Warrior Kings -Microids-
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La caratteristica più originale del gioco è comunque la possibilità di scegliere da che parte fare evolvere la nostra civiltà: Imperiale (fanatici religiosi), Pagana (guerrieri) o Infedeli (dediti alla scienza ed allo studio delle arti).Seguire un percorso oppure l'altro significa essenzialmente scegliere alcune possibilità a svantaggio di altre, impostando il tipo di civiltà che si desidera crescere: militare, scientifica o dotata di poteri magici. Naturalmente per ogni tipo di percorso variano anche le unità che si renderanno disponibili nel corso del gioco. Queste sono essenzialmente di cinque tipi diversi: fanteria leggera e pesante, cavalleria leggera e pesante e strumenti d'assedio. Per avere la meglio degli eserciti nemici è necessario apprendere le caratteristiche vincenti ed i punti deboli di tutte le unità presenti, in quanto in battaglia utilizzare un approccio tattico sbagliato con un esercito sbagliato significa sicuramente la morte. Mettere su un colle un gruppo di arcieri, per esempio, offre più possibilità che piazzare la cavalleria in un luogo non protetto dalla vegetazione; per schierare le unità ed i gruppi, è necessario fare attenzione tra l'altro alle formazioni possibili, cercando di non lasciare scoperti i fronti dell'attacco e della difesa.
Questo è forse l'aspetto che rende il titolo simile al già citato Shogun: Total War, poiché anche in questo caso è necessario imparare a sfruttare le caratteristiche dei diversi plotoni.
Da un punto di vista grafico, l'engine svolge davvero un gran lavoro, e, nonostante la presenza di alcune mappe davvero enormi e piene di unità, l'impatto cosmetico è davvero di prim'ordine: non si fa fatica a credere che Warrior Kings segni un punto di passaggio obbligato per i titoli futuri che vorranno portare nel capo degli RTS qualcosa di originale ed importante.
Per quanto riguarda il sistema di controllo, esso è totalmente gestibile via mouse e la telecamera che inquadra l'azione è libera e permette in ogni momento di avvicinarsi per osservare il più piccolo dei dettagli o allargare l'immagine per cercare di cogliere una visione d'insieme del campo di battaglia. Tuttavia, e qui possiamo riscontrare uno dei pochi difetti di questo titolo, è necessario non solo prendere la mano con questo sistema di telecamere, ma anche continuare a cambiare inquadratura anche durante una battaglia, poiché sempre si corre il rischio che un gruppo di unità si vada a nascondere dietro la vegetazione e diventi per questo invisibile al giocatore.
Questo è il vero prezzo da pagare per poter godere di una delle esperienze più complete e più gradevoli dell'ultima stagione videoludica: infatti il titolo in questione può essere considerato, nonostante i difetti sopra citati, un piccolo gioiello capace di regalare tante ore di divertimento a tutti gli appassionati di RTS.
Se fate parte della categoria, ed avete apprezzato lo splendido Shogun: Total War, sicuramente non faticherete a ritrovarvi a casa con le ambientazioni Fantasy che fanno da sfondo a questo Warrior Kings: se invece il titolo della Ea vi ha lasciato piuttosto indifferenti ed avete apprezzato maggiormente Empire Earth, difficilmente il titolo preso in oggetto oggi potrebbe farvi cambiare idea, data la differente impostazione tattica delle battaglie.