Vampire Night
di
Giuseppe "Sovrano" Schirru
È infatti la possibilità di giocare in due contemporaneamente il fattore più riuscito di questo Vampire Night. Continuando nell'analisi della modalità arcade, possiamo riscontrare che presenta un'impostazione di tipo classico: il gioco è quindi suddiviso in livelli zeppi di mostri vari (vampiri, creature a forma di occhio che si impossessano del corpo degli umani per poi mutarli in lupi mannari, demoni volanti, ecc) con alla fine il mostro di fine livello (anche se potrete incontrarlo prima a seconda di come agirete). Questi ultimi si differenziano dagli altri per la maggiore difficoltà richiesta dalla sfida e per le mutazioni che subiscono causando anche cambiamenti della tattica utile per ammazzarli. Nell'avventura si riscontra la presenza anche dei vari bonus, celati da casse, barili e quant'altro, che però saranno presenti in scarsa varietà e col contagocce, fattore che alla lunga potrebbe rendere il titolo un po' ripetitivo. La possibilità di settare nel menù delle opzioni fino a nove continue, renderà la suddetta avventura una delle più facili che la storia dei videogiochi ricordi. La cosa che però farà imbestialire non pochi videogiocatori è la longevità propria del gioco, davvero molto bassa, tanto che la modalità arcade, giocata nella sua totalità sarà bella che finita in meno di quaranta minuti. Quindi, per sopperire a questo inconveniente, tipico degli sparatutto da sala e qui accentuato all'inverosimile, i programmatori hanno aggiunto altre modalità, e cioè le modalità "speciale" ed "esercitazione". La prima, è una spudorata copia della modalità arcade con la sola aggiunta di un elemento differente che però farà scaturire l'ilarità dei più e farà sorgere il seguente interrogativo: come possono pensare di arricchire il gioco con un tale elemento, quasi un insulto all'intelligenza umana? La prima volta che si affronta la modalità speciale infatti, l'avventura, che come abbiamo detto è la copia spiccicata dell'arcade, si apre col filmato in cui una bambina chiede ai due protagonisti di andare a recuperare la bambola che ella ha perduto nel bosco innevato. Poi la storia va avanti esattamente come in arcade sino al punto indicato dalla bambina. Una volta presa la bambola però l'avventura proseguirà senza tanti clamori esattamente come nell'arcade.
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Ma questo è soltanto un esempio per spiegare il modo in cui i programmatori della WOW abbiano voluto allungare la durata di un titolo così corto in maniera tanto inutile. La modalità esercitazione, come dice il nome stesso aiuta il giocatore ad esercitarsi per affrontare al meglio la modalità arcade: è suddivisa in prove di vario livello e impostazione, tra le quali annoveriamo i classici bersagli circolari, quelli a sagoma umana, le botti e altri ancora, che serviranno a prendere dimestichezza col gioco ed impratichirsi.
Per quanto riguarda il sonoro è da rilevare il totale anonimato delle musiche, poco d'effetto (una colonna sonora in stile film horror alla Dario Argento avrebbe giovato non poco) anche se in effetti, nella foga della partita non ci si farà poi tanto caso. Gli effetti sonori sono invece di buona fattura e fanno parte di quel repertorio tipico usato per i giochi del genere, come grida, spari, ruggiti vari delle creature demoniache, ecc. Il parlato in italiano si adegua al gioco in quanto è da incubo, e non nel senso buono. I discorsi totalmente tradotti e doppiati nella lingua nostrana dall'originale, non soltanto non rendono, ma risultano abbastanza idioti. Le proprietà verbali degli individui sono molto limitate, i discorsi alquanto improbabili e l'intonazione e gli accenti sono più adatti ad una favola per la buonanotte che a un videogioco di tale impostazione.
Nel complesso bisogna dire che il gioco, fluido, immediato e divertente, specie se giocato in due è totalmente rovinato dalla bassissima longevità e da alcuni piccoli aspetti come il doppiaggio che lo rovinano ulteriormente.
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Vampire Night
7
Voto
Redazione
Vampire Night
Senza elogi e senza lode è un titolo che cattura, per quanto alla fine risulti troppo corto e facile da finire. La realizzazione tecnica per quanto non faccia gridare al miracolo si attesta su buoni livelli: il finale è lo stesso per quasi tutti gli sparatutto con pistola, ovvero un divertimento iniziale incredibile, che verrà scemando velocemente andando avanti nel gioco per via della sua effettiva scarsa durata. Più un gioco da sala che per console, sicuro, ma se amate sparare e se siete dei fan di John Wayne, accaparratevelo, non ve ne pentirete.