Wanted
di
Localizzato, “temporalmente” parlando, subito dopo gli eventi raccontati nel film dello scorso anno, “Wanted: Weapon of Fate”, é fondamentalmente un elegante sparatutto in terza persona che ci permetterà di impersonare il protagonista della pellicola, Wesley Gibson. Dopo aver fatto tesoro delle nozioni apprese durante l'addestramento da “superkillerinvincibilechepiegalospaziotempo”, saremo chiamati, dall'inizio alla fine, a massacrare tutti i poveracci che incontreremo durante il nostro (relativamente breve) cammino, saltando da una posizione di copertura all'altra e piazzando tre proiettili - perché questo é il numero esatto di colpi necessari per abbattere i nemici, nei corpi dei malcapitati di turno, per poi riprende la trafila dall'inizio, ancora e ancora, fino alla conclusione. Divertente per le prime due ore, ma già dal centoventunesimo minuto la cosa inizierà lentamente e inesorabilmente a tediare, facendoci pregare gli Dei dei videogiocatori, di far succedere qualcosa che spezzi la monotonia...cosa che non accadrà, in effetti, anche perché in 5-6 ore di gioco, la nostra avventura in Wanted sarà bella che conclusa.
Fin dalle prime battute di gioco, sarà ben chiaro che l'unico modo per proseguire e osservare il dipanarsi degli eventi, sarà quello di coprirsi costantemente, scivolando dietro questo o quel riparo (riparo che sarà costituito, di volta in volta, da un armadio, un mobile, una porta, un muricciolo e cosette del genere), puntare e fare fuoco. Il nostro protagonista é invero piuttosto fragile - pochi colpi e finirà nei verdi pascoli -, ma quando si trova dietro a qualcosa...qualsiasi cosa, anche un attaccapanni, i colpi avversari non arriveranno praticamente mai a segno. Naturalmente, anche i nemici possono sfruttare tale sistema e, in quel caso, anche noi dovremo pazientare che si scoprano: per fortuna lo faranno con una certa frequenza e succederà spesso che, dopo aver sparato, rimangano qualche prezioso secondo fuori copertura. In quel momento, i già citati tre colpi ci faranno avere ragione dei nostri avversari. Un altro sistema per toglierci di mezzo gli ostili, sarà quello del “fuoco cieco”. In buona sostanza, si tratta di premere la giusta sequenza di tasti, e otterremo l'effetto di “ingannare” il nemico, facendogli credere che ci troviamo in un punto, mentre grazie alle nostre abilità peculiari, lo accerchieremo e potremo, in base alla distanza, ficcargli una pallottola nel cranio, oppure ucciderlo con un preciso colpo, magari di coltello. Bello la prima volta, interessante la seconda, alla terza il tedio é alle porte...anche perché, a prescindere da chi avremo di fronte, ci cascheranno tutti, senza appello.
Questo perché gli avversari sono tutti piuttosto simili a loro stessi e “vantano” i medesimi script di comportamento. Sono pochissime, le varianti, come qualche “boss” di fine livello, oppure i cecchini, ma complessivamente ci troviamo di fronte a delle routine di IA davvero di bassa lega...con l'ovvio risultato che l'azione tende a ripetersi e il gioco stesso decolla si, ma poi mantiene un volo piuttosto basso.
Ci sono, é vero, piccolissime varianti al gameplay: per esempio, ci sono alcune postazioni fisse che danno un lieve senso di divertimento, oppure alcune sequenze in slow-motion (talune davvero ben realizzate) durante le quali, come insegna la pellicola, dovremo sparare ai proiettili che ci vengono incontro e, nel contempo, uccidere anche chi ci ha sparato. Queste sono, probabilmente, le sessioni più impegnative dell'intera produzione, ma nulla che faccia gridare al miracolo. Certo, é innegabile che, specialmente le prime volte, piegare la traiettoria dei proiettili e vederli conficcarsi nel corpo dei nemici da una bella soddisfazione : quasi, sembra di rivivere il feeling con la pellicola, il che di sicuro non é poco.
Tecnicamente parlando, ci troviamo di fronte ad una buona produzione, ma che é comunque un gradino sotto le reali potenzialità visive e sonore della console Sony. Le texture sono un po' piatte e tendono a ripetersi, mentre il frame rate ci é parso piuttosto incostante. Inoltre, i tempi di caricamento sono decisamente troppo lunghi e, cosa peggiori, i “loading” sono davvero troppo frequenti; le sequenze in FMV sono gradevoli, ma poco utili nell'economia generale del gioco. Tuttavia, alcuni livelli, per quanto lineari in un modo che ricorda gli sparatutto di tanti anni fa (ovvero, senza la minima possibilità di scegliere un percorso alternativo, neanche per un secondo), sono ben realizzati e, tutto sommato, immersivi. La possibilità di “sbloccare” alcuni premi, come fumetti, info speciali, e la chance di giocare un livello impersonando uno dei Boss del gioco, aumentano leggermente la varietà del titolo; i salvataggi, come da consolidata tradizione, sono disponibili solo attraverso dei checkpoint, per fortuna relativamente vicini uno con l'altro. “Wanted WoF” é in Inglese, localizzato in Italiano solo per quanto riguarda i menù e i sottotitoli; discrete le musiche, ma utilizzate in modo sbagliato: ogni volta che sta per accadere qualcosa, la colonna sonora cambia, anticipando di fatto l'azione...il che, toglie quel poco di pathos che avvolge la produzione.
Possiamo dire, quindi, che il titolo oggi sotto esame, é tanto breve, quanto relativamente semplice. I livelli lineari, i nemici poco intelligenti e, in generale, uno stile di gioco ridondante, fanno di questa produzione un titolo sufficiente, ma nulla di più.
Fin dalle prime battute di gioco, sarà ben chiaro che l'unico modo per proseguire e osservare il dipanarsi degli eventi, sarà quello di coprirsi costantemente, scivolando dietro questo o quel riparo (riparo che sarà costituito, di volta in volta, da un armadio, un mobile, una porta, un muricciolo e cosette del genere), puntare e fare fuoco. Il nostro protagonista é invero piuttosto fragile - pochi colpi e finirà nei verdi pascoli -, ma quando si trova dietro a qualcosa...qualsiasi cosa, anche un attaccapanni, i colpi avversari non arriveranno praticamente mai a segno. Naturalmente, anche i nemici possono sfruttare tale sistema e, in quel caso, anche noi dovremo pazientare che si scoprano: per fortuna lo faranno con una certa frequenza e succederà spesso che, dopo aver sparato, rimangano qualche prezioso secondo fuori copertura. In quel momento, i già citati tre colpi ci faranno avere ragione dei nostri avversari. Un altro sistema per toglierci di mezzo gli ostili, sarà quello del “fuoco cieco”. In buona sostanza, si tratta di premere la giusta sequenza di tasti, e otterremo l'effetto di “ingannare” il nemico, facendogli credere che ci troviamo in un punto, mentre grazie alle nostre abilità peculiari, lo accerchieremo e potremo, in base alla distanza, ficcargli una pallottola nel cranio, oppure ucciderlo con un preciso colpo, magari di coltello. Bello la prima volta, interessante la seconda, alla terza il tedio é alle porte...anche perché, a prescindere da chi avremo di fronte, ci cascheranno tutti, senza appello.
Questo perché gli avversari sono tutti piuttosto simili a loro stessi e “vantano” i medesimi script di comportamento. Sono pochissime, le varianti, come qualche “boss” di fine livello, oppure i cecchini, ma complessivamente ci troviamo di fronte a delle routine di IA davvero di bassa lega...con l'ovvio risultato che l'azione tende a ripetersi e il gioco stesso decolla si, ma poi mantiene un volo piuttosto basso.
Ci sono, é vero, piccolissime varianti al gameplay: per esempio, ci sono alcune postazioni fisse che danno un lieve senso di divertimento, oppure alcune sequenze in slow-motion (talune davvero ben realizzate) durante le quali, come insegna la pellicola, dovremo sparare ai proiettili che ci vengono incontro e, nel contempo, uccidere anche chi ci ha sparato. Queste sono, probabilmente, le sessioni più impegnative dell'intera produzione, ma nulla che faccia gridare al miracolo. Certo, é innegabile che, specialmente le prime volte, piegare la traiettoria dei proiettili e vederli conficcarsi nel corpo dei nemici da una bella soddisfazione : quasi, sembra di rivivere il feeling con la pellicola, il che di sicuro non é poco.
Tecnicamente parlando, ci troviamo di fronte ad una buona produzione, ma che é comunque un gradino sotto le reali potenzialità visive e sonore della console Sony. Le texture sono un po' piatte e tendono a ripetersi, mentre il frame rate ci é parso piuttosto incostante. Inoltre, i tempi di caricamento sono decisamente troppo lunghi e, cosa peggiori, i “loading” sono davvero troppo frequenti; le sequenze in FMV sono gradevoli, ma poco utili nell'economia generale del gioco. Tuttavia, alcuni livelli, per quanto lineari in un modo che ricorda gli sparatutto di tanti anni fa (ovvero, senza la minima possibilità di scegliere un percorso alternativo, neanche per un secondo), sono ben realizzati e, tutto sommato, immersivi. La possibilità di “sbloccare” alcuni premi, come fumetti, info speciali, e la chance di giocare un livello impersonando uno dei Boss del gioco, aumentano leggermente la varietà del titolo; i salvataggi, come da consolidata tradizione, sono disponibili solo attraverso dei checkpoint, per fortuna relativamente vicini uno con l'altro. “Wanted WoF” é in Inglese, localizzato in Italiano solo per quanto riguarda i menù e i sottotitoli; discrete le musiche, ma utilizzate in modo sbagliato: ogni volta che sta per accadere qualcosa, la colonna sonora cambia, anticipando di fatto l'azione...il che, toglie quel poco di pathos che avvolge la produzione.
Possiamo dire, quindi, che il titolo oggi sotto esame, é tanto breve, quanto relativamente semplice. I livelli lineari, i nemici poco intelligenti e, in generale, uno stile di gioco ridondante, fanno di questa produzione un titolo sufficiente, ma nulla di più.