Vietcong

di Alessandro 'Alenet' Cossu

FIRST BLOOD:
Incipit che ci riporta alla pellicola "Soldato Jane", di qualche stagione fa. Parlare del Vietnam equivale a riaprire una ferita nel cuore di ogni patriota americano e non solo. La schiacciante vittoria dell'esercito Nord Vietnamita è ancora un incubo per gli abitanti degli States. Non ci è dato riscrivere la storia, ma il team dei signori Pterodon, patrocinati dalla I.S., ci prova con questo nuovo FPS (Sparatutto in prima persona) intriso di elementi tattici, davvero degno di nota; allora, si va a incominciare... Vietcong consta di due cd rom, come ormai consolidato trend, uno per l'installazione ed uno che dovrà restare perennemente nel nostro lettore. Dopo il lungo processo, che si porterà via la bellezza di un giga e tre (salvataggi esclusi) dal nostro hard drive, veniamo catapultati nell'ottimo menù iniziale, dove potremo settare a piacimento i consueti parametri di gioco, dalla grafica al sonoro, passando per i controlli e le opzioni multigiocatore.



Fatto questo, Vietcong ci proporrà il primo di una lunga serie di spettacolari Full Motion Video realizzati con lo stesso motore del gioco,l'ottimo Pterodon Engine; piccoli capolavori d'arte grafica che ci permetteranno di immedesimarci nell'incredibile atmosfera di questo titolo, ma soprattutto che ci consentiranno di fare conoscenza con il nostro alter ego digitale, il sergente Hawkins (alla Illusion si sono inspirati all'eroe di guerra Frederick Harvey ed hanno contato sulla sua consulenza anche per le routine di IA dei VC). A bordo di un elicottero, veniamo trasportati, insieme al nostro piccolo squadrone, alla base Americana di Nui Pek, in attesa della prima missione. A questo proposito, un piccolo consiglio prima di cominciare a giocare veramente: non saltare assolutamente l'ottimo tutorial iniziale, indispensabile per padroneggiare tutti i movimenti e gli armamenti disponibili in Vietcong. La trama è assolutamente lineare: ci limiteremo, da bravi soldatini, ad eseguire gli ordini impartiti dal nostro capitano, cercando di completare tutte le missioni con tutti gli arti ancora attaccati al corpo.

Si va dai classici obiettivi "Ammazzali tutti e torna a casa", passando per piccole missioni "Stealth", fino a quelle più carismatiche, ovvero le operazioni di salvataggio dei nostri commilitoni MIA, ovvero Missing In Action. Il tutto seguendo pedissequamente quanto gli sviluppatori hanno pensato per noi, senza possibilità alcuna di trovare strade alternative, locazioni nascoste e quant'altro abbiamo visto in titoli più o meno similari. Ma questo non deve assolutamente apparire come un limite: l'enorme numero di sottoquest, unite all'incredibile grado di carisma che ci regalerà questo titolo, ovvieranno a quello che potrebbe sembrare un "percorso obbligato" voluto e disegnato a tavolino dai programmatori.
Passiamo allora a sviscerare il comparto che più ci interessa, ovvero quello grafico che appare impeccabile fin dalle prime battute, anche se più avanti scopriremo anche qualche punto negativo della stessa. Per ricreare al meglio le anguste ambientazioni di gioco, gli sviluppatori sono stati per settimane nella giungla, raccogliendo filmati e fotografie, da trasporre poi in digitale. Il risultato è un ambientazione pulsante, viva, dove nulla viene lasciato al caso. Farfalle sugli alberi, liane, rospi che saltano, uccelli nel cielo, alberi, trincee, vegetazione, corsi d'acqua...tutto realizzato in modo dettagliato. Non parliamo poi dell'effetto che fa avvicinarsi agli arbusti o alle piante in generale, dove potremo notare che ogni ramo si muove indipendentemente dagli altri, in base a dove soffia il vento.