Vampire The Masquerade: Redemption

di Redazione Gamesurf
L'interfaccia propone sulla destra le Discipline ad accesso rapido, potremo sceglierne 6 dal pannello delle discipline. Appena sopra sempre a destra gli slot per gli oggetti ad accesso rapido. Al centro i bei faccioni dei nostri personaggi, con le barre di energia (blu) del sangue (rosso) e della bestia (arancione). Sopra una finestra con i messaggi di gioco. A sinistra i pulsanti per richiamare i pannelli delle Quest, delle caratteristiche, dell'inventario e la mappa, tutti attivabili anche da tastiera

Gli effetti sonori sono al solito ben fatti, l'audio 3D supportato in tutte le salse (EAX di Creative e A3D di Aureal) é implementato decisamente bene. Le musiche decisamente d'atmosfera sono adeguate e belle, anche se niente di fuori dal comune: i temi cupi e gotici della Dark Ages lasceranno spazio a musica elettronica quando l'azione si svolgerà ai giorni nostri
In ogni caso il gioco non é esente da problemi: il pathfinding non é sempre preciso anche se in generale é più che accettabile, e le animazioni dei personaggi quando corrono non sono proprio bellissime da vedere, risultando piuttosto scattose
La versione italiana é discreta, ma niente di particolare: la traduzione é buona, il doppiaggio soltanto discreto con punti in cui risulta decisamente inadeguato, con interpretazioni da racconto delle fiabe che fanno proprio cadere le braccia: se non altro i personaggi principali hanno mediamente un buon doppiaggio. Il manuale, anche lui in italiano, é ben fatto, completo e comprende un capitolo in cui descrive il mondo di The Masquerade in maniera sufficientemente approfondita per consentire a chi non lo conosce di apprezzare meglio il gioco: descrizione della società, dei Clan e delle Discipline aiutano non poco a capire con cosa si ha a che fare
MODALITA' STORYTELLER
La più grande novità di questo titolo era appunto questa modalità: durante una sessione multiplayer un giocatore impersona i panni del classico Master dei GdR, o meglio del Narratore, come é d'uso chiamarlo recentemente. Questo giocatore ha quindi in pugno le sorti della partita nella maniera più completa, potendo controllare ambienti, oggetti e personaggi in tutto e per tutto. Questo evidentemente conferisce al gioco possibilità infinite: una volta che un essere un mano può impersonare tutti i personaggi di un mondo e disporre gli oggetti che preferisce nei luoghi che preferisce, luoghi volendo da lui stesso creati grazie all'apposito editor, le storie che si possono creare sono appunto infinite e il mondo prenderà veramente vita e non sarà come nel gioco in Singleplayer una facciata senza nulla dietro