di coloro che vorranno posarvi lo sguardo.