Warp
di
Formato: Xbox 360 (Live Arcade)
Sviluppatore: Trapdoor
Distributore: EA
Prezzo: 800 MP
L'uomo tende a voler distruggere ciò che non comprende. Ma in certi casi anche ad uccidere altri esseri viventi in cerca di quelle risposte che non otterrà comunque. Se in nome della religione sono state fatte molte vittime in passato, lo stesso si può dire della scienza: la vivisezione é forse una delle aberrazioni più insensate mai concepite da mente umana.
Ma cosa accadrebbe se per assurdo, una creatura proveniente da lontano venisse catturata da alcuni scienziati? Warp ci mette proprio ai comandi di un buffo alienino di nome Zero che viene rapito, studiato (e torturato) all'interno di un laboratorio segreto. Risvegliatosi dopo un esperimento che l'ha resto estremamente debole, il piccolo ed antennuto protagonista del gioco viene sottoposto ad alcune prove, tese a valutare le sue capacita fisiche e intellettive; test che rappresentano a tutti gli effetti un tutorial sui comandi di gioco. Ma improvvisamente le cose prendono una piega inaspettata: il piccolo Zero recupera parte dei suoi poteri ed inizia una disperata fuga verso la libertà, e nonostante il suo aspetto pacioso si rivelerà una creatura col potere di decidere tra la vita e la morte istantanea dei suoi carcerieri umani.
Warp ricalca l'estetica e lo stile dei vari Portal ed Half-Life, ma interpreta il tutto in maniera estremamente diversa per quanto riguarda il gameplay. Innanzitutto la visuale é dall'alto, e adotta un'estetica piuttosto naif ed asettica ma estremamente dettagliata. Potremmo definire il gioco come un riuscito connubio tra puzzle e stealth, che ci offre enigmi, azione e libera interpretazione di alcune strategie di gioco. Zero infatti ha il potere di potersi teletrasportare nelle immediate vicinanze (c'é un pallino giallo che ci indica dove andremo a finire premendo l'apposito tasto del “warp”) e ciò sarà inizialmente utile per attraversare porte chiuse o pareti sottili, ma ben presto impareremo ad utilizzarlo anche per nasconderci in oggetti dal volume adeguato (barili, torrette) con la possibilità di distruggerli dall'interno. Ad esempio eliminare un generatore potrà aprire una determinata porta, o far fuori le torrette ci renderà la vita più facile. Come avrete intuito, questi oggetti distruttibili comprendono anche gli stessi umani, che quindi potremo uccidere dall'interno facendoli esplodere in mille pezzi.
Ma questo, benché divertente, non é strettamente necessario: saremo noi a decidere come progredire nel gioco, se aggirare i nemici con percorsi alternativi, sfruttare gli oggetti per passare inosservati, sfuggire davanti ai loro occhi, sfruttarli come nascondigli o ucciderli senza pietà. Le mappe, benché inizialmente lineari, ci offriranno spesso la possibilità di decidere che tipo di approccio adottare e talvolta ci metteranno davanti a bivi, percorsi alternativi o passaggi segreti da sfruttare a nostro piacimento. Avanzando gli ambienti si faranno più ampi ed intricati, mentre il backtracking laddove presente é ben implementato a causa di nuovi itinerari ed enigmi. Questi ultimi sono sempre interessanti e ben concepiti, intelligenti ma mai frustranti, e si affiancano alle fasi stealth ed agli scontri con gli avversari.
La violenza quindi non é l'unica risposta, starà a noi decidere se fare una strage di soldati armati e scienziati inermi, oppure se risparmiarli. Ma anche le loro reazioni sono interessanti: in genere i personaggi non si accorgono se siamo all'interno di un altro corpo se non da distanza ravvicinata. Ad esempio, entrati in una stanza con diversi scienziati e due guardie avevamo scelto di teletrasportarci dapprima in un barile e poi in una guardia, nel momento in cui passava vicino all'oggetto; a questo punto l'umano stordito ha attirato l'attenzione di una delle teste d'uovo nelle vicinanze. Questi, dopo aver osservato da vicino il nostro “ospite” si é messo ad urlare “l'alieno é dentro di lui!” ed a quel punto la seconda guardia, che era dall'altro lato del laboratorio, s'é girata di scatto e ci ha fatto fuori dalla distanza. Notevole.
Sviluppatore: Trapdoor
Distributore: EA
Prezzo: 800 MP
L'uomo tende a voler distruggere ciò che non comprende. Ma in certi casi anche ad uccidere altri esseri viventi in cerca di quelle risposte che non otterrà comunque. Se in nome della religione sono state fatte molte vittime in passato, lo stesso si può dire della scienza: la vivisezione é forse una delle aberrazioni più insensate mai concepite da mente umana.
Ma cosa accadrebbe se per assurdo, una creatura proveniente da lontano venisse catturata da alcuni scienziati? Warp ci mette proprio ai comandi di un buffo alienino di nome Zero che viene rapito, studiato (e torturato) all'interno di un laboratorio segreto. Risvegliatosi dopo un esperimento che l'ha resto estremamente debole, il piccolo ed antennuto protagonista del gioco viene sottoposto ad alcune prove, tese a valutare le sue capacita fisiche e intellettive; test che rappresentano a tutti gli effetti un tutorial sui comandi di gioco. Ma improvvisamente le cose prendono una piega inaspettata: il piccolo Zero recupera parte dei suoi poteri ed inizia una disperata fuga verso la libertà, e nonostante il suo aspetto pacioso si rivelerà una creatura col potere di decidere tra la vita e la morte istantanea dei suoi carcerieri umani.
Warp ricalca l'estetica e lo stile dei vari Portal ed Half-Life, ma interpreta il tutto in maniera estremamente diversa per quanto riguarda il gameplay. Innanzitutto la visuale é dall'alto, e adotta un'estetica piuttosto naif ed asettica ma estremamente dettagliata. Potremmo definire il gioco come un riuscito connubio tra puzzle e stealth, che ci offre enigmi, azione e libera interpretazione di alcune strategie di gioco. Zero infatti ha il potere di potersi teletrasportare nelle immediate vicinanze (c'é un pallino giallo che ci indica dove andremo a finire premendo l'apposito tasto del “warp”) e ciò sarà inizialmente utile per attraversare porte chiuse o pareti sottili, ma ben presto impareremo ad utilizzarlo anche per nasconderci in oggetti dal volume adeguato (barili, torrette) con la possibilità di distruggerli dall'interno. Ad esempio eliminare un generatore potrà aprire una determinata porta, o far fuori le torrette ci renderà la vita più facile. Come avrete intuito, questi oggetti distruttibili comprendono anche gli stessi umani, che quindi potremo uccidere dall'interno facendoli esplodere in mille pezzi.
Ma questo, benché divertente, non é strettamente necessario: saremo noi a decidere come progredire nel gioco, se aggirare i nemici con percorsi alternativi, sfruttare gli oggetti per passare inosservati, sfuggire davanti ai loro occhi, sfruttarli come nascondigli o ucciderli senza pietà. Le mappe, benché inizialmente lineari, ci offriranno spesso la possibilità di decidere che tipo di approccio adottare e talvolta ci metteranno davanti a bivi, percorsi alternativi o passaggi segreti da sfruttare a nostro piacimento. Avanzando gli ambienti si faranno più ampi ed intricati, mentre il backtracking laddove presente é ben implementato a causa di nuovi itinerari ed enigmi. Questi ultimi sono sempre interessanti e ben concepiti, intelligenti ma mai frustranti, e si affiancano alle fasi stealth ed agli scontri con gli avversari.
La violenza quindi non é l'unica risposta, starà a noi decidere se fare una strage di soldati armati e scienziati inermi, oppure se risparmiarli. Ma anche le loro reazioni sono interessanti: in genere i personaggi non si accorgono se siamo all'interno di un altro corpo se non da distanza ravvicinata. Ad esempio, entrati in una stanza con diversi scienziati e due guardie avevamo scelto di teletrasportarci dapprima in un barile e poi in una guardia, nel momento in cui passava vicino all'oggetto; a questo punto l'umano stordito ha attirato l'attenzione di una delle teste d'uovo nelle vicinanze. Questi, dopo aver osservato da vicino il nostro “ospite” si é messo ad urlare “l'alieno é dentro di lui!” ed a quel punto la seconda guardia, che era dall'altro lato del laboratorio, s'é girata di scatto e ci ha fatto fuori dalla distanza. Notevole.