Virtua Tennis World Tour
di
Luca Gambino
La filosofia pick up and play (per dirla con le stesse parole di Sega), ha forse trovato la sua migliore espressione nel tennis che il gigante nipponico propone sulla console portatile di casa Sony. Il tennis "a tre tasti" che tanto si fece ammirare ai tempi del Dreamcast (lasciamo ovviamente da parte le scarse conversioni per ps2), dimostra fin dai primi attimi di gioco, di ben adattarsi alla filosofia "da cinque minuti" che caratterizza la natura nomade delle console portatili. Tutto questo, senza rinunciare ad una buona realizzazione estetica e ad una discreta profondità di gioco che farà la gioia tanto del giocatore casuale alla ricerca di emozioni veloci, quanto l'appassionato tennista capace di ritrovare in Virtua Tennis caratteristiche e movenze dei veri campioni abilmente riprodotti da Sumo (incaricato da Sega per lo sviluppo di Virtua Tennis).
Due, fondamentalmente, le strade del divertimento a disposizione in Virtua Tennis. La prima vi richiederà di scegliere uno tra i personaggi (uomini o donne che siano) pre-confezionati che rispondono ai nomi dei giocatori più famosi del circus tennistico (seppure con qualche importante defezione). Da Federer a Maria Sharapova, da Nabaldian alla mascolina Mauresmo, potrete decidere se avvalervi dei servigi tennistici dell'uno o dell'altro in base alle indicazioni riportate di fianco al nome che premieranno l'attuale numero uno al mondo con un "Battuta e Voleè" o che sminuiranno il gioco di Roddick con rapido "colpi potenti". E' ovvio che, alla fin fine, saranno poi i vostri gusti personali a guidarvi verso un giocatore o un altro, lasciando in secondo piano le stringate considerazioni a corredo. Fatto questo verrete catapultati nei classici tornei in singolo o doppio, che da sempre caratterizzano i titoli a sfondo tennistico.
La modalità principe, però, sarà incentrata come da tradizione nella realizzazione di un giocatore (e di una giocatrice), in base a precise scelte sulle caratteristiche fisiche e tecniche con cui vorrete dotare il vostro avatar. Saranno poi una serie di mini-giochi travestiti da improbabili allenamenti (alcuni dei quali totalmente nuovi rispetto a quanto visto su DC) e di successivi tornei ad intrattenervi nei giorni a seguire, permettendovi di racimolare il denaro sufficiente per aggiornare il vostro guardaroba e kit tennistico e per darvi soprattutto modo di scalare le classifiche del ranking mondiale.
Ma è proprio nel rettangolo di gioco che Virtua tennis risulta essere vincente. Soprattutto grazie alla sua predisposizione genetica di farsi padroneggiare in tutte le sue componenti in pochissimo tempo, restituendo al giocatore un divertimento immediato e gratificante. Virtua tennis non è Top Spin, sia intesi e non presenta la minima velleità simulativa. Niente Risk Shots, niente mappatura completa dei tasti, ma solo tre bottoni dei cinque disponibili disponbili deputati alla legnata da fondo campo, alla smorzata e al pallonetto ad uccellare l'avversario sotto rete. Niente di più.
Eppure, malgrado le premesse arcade, in Virtua tennis l'utilizzo di una solo modalità di approccio non darà buoni frutti. Utilizzare sempre e comunque la legnata da fondo campo, per esempio, potrà essere utilizzata solo in alcune occasioni e magari con avversari accomodanti. Sarà ben presto ovvio, però, che un corretto approccio delle tre alternative concesse darà maggiori risultati e soprattutto risulterà decisamente più gratificante. Gratificante anche perché il sistema di controllo del giocatore, ovviamente affidato allo stick analogico, sarà padroneggiabile in pochi minuti di apprendistato, giusto il tempo di verificare l'estensione della corsa dello stick e registrare la reazione del vostro giocatore in campo, tenendo sempre ben conto che potenza e direzione dei vostri colpi saranno sempre perfettamente calcolati considerando la posizione del vostro corpo rispetto alla palla. Il resto è azione e reazione.
Anche tecnicamente Virtua Tennis riesce a convincere, grazie ad una riproduzione pressoché perfetta della bontà visiva già vista su Dreamcast, aggiornato ovviamente ai modelli poligonali degli attuali campioni proposti. In più sono da elogiare le animazioni dei giocatori, alcune delle quali corrispondenti alle esatte movenze degli stessi nelle loro controparti reali. (nel particolare Federer e Roddick sono sembrati i più verosimili). Idem dicasi per stadi e superfici di gioco che ben si differenziano nel rimbalzo della pallina, mentre appare un po' sottotono la realizzazione del pubblico sugli spalti, aspetto comunque secondario ai fini del gioco.
Stranamente, sebbene il gioco mantenga sempre un frame rate pressoché stabile in tutte le situazioni, sono da rimarcare alcuni, noiosi, rallentamenti nei menù di gioco allorché il sistema si ritrova costretto a caricare i dati dall'UMD. Parliamo ovviamente di minuzie, ma una maggiore cura sotto questo aspetto avrebbe reso più gradevole l'esperienza di gioco, in particolare nella modalità carriera dove buona parte del tempo verrà trascorsa a navigare da un menù all'altro. In secondo piano, invece, l'audio che si limita ai classici effetti sul campo e all'enunciazione dei punteggi in perfetto italiano.
Virtua Tennis si dimostra quindi perfettamente plasmato sulla console Sony, mostrandosi capace nello sfruttare a fondo la potenza grafica della PSP e riportando in versione portatile uno dei giochi sportivi che hanno caratterizzato la breve vita (purtroppo) del Dreamcast. Duole fare però un appunto, legato fondamentalmente al mancato supporto della modalità multiplayer in condivisione, che avrebbe reso ancora più coinvolgente il titolo e sarebbe stato un ottimo "biglietto da visita", per chi ancora non aveva preso contatto con questo ottimo titolo. Ottimamente supportato, invece, il classico multiplayer Wi-Fi.
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Due, fondamentalmente, le strade del divertimento a disposizione in Virtua Tennis. La prima vi richiederà di scegliere uno tra i personaggi (uomini o donne che siano) pre-confezionati che rispondono ai nomi dei giocatori più famosi del circus tennistico (seppure con qualche importante defezione). Da Federer a Maria Sharapova, da Nabaldian alla mascolina Mauresmo, potrete decidere se avvalervi dei servigi tennistici dell'uno o dell'altro in base alle indicazioni riportate di fianco al nome che premieranno l'attuale numero uno al mondo con un "Battuta e Voleè" o che sminuiranno il gioco di Roddick con rapido "colpi potenti". E' ovvio che, alla fin fine, saranno poi i vostri gusti personali a guidarvi verso un giocatore o un altro, lasciando in secondo piano le stringate considerazioni a corredo. Fatto questo verrete catapultati nei classici tornei in singolo o doppio, che da sempre caratterizzano i titoli a sfondo tennistico.
La modalità principe, però, sarà incentrata come da tradizione nella realizzazione di un giocatore (e di una giocatrice), in base a precise scelte sulle caratteristiche fisiche e tecniche con cui vorrete dotare il vostro avatar. Saranno poi una serie di mini-giochi travestiti da improbabili allenamenti (alcuni dei quali totalmente nuovi rispetto a quanto visto su DC) e di successivi tornei ad intrattenervi nei giorni a seguire, permettendovi di racimolare il denaro sufficiente per aggiornare il vostro guardaroba e kit tennistico e per darvi soprattutto modo di scalare le classifiche del ranking mondiale.
Ma è proprio nel rettangolo di gioco che Virtua tennis risulta essere vincente. Soprattutto grazie alla sua predisposizione genetica di farsi padroneggiare in tutte le sue componenti in pochissimo tempo, restituendo al giocatore un divertimento immediato e gratificante. Virtua tennis non è Top Spin, sia intesi e non presenta la minima velleità simulativa. Niente Risk Shots, niente mappatura completa dei tasti, ma solo tre bottoni dei cinque disponibili disponbili deputati alla legnata da fondo campo, alla smorzata e al pallonetto ad uccellare l'avversario sotto rete. Niente di più.
Eppure, malgrado le premesse arcade, in Virtua tennis l'utilizzo di una solo modalità di approccio non darà buoni frutti. Utilizzare sempre e comunque la legnata da fondo campo, per esempio, potrà essere utilizzata solo in alcune occasioni e magari con avversari accomodanti. Sarà ben presto ovvio, però, che un corretto approccio delle tre alternative concesse darà maggiori risultati e soprattutto risulterà decisamente più gratificante. Gratificante anche perché il sistema di controllo del giocatore, ovviamente affidato allo stick analogico, sarà padroneggiabile in pochi minuti di apprendistato, giusto il tempo di verificare l'estensione della corsa dello stick e registrare la reazione del vostro giocatore in campo, tenendo sempre ben conto che potenza e direzione dei vostri colpi saranno sempre perfettamente calcolati considerando la posizione del vostro corpo rispetto alla palla. Il resto è azione e reazione.
Anche tecnicamente Virtua Tennis riesce a convincere, grazie ad una riproduzione pressoché perfetta della bontà visiva già vista su Dreamcast, aggiornato ovviamente ai modelli poligonali degli attuali campioni proposti. In più sono da elogiare le animazioni dei giocatori, alcune delle quali corrispondenti alle esatte movenze degli stessi nelle loro controparti reali. (nel particolare Federer e Roddick sono sembrati i più verosimili). Idem dicasi per stadi e superfici di gioco che ben si differenziano nel rimbalzo della pallina, mentre appare un po' sottotono la realizzazione del pubblico sugli spalti, aspetto comunque secondario ai fini del gioco.
Stranamente, sebbene il gioco mantenga sempre un frame rate pressoché stabile in tutte le situazioni, sono da rimarcare alcuni, noiosi, rallentamenti nei menù di gioco allorché il sistema si ritrova costretto a caricare i dati dall'UMD. Parliamo ovviamente di minuzie, ma una maggiore cura sotto questo aspetto avrebbe reso più gradevole l'esperienza di gioco, in particolare nella modalità carriera dove buona parte del tempo verrà trascorsa a navigare da un menù all'altro. In secondo piano, invece, l'audio che si limita ai classici effetti sul campo e all'enunciazione dei punteggi in perfetto italiano.
Virtua Tennis si dimostra quindi perfettamente plasmato sulla console Sony, mostrandosi capace nello sfruttare a fondo la potenza grafica della PSP e riportando in versione portatile uno dei giochi sportivi che hanno caratterizzato la breve vita (purtroppo) del Dreamcast. Duole fare però un appunto, legato fondamentalmente al mancato supporto della modalità multiplayer in condivisione, che avrebbe reso ancora più coinvolgente il titolo e sarebbe stato un ottimo "biglietto da visita", per chi ancora non aveva preso contatto con questo ottimo titolo. Ottimamente supportato, invece, il classico multiplayer Wi-Fi.
Virtua Tennis World Tour
8
Voto
Redazione
Virtua Tennis World Tour
Il tennis Sega dimostra di essere la migliore incarnazione di quel "pick up and play" che caratterizza una parte della filosofia della PSP. Semplice, veloce e divertente il gioco sviluppato da Sumo Interactive (gli stessi che hanno curato Outrun 2 su Xbox) è capace di intrattenere una vasta fetta di pubblico, rispettando quelli che sono sempre stati i punti di forza del tennis made in Sega. Se siete amanti del tennis, fateci un pensiero.