Virtual On: Oratorio Tangram
di
Redazione Gamesurf
UN SISTEMA DI COMBATTIMENTO FRENETICO
I combattimenti avvengono in futuristiche arene tridimensionali dall'aspetto alieno e ipertecnologico
Alcune presentano delle piattaforme semoventi, ruotanti all'interno di uno scenario con numerosi elementi in movimento, come nel caso dello spazioporto. La visuale di gioco é in terza persona e il nostro virtualoid é inquadrato di spalle
L'obiettivo é semplice: blastare in tutte le maniere possibili il robot avversario che si trova di fronte a noi. A questo scopo, disponiamo di un HUD (le informazioni sovraimpresse) indicante distanza e direzione del nemico e di due distinti serbatoi per le armi, attivabili rispettivamente con la pressione del grilletto destro e sinistro del pad
A questo proposito bisogna specificare che la versione coin-op di ORATAN disponeva di un controller con doppia cloche, ciascuna delle quali era dotata di un grilletto apposito. Un identico tipo di joystick é stato messo in vendita da Sega per essere utilizzato in congiunzione con la versione Dreamcast (e solo con questo titolo, allo stato attuale) e deve essere considerato come un acquisto quasi obbligato dal momento che il pad é assolutamente inefficace a ricreare la sensazioni del coin-op
Mega fasci laser multipli, mini-robot esplosivi e tutto il resto del fantasiosissimo armamentario dei robot hanno discrete capacità di auto-indirizzamento perciò per sfuggire alle raffiche dovremo muoverci rapidamente e imprevedibilmente. Sul pad disponiamo di un tasto per attivare i booster, che fanno letteralmente schizzare il nostro robot sulla superficie, mentre con un secondo tasto potremo sollevarci in aria, ritrovando automaticamente il nostro bersaglio e predisponendoci per un attacco dall'alto
Possiamo confondere il nostro avversario con doppie elevazioni e stop improvvisi
La gran parte degli scambi avvengono con le armi di media e lunga gittata, (con cui fare fuoco a volontà, il concetto delle munizioni limitate é estraneo al gioco) sono anche disponibili psichedeliche tecniche speciali sotto forma di super attacchi energetici, coreografici e letali. Oratorio Tangram non é un picchiaduro, ma sulla corta distanza i robot passano automaticamente alla modalità corpo a corpo, sguainando alabarde spaziali e sciabole laser
I combattimenti avvengono in futuristiche arene tridimensionali dall'aspetto alieno e ipertecnologico
Alcune presentano delle piattaforme semoventi, ruotanti all'interno di uno scenario con numerosi elementi in movimento, come nel caso dello spazioporto. La visuale di gioco é in terza persona e il nostro virtualoid é inquadrato di spalle
L'obiettivo é semplice: blastare in tutte le maniere possibili il robot avversario che si trova di fronte a noi. A questo scopo, disponiamo di un HUD (le informazioni sovraimpresse) indicante distanza e direzione del nemico e di due distinti serbatoi per le armi, attivabili rispettivamente con la pressione del grilletto destro e sinistro del pad
A questo proposito bisogna specificare che la versione coin-op di ORATAN disponeva di un controller con doppia cloche, ciascuna delle quali era dotata di un grilletto apposito. Un identico tipo di joystick é stato messo in vendita da Sega per essere utilizzato in congiunzione con la versione Dreamcast (e solo con questo titolo, allo stato attuale) e deve essere considerato come un acquisto quasi obbligato dal momento che il pad é assolutamente inefficace a ricreare la sensazioni del coin-op
Mega fasci laser multipli, mini-robot esplosivi e tutto il resto del fantasiosissimo armamentario dei robot hanno discrete capacità di auto-indirizzamento perciò per sfuggire alle raffiche dovremo muoverci rapidamente e imprevedibilmente. Sul pad disponiamo di un tasto per attivare i booster, che fanno letteralmente schizzare il nostro robot sulla superficie, mentre con un secondo tasto potremo sollevarci in aria, ritrovando automaticamente il nostro bersaglio e predisponendoci per un attacco dall'alto
Possiamo confondere il nostro avversario con doppie elevazioni e stop improvvisi
La gran parte degli scambi avvengono con le armi di media e lunga gittata, (con cui fare fuoco a volontà, il concetto delle munizioni limitate é estraneo al gioco) sono anche disponibili psichedeliche tecniche speciali sotto forma di super attacchi energetici, coreografici e letali. Oratorio Tangram non é un picchiaduro, ma sulla corta distanza i robot passano automaticamente alla modalità corpo a corpo, sguainando alabarde spaziali e sciabole laser
Virtual On: Oratorio Tangram
Virtual On: Oratorio Tangram
L'essenza di Oratorio Tangram è un concentrato di puro divertimento. Abbandoniamo ogni velleità di natura simulatoria perché questo gioco farà scorrere la nostra adrenalina a fiumi e distruggerà le nostre falangi con un'azione fulminea che non ci concederà un nanosecondo di tregua. L'impatto col gioco è sbalorditivo come il frontale con un tir: diamoci immediatamente da fare o saremo annullati dalla CPU nel giro di qualche secondo. Questo è un titolo che grida di essere giocato in ogni singolo istante, non ci sono concessioni alla scenografia, tempi morti o interruzioni. ORATAN riscopre la vena più autentica e dimenticata dei vecchi arcade di un tempo, il cui obiettivo era scaricare nel giro di pochi secondi tutto lo stress e le energie residue barattandole con adrenalina pura ed eccitazione. Il meccanismo di gioco è allo stesso tempo essenziale ed ipnotizzante, ci trascina in un vortice in cui ogni partita dovrebbe essere l'ultima, cosa che puntualmente non si avvera. Come Sega ha perfettamente capito il punto forte del gioco sono le sfide testa a testa con gli avversari umani, l'impossibilità di accedere al servizio on line per gli utenti italiani in questo senso pesa come un macigno nonostante le nuove, numerose modalità aggiuntive. Ma forse è un bene: Virtua On Oratorio Tangram è capace di strizzarvi le pupille e frollarvi le meningi nel giro di una ventina di minuti. Dopo non avrete neanche più la forza di impugnare il pad. Lo odierete o lo amerete alla follia.