Virtua Fighter 4
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Alcune delle tecniche, come le schivate, i contrattacchi, le prese le combinazioni di colpi, se apprese a dovere non sono soltanto molto efficaci, ma anche particolarmente spettacolari. Ognuno dei personaggi ha un suo preciso stile e un repertorio di mosse niente male che per essere apprese tutte avranno bisogno di un po' di pratica. Questo è uno dei pochi picchiaduro che premia la tattica, la precisione e la pulizia con cui si esegue un combattimento. Raramente si otterranno buoni risultati premendo i tasti a casaccio e i colpi di fortuna del principiante saranno molto più sporadici che in altri giochi. Le modalità da affrontare in solitaria, come abbiamo accennato in precedenza, non ricoprono il fattore maggiormente divertente e sono principalmente due più qualche aggiuntina di cui parleremo in seguito.
La prima modalità è il classico arcade, dove, scegliendo uno dei tredici personaggi dovremmo affrontare via via tutti gli avversari sino ad arrivare al cattivone finale, che guarda caso è anche il personaggio segreto citato in precedenza: non vi dico chi sia ma molti appassionati della saga avranno sicuramente capito di chi si tratta, dato che non ricopre solo la parte del cattivo negli altri capitoli, ma è l'ultimo grande avversario che Akira e gli altri devono affrontare nella serie animata tratta dal videogame. La seconda modalità, ovvero il kumite non è altro che una sfida continua, una sorta di survivor con avversari progressivamente più forti e combattivi. Veniamo però alla nota dolente delle modalità per singolo giocatore, ovvero la mancanza quasi totale di stimoli per proseguire. Uno dei fattori di maggiore successo della saga di Tekken era la continua sfida proposta al giocatore singolo che veniva premiato per i suoi sforzi con i personaggi nascosti, con gli splendidi filmati che lo hanno reso celebre, o con ulteriori modalità sbloccabili.
In questo Virtua Fighter 4 invece non vi è niente di tutto questo. Mancano totalmente gli stimoli per andare avanti e sfidando il tedio e la noia si cercherà di portare a termine l'arcade con tutti i personaggi. Già, perché è innegabile che non invoglia ad essere finito più volte a causa dell'assenza di bonus, chicche, e regali di qualsivoglia genere. A dirla tutta la penuria di personaggi, in effetti tredici son pochini, doveva invogliare i programmatori AM2 a inserire nella versione casalinga una serie di personaggi segreti che in effetti non c'è. La possibilità di creare il proprio personaggio sarebbe stata effettivamente valida se non fosse che è possibile scegliere soltanto il personaggio base tra i tredici presenti, dargli un nome da battaglia e insegnargli tutte le sue tecniche per poi farlo combattere come sparring partner: davvero un po' pochino. Possiamo riscontrare anche la presenza del practice mode più curato della storia dei beat'em up: oltre la classica pratica in free mode potremo apprendere le mosse o insegnarle all'intelligenza artificiale, ovvero al personaggio da noi creato.
Parlando degli effetti sonori bisogna certamente dire che essi sono di ottima fattura, con le voci dei rispettivi personaggi ben coordinate con il labiale nel pre-combattimento, e da tutta una serie di effetti tipici di un gioco di lotta che si rispetti. Le musiche inoltre non sono male, anche se siamo ben lontani, e gli AM2 sono esperti, dai fasti dei due Shen Mue che possedevano, tra le tante altre qualità una colonna sonora degna di un oscar.
Infine bisogna parlare della longevità, fattore che appare implicitamente negli argomenti fino ad ora trattati. Indubbiamente se è vero che in due questo gioco è divertentissimo e molto longevo, bisogna altresì affermare che giocato da soli non offre molto e sarà riposto prestamente nello scaffale. Volendo tirare le somme, bisogna dire innanzitutto che i pareri complessivi riguardanti questo gioco sono contrastanti: secondo molti il nuovo titolo firmato Yu Suzuki è di un gradino superiore sopra lo splendido Soul Calibur di casa NAMCO, ma secondo altri, e io mi ritrovo in questa cerchia, il titolo per Dreamcast è ancora migliore, poiché offriva, con l'ampio story mode opportunità di gioco anche al giocatore singolo insieme a tanti piccoli segreti che lo impreziosivano. Su PS2, data la scarsità di degni rivali (perché Tekken Tag Tournament è davvero inferiore) questo Virtua Fighter 4 è tuttora il migliore anche se si appresta ad essere scalzato dall'arrivo di veri capolavori annunciati quali Tekken 4 e Soul Calibur 2.