Virtua Striker 3

di Bizio Cirillo

Uno dei maggiori limiti della line-up Nintendo, dall'uscita del Nes ad oggi, è stata l'assenza di un titolo di calcio di qualità tale da potersi porre a confronto con le massime espressioni del genere uscite sulle altre piattaforme, in particolare con la serie "Winning Eleven" della Konami (o "Pro Evolution Soccer" per noi Europei).

Nel tentativo di colmare tale lacuna, grazie ad una collaborazione in questo momento intensa tra la grande N con la SEGA e la Konami stessa nonché alla potenza del neo-nato GameCube, assistiamo ora all'uscita di ben due giochi di valore, di cui uno di genere simulazione e l'altro in un classico stile arcade: parliamo di "Winning Eleven" e di "Virtua Striker". Quest'ultimo, dopo aver spopolato nelle sale giochi di tutto il mondo e dopo aver fatto la sua apparizione su Dreamcast, giunge sul GameCube di Nintendo con la sua terza versione, nel tentativo di emulare i successi della versione coin-op e di misurarsi con i colossi del genere calcio in virtù della sua natura prettamente arcade che lo differenzia decisamente dagli altri.




Può una conversione apparire migliore della versione originale ?

Il nuovo "Virtua Striker", sviluppato dalla Amusement Vision e distribuito in Italia dalla Infrogames, come già accennato prende spunto dall'omonimo celebre coin-op uscito nelle sale giochi esattamente un anno fa: alla guida di una delle 64 nazionali disponibili (tutte rigorosamente con nomi di fantasia, data l'assenza di una licenza ufficiale), quindi, dovrete qualificarvi alla competizione di calcio più importante del globo, la World Cup, e possibilmente vincerla.

L'adattamento per console di un gioco da sala comporta spesso delle modifiche strutturali piuttosto importanti al prodotto finale, in virtù dei limiti tecnici posseduti dalle consoles rispetto alle ';schede da bar'. Questo però non è accaduto per questa versione di "Virtua Striker" per Nintendo, la quale appare anzi addirittura migliore della controparte originale grazie alle straordinarie qualità del Cube: la potenza del processore ';Gekko', unita a quella del chipset grafico ';Flipper' di Ati, ha permesso infatti di realizzare modelli poligonali di stadi e di giocatori praticamente perfetti, con grande cura dei particolari (vedi la definizione della muscolatura degli atleti in campo, le espressioni dei giocatori stessi oppure l'aspetto del terreno di gioco, con zone povere di erba rispetto ad altre) e delle infrastrutture (con gli spettatori che, come nella realtà, partecipano in maniera più meno spiccata a seconda dell'importanza dell'incontro che si sta disputando in campo).

Rispetto alla versione coin-op sono state introdotte alcune novità; in particolare la modalità ';Editing'vi consentirà di creare finalmente il vostro giocatore ideale nonché di modificare i nomi di quelli già presenti (che, seppure non ufficiali, assomigliano in modo imbarazzante a quelli dei giocatori reali), mentre con la modalità ';Qualificazione' avrete la possibilità di svolgere le funzioni di manager-allenatore per la squadra che avete selezionato scegliendone il campo di allenamento, i giocatori da mandare in campo e gli eventuali incontri amichevoli (e non) volti a verificarne lo stato di salute e di affiatamento.