Virtua Athlete 2K
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Fortunatamente le olimpiadi si svolgono ogni quattro anni. Se, per nostra sfortuna, De Coubertein e successori avessero deciso di organizzare ogni anno, o anche ogni due anni, l'infelice ritrovo di maggiorati muscolari, la vita del videogiocatore sarebbe sicuramente apparsa meno felice e scanzonata di quanto non si possa credere oggigiorno. E' infatti a cavallo tra l'inizio e la fine dei giochi olimpici che la maggior parte delle software house con licenze ufficiali (o meno, come nel nostro caso), cercano di battere il ferro ancora caldo e buttano sul mercato uno di quei titoli sfascia-falangi quale Virtua Athlete 2K
RITORNO DA SATURNO
Seguito non proprio ufficiale, o perlomeno non dichiarato, di Decathlete (Sega, Saturn, 1996 - Olimpiadi di Atlanta), Virtua Athlete 2K appare fin da subito come un prodotto tappezzeria. Nello specifico usiamo un termine simile per sottolineare la "temporaneità" del gioco: sviluppato discretamente ma piuttosto in fretta per coprire un buco nella libreria software per Dreamcast e, contemporaneamente, cavalcare l'onda prima che questa scemi del tutto
Fortunatamente Virtua Athlete 2K, pur non rivelandosi come il miglior simulatore olimpionico di tutti i tempi, non raggiunge neanche i tristi livelli di prodotti più infimi (magari come sembrerebbe essere il titolo prodotto dalla Eidos con licenza ufficiale, Sydney 2000). Dal punto di vista prettamente grafico, infatti, Virtua Athlete affianca aspetti pregevoli ad altri meno riusciti, ma comunque non facendo mai sfigurare l'hardware Sega e sfoggiando, a tratti, qualche ottima texture e una ricostruzione degli interni dello stadio olimpico piuttosto particolareggiata e convincente. Non mancano quindi giudici a lato delle piste e delle pedane, gentaglia che cammina ignorandovi, pubblico che applaude e suppellettili vari
I corpi e le animazioni degli atleti appaiono convincenti solo in parte: se si possono dire piuttosto riuscite le ricostruzioni anatomiche dei bellimbusti, non si possono tessere particolari lodi per le animazioni, non tutte perlomeno. Buone quelle inerenti ai movimenti dei salti (in alto, in lungo), o delle prove di lancio (del peso e del giavellotto), ma meno entusiastica la situazione per quel che riguarda la corsa (100M, 1500M e ostacoli). Insomma, viene da chiedersi: "Con tutti i portaombrelli che ci sono, proprio lì dovevano metterseli?"
RITORNO DA SATURNO
Seguito non proprio ufficiale, o perlomeno non dichiarato, di Decathlete (Sega, Saturn, 1996 - Olimpiadi di Atlanta), Virtua Athlete 2K appare fin da subito come un prodotto tappezzeria. Nello specifico usiamo un termine simile per sottolineare la "temporaneità" del gioco: sviluppato discretamente ma piuttosto in fretta per coprire un buco nella libreria software per Dreamcast e, contemporaneamente, cavalcare l'onda prima che questa scemi del tutto
Fortunatamente Virtua Athlete 2K, pur non rivelandosi come il miglior simulatore olimpionico di tutti i tempi, non raggiunge neanche i tristi livelli di prodotti più infimi (magari come sembrerebbe essere il titolo prodotto dalla Eidos con licenza ufficiale, Sydney 2000). Dal punto di vista prettamente grafico, infatti, Virtua Athlete affianca aspetti pregevoli ad altri meno riusciti, ma comunque non facendo mai sfigurare l'hardware Sega e sfoggiando, a tratti, qualche ottima texture e una ricostruzione degli interni dello stadio olimpico piuttosto particolareggiata e convincente. Non mancano quindi giudici a lato delle piste e delle pedane, gentaglia che cammina ignorandovi, pubblico che applaude e suppellettili vari
I corpi e le animazioni degli atleti appaiono convincenti solo in parte: se si possono dire piuttosto riuscite le ricostruzioni anatomiche dei bellimbusti, non si possono tessere particolari lodi per le animazioni, non tutte perlomeno. Buone quelle inerenti ai movimenti dei salti (in alto, in lungo), o delle prove di lancio (del peso e del giavellotto), ma meno entusiastica la situazione per quel che riguarda la corsa (100M, 1500M e ostacoli). Insomma, viene da chiedersi: "Con tutti i portaombrelli che ci sono, proprio lì dovevano metterseli?"