Vietcong Fist Alpha

Vietcong Fist Alpha
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Vietcong Fist Alpha

LO ZIO SAM ORDINA...

Tra le tante ferite subite dal popolo americano, nel corso della sua breve storia, non c'è dubbio che la guerra nel Vietnam sia stata una delle più profonde, non soltanto in termini di vite umane perse. Lo shock sull'opinione pubblica americana fu devastante: per la prima volta gli Stati Uniti scoprirono di essere vulnerabili, nonostante il loro distruttivo potenziale atomico... Senza dimenticare l'aspro dibattito interno sulla questione morale relativa all'intervento e al ruolo dello zio Sam nel mondo. Un evento di questa portata non poteva non influenzare gli artisti di tutti i generi: solo per citare un esempio, pensiamo alla notevole produzione cinematografico/televisiva che si è sviluppata nel corso degli anni. A parte qualche sporadico caso (prevalentemente tie-in di film famosi), fino all'anno scorso il mondo dei videogiochi non si era ancora seriamente cimentato con questo tema: Vietcong, FPS realizzato in compartecipazione tra i Pterodon (un team della Repubblica Ceca, sic!) e l'Illusion Softworks, ha colmato questa lacuna. Come la logica del videogaming-business impone a un prodotto di successo, il data-disk non si è fatto attendere: vediamo che cosa Vietcong Fist Alpha ci offre di nuovo...



...E NOI OBBEDIAMO!

Nel gioco originale impersonavate il sergente Steve Hawkins, inviato al campo di Nui Pek per rimpolpare le fila del reparto Informativo. Posto alla guida di una squadra di soldati, avete dovuto affrontare le più svariate missioni (a partire dal riconoscimento di obiettivi fino ad arrivare alla difesa della propria base dall'attacco dei vietcong) per la gloria della bandiera a stelle e striscie. Sebbene Fist Alpha sia un seguito, le vicende narrate si svolgono temporalmente qualche mese prima del capitolo originale: nei panni del sergente Warren Douglas e con l'aiuto del vostro team (tutte vecchie conoscenze a parte la guida Nguyen Nham) avrete il compito di costruire un nuovo campo base, vitale per il successo della campagna militare americana. Da questo filone centrale si dipaneranno tutte le missioni da affrontare... Per chi si fosse perso il primo episodio ricordo che la caratteristica che aveva maggiormente impressionato era l'atmosfera tesa che si veniva a creare durante una partita (grazie anche all'abilità del team di sviluppo nel raccontare le storie e caratterizzare i personaggi): ogni mossa andava abbondantemente ponderata per non finire sopra una trappola mortale o di fronte a un vietcong capace di mandarci al creatore con una buona scarica di mitra. Per non parlare del divertimento provocato dagli adrenalinici livelli all'interno dei tunnel... In generale il ritmo risultava lento, ma capace di infiammarsi in men che non si dica durante un improvviso scontro a fuoco. Degno di nota il fatto che la vostra squadra possedesse un certo grado di intelligenza artificiale, tale da non renderli semplici bersagli per il piombo nemico, bensì aiuto in buona parte delle situazioni (sebbene di tanto in tanto dovevate e dovrete far loro da balia perchè l'improvvisa scomparsa di un membro del team causa il fallimento della missione). A quanto dicono gli esperti (personalmente non me ne intendo) anche il comportamento delle varie armi era stato riprodotto in maniera davvero fedele: per quanto mi riguarda ho potuto notare come ogni arma sia realmente diversa dalle altre in quanto a danno prodotto, gittata di tiro, rinculo causato e altri elementi di questo tipo. Sommando a tutte queste caratteristiche un multiplayer (provato di persona in lunghi Lan Party) in grado di acchiappare come pochi, si può capire come Vietcong sia riuscito a conquistarsi il suo meritato pezzo di territorio nell'affollatissimo panorama degli FPS.

Veniamo all'espansione: la nuova campagna single player offre sette missioni di lunghezza variabile, fortunatamente abbastanza diverse l'una dall'altra (come ad esempio recuperare il pilota di un aereo abbattuto o neutralizzare l'artiglieria nemica nascosta tra la vegetazione). Cinque le armi introdotte per la prima volta in Fist Alpha: M-14 (precisione allo stato puro!), Scorpion (attenti al rinculo), Tokarev SVT1940, Sten Mk II e Degtyarev DP. Avendo già parlato dei nuovi personaggi, non rimane che analizzare le aggiunte per il multiplayer; sostanzialmente si tratta di una nuova modalità chiamata Turn Table: un team attacca e l'altro difende. Gli attaccanti devono conquistare un certo numero di bandiere, mentre i difensori devono ostacolarli per più tempo possibile. Una volta conquistate tutte le bandiere i ruoli dei team si invertono e rinizia il gioco; il punto viene conquistato da chi ha impiegato meno tempo per recuperare tutte le bandiere.
Last but not least, troviamo l'editor dei livelli, un prodotto non supportato ufficialmente, ma usato dai numerosi fan del gioco.

Vietcong Fist Alpha
7.5

Voto

Redazione

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Vietcong Fist Alpha

Un'espansione senza infamia e senza lode che per la sua valutazione globale dipende necessariamente dal prezzo di commercializzazione: le novità introdotte (una campagna di sette missioni, una modalità di gioco multiplayer, cinque nuove armi, un paio di personaggi, un po' di nuove mappe e l'editor di livelli), a dire il vero non ecclatanti, giustificano in toto i 19.99 richiesti perl'acquisto. A parte tutte le considerazioni economiche, l'atmosfera creata dal gioco e l'intrigante multiplayer rimangono ancora ai piani alti del mercato.

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