Warrior Kings: Battles

di William Miglior

"Il medioevo" epoca di guerre, rivoluzioni e colpi di stato, era il tempo dei cavalieri, di re giusti e tiranni crudeli, era il tempo in cui la Chiesa sfruttava il suo grande potere temporale mentre il popolo oppresso nuotava nell' ignoranza. Ora la Black cactus vi dà la possibilità di vivere quell'era fiabesca, nei panni di un Lord che deciderà per il suo popolo. Appoggerai le ricerche scientifiche? O seguirai i dettami della Chiesa? Oppure rifiuterai tutto per adorare divinità pagane? Questa volta decidi tu....

BENVENUTI SUL CAMPO DI BATTAGLIA...

"Warrior Kings: Battles" infine è arrivato, l'atteso seguito del glorioso Warrior Kings , è finalmente approdato sui nostri monitor, per la gioia di tutti coloro che hanno amato il suo predecessore, e per coloro che sono affezionati al genere strategico in tempo reale. La storia si sviluppa cento anni dopo quella dell' originale Warrior Kings. Lo stato unificato di Orbis è stato un'altra volta diviso dopo la morte di Artos e ogni provincia è controllata da generali rivali. Il dovere dello utente è anche questa volta quello di riconquistare Orbis e di ottenere il controllo di Telemagna.
Ognuna delle ventidue province è raffigurata sulla cartina, attraverso la quale il giocatore può dichiarare guerra contro i generali. Ma, vista la spasmodica attesa, analizziamo con calma il nuovo titolo firmato Black cactus. Il suo predecessore è certamente stato per la categoria strategica un gioco innovativo, infatti il suo realismo ha spesso spaventato utenti poco esperti, esaltando però tutti i consumati giocatori del genere. Il nuovissimo Warrior Kings: Battles non delude sicuramente le attese, sin dalla presentazione iniziale se ne comprende la portata. Ma non aspettatevi il solito gioco bellico, questo è , infatti , un gioco solo per veri duri. Ho potuto constatare il magnifico risultato ottenuto dai suoi ideatori grazie ad uno storico, autore di romanzi (Harry Turtledove) che nei suoi libri mostra chiaramente tutte le antiche tattiche militari, e applicando alla lettera i consigli del mio mentore a Warrior Kings: Battles ho ottenuto delle vittorie davvero soddisfacenti. Uso questo termine perché in questo gioco non vince sempre chi ha più soldati, ma chi li sa utilizzare meglio, e già questa è una grossa innovazione.



Ma il nuovo titolo Black cactus aveva ancora un sacco di sorprese in serbo: il territorio, finalmente qualcuno si è reso conto che esso è indispensabile per le tattiche degli eserciti, in Warrior Kings: Battles sfruttare le caratteristiche della regione è fondamentale (immaginate i vantaggi di un battaglione di arcieri posizionati su un promontorio). Col crescere della vostra potenza, sia bellica che politica, vi troverete, inoltre, a dover fare delle scelte, infatti, mentre voi tentate di conquistare il mondo il tempo passa e la storia va avanti. Sarete dei convinti sostenitori della ricerca scientifica? O il vostro fanatismo religioso vi porterà a sostenere i dettami della chiesa? O, ancora, preferirete voltare le spalle alla civiltà per adorare antiche divinità pagane? La scelta spetterà solo a voi, ma ognuno dei tre sentieri presenta vantaggi e svantaggi, e ogni esercito avrà le sue truppe particolari, perciò fate bene le vostre scelte. Un'altra idea intelligente che hanno avuto i suoi creatori e quella di creare un perfetto antagonista per ogni unità, in maniera tale che non esistano eserciti invincibili, ma anzi, sempre battibili se colpiti nella maniera giusta. E qui si arriva al pezzo forte del gioco: l'intelligenza artificiale.