Venezia
di
Redazione Gamesurf
1... 2... 3! IL CARAVAGGIO AGGIUDICATO AL SIGNORE CON LA FORFORA SUGLI OCCHIALI!
Venezia si presenta come un atipico gioco di ruolo online, e sfoggia il suo bravo motore grafico 3D, essenziale ma funzionale, nonché snello e disinvolto. Niente barocchismi ed effetti grafici da urlo: l'engine é pensato proprio per non appesantire il sistema e per non far pesare al giocatore i tanti limiti delle nostre lente e costose connessioni. L'aspetto grafico ricorda molto quello di Elder Scrolls: Redguard; Venezia appare piuttosto realistica, forse un po' spartana, ma le texture rendono davvero l'idea di palazzi, locande e mercati, pur se alla fine risultano essere un po' ripetitive e, a dirla tutta, nemmeno i poligoni sono tanti
Nel gioco ci aggireremo per questa città virtuale, un microcosmo popolato da tanti giocatori in uno stesso server. La città ha i suoi luoghi caratteristici e ci mette a disposizione diversi modi di far soldi: potremo così andare al mercato per far incetta di certi prodotti (tessuti, prodotti alimentari, materie prime e preziosi) che poi potremo rivendere alla Borsa Valori ad un prezzo maggiorato, ma potremo anche partecipare ad aste, per completare le nostre collezioni di opere d'arte acquistando il pezzo che ci manca, o per rivendere il tal quadro al maggior offerente. Le aste si terranno ogni giorno, e la sera prima di ogni asta potremo visionare, in un pannello posto nell'anticamera alla sala dell'asta, tutti i prezzi di base degli oggetti che verranno venduti il giorno successivo. In giro per Venezia troveremo anche i negozi degli antiquari, e potremo servircene per recuperare quelli che sono i pezzi mancanti delle nostre collezioni d'arte. Un po' come le figurine degli Sgorbion insomma: celo-celo-manca. Una collezione può comprendere opere realizzate da uno stesso artista, opere caratterizzate da una stessa linea tematica o altre categorizzazioni ancora. Una volta completata una collezione, sarà possibile lucrarci sopra rivendendola ad un antiquario. Nel gioco avremo anche modo di effettuare delle spedizioni navali. Dovremo noleggiare una nave (ce ne sono di quattro tipi diversi per peso, velocità e prezzo) ed il suo equipaggio, quindi scegliere una destinazione fra le venti disponibili (da Messina a Jaffa, da Antioch a Valencia) e decidere i tipi e le quantità di materie prime da acquistare una volta giunti a destinazione. Sempre che la nave ci arrivi, perché non di rado incursioni di pirati ed avverse condizioni metereologiche complotteranno per metterci i bastoni tra le ruote. Quando saremo venuti in possesso di tali materie prime, potremo trasformarle in prodotti finiti, quindi mettere il tutto in vendita. Potremo ottenere dei guadagni anche partecipando alle cacce al tesoro organizzate da Rigoletto. E, in questo caso, verranno messi in palio anche premi tangibili, come modem e viaggi nella città lagunare
Venezia si presenta come un atipico gioco di ruolo online, e sfoggia il suo bravo motore grafico 3D, essenziale ma funzionale, nonché snello e disinvolto. Niente barocchismi ed effetti grafici da urlo: l'engine é pensato proprio per non appesantire il sistema e per non far pesare al giocatore i tanti limiti delle nostre lente e costose connessioni. L'aspetto grafico ricorda molto quello di Elder Scrolls: Redguard; Venezia appare piuttosto realistica, forse un po' spartana, ma le texture rendono davvero l'idea di palazzi, locande e mercati, pur se alla fine risultano essere un po' ripetitive e, a dirla tutta, nemmeno i poligoni sono tanti
Nel gioco ci aggireremo per questa città virtuale, un microcosmo popolato da tanti giocatori in uno stesso server. La città ha i suoi luoghi caratteristici e ci mette a disposizione diversi modi di far soldi: potremo così andare al mercato per far incetta di certi prodotti (tessuti, prodotti alimentari, materie prime e preziosi) che poi potremo rivendere alla Borsa Valori ad un prezzo maggiorato, ma potremo anche partecipare ad aste, per completare le nostre collezioni di opere d'arte acquistando il pezzo che ci manca, o per rivendere il tal quadro al maggior offerente. Le aste si terranno ogni giorno, e la sera prima di ogni asta potremo visionare, in un pannello posto nell'anticamera alla sala dell'asta, tutti i prezzi di base degli oggetti che verranno venduti il giorno successivo. In giro per Venezia troveremo anche i negozi degli antiquari, e potremo servircene per recuperare quelli che sono i pezzi mancanti delle nostre collezioni d'arte. Un po' come le figurine degli Sgorbion insomma: celo-celo-manca. Una collezione può comprendere opere realizzate da uno stesso artista, opere caratterizzate da una stessa linea tematica o altre categorizzazioni ancora. Una volta completata una collezione, sarà possibile lucrarci sopra rivendendola ad un antiquario. Nel gioco avremo anche modo di effettuare delle spedizioni navali. Dovremo noleggiare una nave (ce ne sono di quattro tipi diversi per peso, velocità e prezzo) ed il suo equipaggio, quindi scegliere una destinazione fra le venti disponibili (da Messina a Jaffa, da Antioch a Valencia) e decidere i tipi e le quantità di materie prime da acquistare una volta giunti a destinazione. Sempre che la nave ci arrivi, perché non di rado incursioni di pirati ed avverse condizioni metereologiche complotteranno per metterci i bastoni tra le ruote. Quando saremo venuti in possesso di tali materie prime, potremo trasformarle in prodotti finiti, quindi mettere il tutto in vendita. Potremo ottenere dei guadagni anche partecipando alle cacce al tesoro organizzate da Rigoletto. E, in questo caso, verranno messi in palio anche premi tangibili, come modem e viaggi nella città lagunare
Venezia
7
Voto
Redazione
Venezia
Un gioco che non eccelle sotto nessun aspetto. Ma che nemmeno delude. Un titolo intelligente, interessante, piacevole. Ma né elettrizzante, né avvincente. Un gioco che non vi renderà dipendenti da esso, ma che si lascerà giocare bello liscio, a tratti divertendovi pure. Un titolo apprezzabile e ben fatto, che però non vi cambierà la vita in meglio. Ma, ad essere sinceri, non ve la cambierà neanche in peggio, quindi il rischio è calcolato. Insomma, un pensierino Venezia se lo merita.