Wacky Races
di
C'é, infine, un ultimo tipo di bonus, identico per tutti i contendenti, che attiva un trucchetto a scelta fra molti disponibili e serve a bloccare temporaneamente gli avversari, nella migliore tradizione del cartone animato, come il nido di vespe lasciato in mezzo al percorso, il cartello con la svolta a destra che devia i contendenti fuori strada, o la sirena dell'ambulanza, che fa comicamente rallentare tutti i contendenti. Rispetto alla versione preliminare é stata introdotta un gradito scudo energetico (sempre sotto forma di bonus) che può proteggerci da tutti questi infami trucchetti per un limitato lasso di tempo. Alla fine della gara si può vedere e salvare il replay, peccato che il controllo su quest'ultimo sia nullo: la pressione di un tasto qualsiasi ci riporta, infatti, alla schermata principale
DAL CARTONE AL POLIGONO
Tecnicamente Wacky Races é appena sufficiente. Il motore tridimensionale é fin troppo farraginoso considerando la semplicità delle visuali che deve gestire: la sensazione di velocità e il frame rate sono mediocri, e i poco dettagliati modelli delle automobili, nonostante i due livelli di zoom, rimangono generalmente troppo piccoli rispetto allo scenario. Medio basso il livello grafico dei circuiti: in omaggio a un mal concepito ideale di conversione dallo stile grafico del cartone animato alle capacità della PlayStation abbiamo delle texture elementari praticamente prive di sfumature, elementi tridimensionali rozzi e poco definiti, e, in generale, una certa povertà degli sfondi. Non si può fare a meno di notare che l'effetto grafico sarebbe stato migliore se i programmatori avessero optato in favore di poligoni sfumati, o di sprite precalcolati in computer grafica, simili a quelli del filmato introduttivo, adottando un aspetto tipo i games Rare, come altri titoli di guida atipici lanciati in passato per PSX. Gli effetti sonori, la musica e la presentazione del gioco sono in linea con lo stile della serie animata originale. Il commento che condisce le gare é frammentario e sconnesso e non aggiunge molto alla qualità generale del gioco.
DAL CARTONE AL POLIGONO
Tecnicamente Wacky Races é appena sufficiente. Il motore tridimensionale é fin troppo farraginoso considerando la semplicità delle visuali che deve gestire: la sensazione di velocità e il frame rate sono mediocri, e i poco dettagliati modelli delle automobili, nonostante i due livelli di zoom, rimangono generalmente troppo piccoli rispetto allo scenario. Medio basso il livello grafico dei circuiti: in omaggio a un mal concepito ideale di conversione dallo stile grafico del cartone animato alle capacità della PlayStation abbiamo delle texture elementari praticamente prive di sfumature, elementi tridimensionali rozzi e poco definiti, e, in generale, una certa povertà degli sfondi. Non si può fare a meno di notare che l'effetto grafico sarebbe stato migliore se i programmatori avessero optato in favore di poligoni sfumati, o di sprite precalcolati in computer grafica, simili a quelli del filmato introduttivo, adottando un aspetto tipo i games Rare, come altri titoli di guida atipici lanciati in passato per PSX. Gli effetti sonori, la musica e la presentazione del gioco sono in linea con lo stile della serie animata originale. Il commento che condisce le gare é frammentario e sconnesso e non aggiunge molto alla qualità generale del gioco.