Warhammer 40,000: Dawn of War II

di Marco Modugno
Strategico o gioco di ruolo? La domanda, buttata là quando con gli amici si voleva organizzare un pomeriggio o una serata di svago, vedeva quasi sempre la nascita di due fazioni contrapposte, ciascuna a sponsorizzare la propria scelta secondo il gusto personale del momento. Eh sì, ché non era facile per gli appassionati del role playing raggiungere lo stesso livello d'immedesimazione muovendo quadratini di cartone, con sopra simboli astrusi per chiunque non avesse frequentato la Scuola Applicazioni delle Forze Armate. Mentre i fan della mappa ad esagoni, al contrario, proprio non volevano arrendersi a rimettere la sorte dei loro alter ego nelle mani di un master sono in teoria super partes, invece che sottomettere il caso ad un rigido ed esaustivo sistema di regole e probabilità.



L'arrivo di Warhammer Fantasy Battles, e successivamente della versione futuristica 40K, entrambi frutto della geniale verve creativa della Games Workshop, mise d'accordo tutti. Il gioco da tavolo, infatti, prevedeva un sistema di regole sufficientemente dettagliato da sfamare anche il più inveterato giocatore di “napoleonici” et similia, trasformando tuttavia i quadretti di cartone in meravigliose miniature fantasy e techno-fantasy da collezionare, colorare e personalizzare. La storia di ogni esercito, poi, veniva approfondita in enciclopedici volumi che consentivano un'immersione senza precedenti nella storia delle fazioni che si sarebbero poi scontrate sul campo di gioco.

Il successo del franchise Warhammer ad oggi, non conosce flessioni e il numero degli appassionati, nonostante i costi da sostenere per potersi dotare di un esercito competitivo, cresce costantemente, garantito proprio dalla commistione di role playing e gioco strategico che é riuscita nel tempo a conquistare tanti appassionati di entrambi i generi ludici.
Per questo motivo, a rischio di andare controcorrente, intendo salutare con un applauso la scelta coraggiosa perseguita dagli sviluppatori Relic che hanno voluto trasferire lo spirito di Warhammer nei nostri PC, a costo di sentirsi rinfacciare di aver in qualche modo “tradito” la tradizione di precedenti titoli del franchise.

La campagna single player di DOW II, infatti, mette da parte una volta per tutte la costruzione di strutture e la raccolta di risorse più o meno fantascientifiche per concentrare l'attenzione sui componenti della nostra unità d'assalto. Come già annotato nella nostra preview di qualche tempo fa, il gioco in singolo consta di missioni brevi e veloci, incentrate su un numero limitato di soldati e sulla figura dei loro comandanti, sorta di eroi dotati di poteri speciali che possono costituire, più che la mera potenza di fuoco dei plasma rifle dei marines, la differenza sul campo di battaglia.
Gli obiettivi assegnati ai vostri alter ego elettronici, che indossano la corazza rosso sangue dei famigerati Blood Raven, Capitolo dei marines imperiali originario di Omnium Arcanum, chiamati questa volta in difesa del sottosettore di Aurelia, constano in genere di compiti di ricerca, salvataggio o distruzione di obiettivi. Se non si può certo dire che la trama che fa da collante alla campagna sia degna di un premio letterario dedicato alla narrativa d'azione, é bene però riconoscere come la presenza di filmati d'intermezzo e la cura delle ambientazioni contribuiscano a mantenere sempre elevato il livello di coinvolgimento nella storia.

Il lavoro maggiore in questo senso, però, lo fa il gameplay stesso, che prevede la crescita dell'esperienza dei vostri soldati e l'acquisizione di nuove abilità, portandovi ad affezionarvi agli stessi come ai personaggi di un RPG, appunto, piuttosto che a trattarli come carne da cannone. I comandanti-eroi sono ancor più personalizzati e finirete vostro malgrado ad attendere con ansia lo sblocco della loro prossima abilità speciale, o i futuri sviluppi della loro storia personale. L'impostazione giocoruolistica del titolo é pienamente confermata dalla cura messa nello spazio devoluto alla personalizzazione dei soldati prima della battaglia, che vi consentirà di scegliere tipo d'armatura, armi e altri oggetti da portare con voi con un livello di dettaglio degno del più accurato dei miniaturisti da tavolo- O dall'importanza ricoperta dalla fase di ritrovamento sul campo di armi, tesori e altri artefatti da utilizzare successivamente in battaglia.



Se a questo uniamo la possibilità di giocare le missioni della campagna in cooperativo (attenzione però: per scegliere il vostro partner dovrete conoscere il suo ID in Windows Live visto che il gioco non dispone di un sistema di matchmaking automatico!), il gioco é fatto! E il divertimento assicurato, senza che si senta minimamente la mancanza di mietitrici, caserme o fabbriche di carri armati.

Un gioco come questo, ovviamente, risentirebbe pesantemente di un comparto tecnico non all'altezza. I campi di battaglia tridimensionali di WH 40K che si vedono a fiere e convention sono una gioia per gli occhi anche di chi non gioca e da un videogioco che esce all'indomani della next-gen delle schede grafiche non si può certo chiedere di meno. Tranquilli, il motore Essence 2.0 se la cava alla grande, anche al massimo livello di zoom, sia quando si tratta di animare miniature e mezzi a livelli di dettaglio eccezionali, sia quando entrano in campo esplosioni, folgori energetiche o effettacci splatter caratteristici dell'ambientazione gotica di WH.

Lo stesso vale per la colonna sonora, che si lascia ascoltare anche nel vostro iPod con piacere, magari mentre vi allenate, e per il doppiaggio e i rumori, che meritano un quarto di giro verso destra del potenziometro del vostro surround, a costo di litigare con la signora del piano di sotto.
Peccato che, come sempre accade, la tecnica d'alto livello sia esosa di hardware. Il PC in grado di far girare al massimo tutti i parametri grafici di DOW II non é certo alla portata di tutte le tasche, specie di questi tempi, e sarà bene leggere con cura i requisiti minimi sulla scatola prima di lanciarsi nell'acquisto del gioco.

Musica completamente diversa con il multiplayer competitivo, uno dei più belli che mi sia stato permesso di provare negli ultimi anni, al punto di spedire definitivamente la copia di Starcraft nell'armadio dei ricordi e di soffocare in un sorriso soddisfatto tutte le imprecazioni rivolte contro il cervellotico e vessatorio sistema di registrazione online Steam, che odio con tutta l'anima sin dai tempi ingloriosi di Half Life 2 (occhio ragazzi! La registrazione di DOW II richiede una connessione valida alla rete. No internet, no party, direbbe il bevitore di Martini più progressista di Hollywood).

L'impostazione RPG viene completamente sostituita da uno schema di gameplay decisamente RTS, con basi e approvvigionamento di risorse che, tuttavia, viene rivisitato in chiave Warhammer. Se volete procurarvi l'energia necessaria a nuovi reclutamenti e miglioramenti tecnici, infatti, vi toccherà affrettarvi ad occupare le strutture chiave sparse per la mappa, trasformando così ogni missione in un rush adrenalinico verso gli obiettivi, seguito da frenetici attacchi e contrattacchi. Questo vale in particolar modo sulle mappe adatte a scontri sei contro sei che, in modo analogo a quanto previsto da diversi sparatutto a squadre, prevedono la conquista di obiettivi che sottraggono al nemico punti vittoria in modo progressivo.

Conquistateli tutti e l'avversario si ritroverà a secco, a lottare per la sopravvivenza. Se non bastasse tutto questo a convincervi a provare il gioco in rete, sappiate che é l'unico modo per accedere a tutte le fazioni presenti (Impero, Eldar, Orki e, finalmente, gli agognati Tyranid!). Considerato che ogni unità é perfettamente caratterizzata e dotata di speciali prerogative, peculiari della sua razza e specialità, vale la pena di spararsi una decina di partite solo per il gusto di vederle tutte all'opera e la varietà é tale che, almeno i primi tempi, finirete per divertirvi anche quando qualcuno ve le sta suonando di santa ragione.

Accessibilità, implementazione di un sistema di comandi intuitivo e di veloce apprendimento, aspetto grafico e comparto sonoro impeccabili, gameplay vario e pensato anche per giocatori occasionali, multiplayer cooperativo e competitivo. Si potrebbe dire che a DOW manchi solo “la parola”. Riuscito nella tecnica e negli aspetti più strettamente ludici, infatti, il titolo Relic beneficia a pieno dell'esperienza fatta con l'ottimo Company of Heroes e si presenta come un prodotto adatto un po' a tutti. L'unica barriera, ahimé, resta l'hardware ma la prospettiva di ore ed ore di divertimento la rende un ostacolo non certo insormontabile. Dopo tutto, non era un po' che stavate pensando di rinnovare un po' la vostra macchina da gioco?