War Commander

War Commander
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War Commander

Decisamente la Seconda Guerra mondiale offre spunti interessanti per chi si vuol cimentare nella programmazione di un gioco. Negli ultimi mesi, solo per citare un paio di nomi, abbiamo visto Commandos 2 e ancora prima un apprezzato RTS dal titolo di Sudden Strike regalatoci (si fa per dire) dai ragazzi della CDV. Proprio dagli stessi arriva oggi Warcommander, altro strategico in tempo reale con moltissime analogie con il succitato titolo e con alcune marcate differenze. Proprio per questo conviene forse parlare del nuovo prodotto facendo qualche paragone con il suo predecessore.

Sia ben chiaro da subito che Warcommander non è il seguito di SS. I due titoli differiscono tra loro per la focalizzazione su determinate unità, ma di questo si parlerà più avanti. Invece i due giochi si incontrano sull' ambientazione, il secondo conflitto mondiale, e sulla grafica, un 2D di ottima qualità e al tempo stesso quasi una rarità in un panorama affollato dalle onnipresenti tre dimensioni. La principale differenza sta nelle unità che vengono comandate: in Warcommander l' accento è posto sulla fanteria laddove in SS oltre a diverse unità appiedate si potevano comandare veicoli a due, quattro ruote nonché cingolati. Dunque la CDV sposta l' attenzione sugli uomini facendo delle gesta dei soldati singoli il tema del titolo in questione, anche se occasionalmente si avrà qualche unità meccanizzata.



Warcommander mette a disposizione oltre 20 missioni totali divise in due campagne che prendono le mosse dallo straconosciuto sbarco in Normandia. Non si tratta semplicemente di avanzare sparando a tutto quello che si muove, sopravvivendo nel maggior numero possibile, ma le missioni hanno uno scopo preciso come prendere postazioni, compiere sabotaggi, difendere capisaldi ecc.
Come in SS la visuale è di tipo isometrico, zoomabile a piacimento in questo caso, ma la definizione dei soldati è di gran lunga superiore. Mentre nel primo titolo si faticava a distinguere un cecchino da un soldato semplice qui basta un colpo d' occhio per identificare l' unità che si desidera e, data anche la presenza dello zoom, è stata posta un' attenzione particolare alla cura della definizione dei vari oggetti come bunker, tralicci, ostacoli, edifici ecc. che migliora il già gradevole appeal grafico di SS. Sempre per continuare l' analisi delle somiglianze anche in Warcommander non c'è raccolta e gestione di risorse: anche qui tutto lo sforzo di gioco va ai combattimenti e un' unità persa non può essere reintegrata.

In più non esiste la possibilità di costruire edifici salve alcune eccezioni di cui si dirà poco sotto. A proposito di unità sono parecchie le specializzazioni di fanteria che si possono avere ai propri comandi. Si va dal soldato semplice armato del fucile standard al cecchino, dal mitragliere al medico fino allo scout e all' ingegnere. Questi ultimi sono particolarmente importanti per due motivazioni differenti.

War Commander
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War Commander

Warcommander non offre nulla di particolarmente nuovo ma riprende quello che c' era di buono (e di cattivo) in Sudden Strike mettendoci nei panni di un comandante che deve saggiamente utilizzare le proprie truppe. L' impostazione priva di gestione delle risorse ne fanno un titolo dedicato a chi ama la tattica pura e la soluzione di una situazione.

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