Warriors Orochi 3
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Dopo una lunga guerra protrattasi addirittura per due giochi, le forze congiunte dei guerrieri dell'antica Cina e del Giappone Feudale sono riuscite a sconfiggere il terribile demone-serpente Orochi. Una vittoria temporanea, d'altronde: dopo appena pochi giorni di pace, un'enorme Idra é sbucata dal terreno, distruggendo ed uccidendo tutto ciò che incontra. Alla fine, solo un pugno di sopravvissuti, guidati da Ma Chao, Sima Zhao e Hanbei Takenaka arriva a sfidare l'Idra, ma il tentativo é futile. I tre scampano però alla morte grazie all'intervento della mistica Kaguya, la quale ha il potere di riportarli indietro nel tempo: in questo modo, i tre possono salvare dalla morte i loro numerosi alleati, per poi ripresentarsi in gran forza allo scontro col mostro.
E' interessante notare come un titolo nato la scorsa generazione (su PS2, poi convertito su Xbox360 e PC) per essere “solo” l'estemporaneo cross-over tra Dynasty Warriors e Samurai Warriors sia riuscito ad affermarsi come gioco a tutto tondo tanto da richiedere un secondo capitolo ed ora un terzo su console HD. Ovviamente siamo al cospetto di qualcosa realizzato esplicitamente per i fan dei titoli made-in-OmegaForce, ma é encomiabile il fatto che il team sia riuscito, come vedremo, a rendere questo spin-off ancora una volta vario e frizzante.
La struttura di gioco in modalità Storia ruota attorno ad un campo-base, in teoria dirimpetto alla battaglia finale con l'Idra, dove potremo gestire le nostre forze e rivivere le “battaglie del passato” tramite l'apposito portale. In Linea di massima, la Storia é organizzata in capitoli successivi, ciascuno dei quali propone un certo numero di battaglie da superare, anche se spesso ci viene offerta la possibilità di scegliere l'ordine con cui affrontarle. Lo storyboard si basa essenzialmente sulla necessità di vincere alcuni scontri-chiave superando prima delle battaglie collaterali, in modo da arrivare allo scenario principale in una situazione di vantaggio (o comunque di non-svantaggio) e evitare così la disfatta.
Man mano che si superano scenari, si ingrosseranno le nostre fila, con sempre più generali che si aggiungeranno alla nostra causa: questi sono in effetti i numerosi personaggi dei roster di Dynasty Warriors 7 XL e di Samurai Warriors 3 Z, più i mistici e i demoni propri del mondo di Orochi. A questi si aggiungeranno alcune guest star dell'universo Tecmo-Koei: parliamo di Ryu Hayabusa (Ninja Gaiden), di Ayane (Dead or Alive), di Giovanna d'Arco (Bladestorm), di Achille (Troy) e di Nemea (Zill O'll), ciascuno col suo scenario peculiare. I personaggi saranno ottenuti in base alla trama dello scontro: alcuni andranno salvati dalle forze demoniache, altri ne sono invece controllati e andranno sconfitti per “liberarli” dall'influsso nemico.
Capiterà talvolta, però, che sia impossibile salvare la pelle a questo o quel personaggio: quando questo accade, significa che per ottenerlo dovrete compiere qualche sforzo in più. Parlando coi vari personaggi al campo base, infatti, é possibile rinvenire informazioni a proposito di altre battaglie del passato, il cui esito potrebbe essere cambiato per influenzare il loro prossimo futuro. Un esempio vale più di mille parole: un particolare personaggio morirà in uno dei primi scenari difendendo un castello le cui porte sono irrimediabilmente sbarrate; parlando con altri personaggi dopo la battaglia si verrà a sapere di alcune catapulte custodite dai demoni poco lontano.
Questa scoperta darà accesso ad un nuovo scenario “opzionale” in cui lotterete per strappare le catapulte dalle grinfie dei demoni: una volta superata questa battaglia, avrete accesso alla versione “redux” di quella già vissuta, in cui ad un certo punto assisterete all'arrivo delle catapulte tramite le quali abbattere il portone, accedere al castello e salvare così il personaggio in questione. Naturalmente niente vi avrebbe impedito di lasciare semplicemente lo sventurato nella sua tomba e progredire nella trama principale, ma perché privarsene?
Come nei due predecessori, anche in WO3 sarete chiamati a comporre una squadra di tre combattenti, passando liberamente dall'uno all'altro nel mezzo della battaglia: i personaggi non utilizzati rigenereranno costantemente la barra della vita e quella del Musou, ma basterà che uno solo dei tre incontri la morte per portare al fallimento. Viceversa, a meno di particolari abilità, il personaggio in uso NON rigenererà il Musou abbattendo i nemici: va da sé che per utilizzare le tecniche speciali ad esso legate (i cosiddetti “attacchi invulnerabili”) sarà necessario cambiare sovente personaggio.
I comandi di base sono i canonici delle serie Warriors: l'attacco veloce, l'attacco potente, il salto, l'attacco Musou (appunto), la parata. I due grilletti sono utilizzati per il cambio del personaggio in uso, mentre l'ultimo tasto residuo (corrispondente al “cambio arma” di DW7) sarà utilizzato per seguire una “mossa speciale” che consumerà una piccola dose di Musou. Soprattutto i due tasti dello switch risultano particolarmente interessanti in WO3: oltre infatti a poterli premere simultaneamente per effettuare una combo che interessi tutti e tre i personaggi (ma dovrete prima riempire l'apposita barra), sarà possibile infatti utilizzarli nel mezzo della battaglia col giusto tempismo per concatenare attacchi o addirittura per farsi aiutare da un compagno quando si subisce l'aggressione nemica.
E' interessante notare come un titolo nato la scorsa generazione (su PS2, poi convertito su Xbox360 e PC) per essere “solo” l'estemporaneo cross-over tra Dynasty Warriors e Samurai Warriors sia riuscito ad affermarsi come gioco a tutto tondo tanto da richiedere un secondo capitolo ed ora un terzo su console HD. Ovviamente siamo al cospetto di qualcosa realizzato esplicitamente per i fan dei titoli made-in-OmegaForce, ma é encomiabile il fatto che il team sia riuscito, come vedremo, a rendere questo spin-off ancora una volta vario e frizzante.
La struttura di gioco in modalità Storia ruota attorno ad un campo-base, in teoria dirimpetto alla battaglia finale con l'Idra, dove potremo gestire le nostre forze e rivivere le “battaglie del passato” tramite l'apposito portale. In Linea di massima, la Storia é organizzata in capitoli successivi, ciascuno dei quali propone un certo numero di battaglie da superare, anche se spesso ci viene offerta la possibilità di scegliere l'ordine con cui affrontarle. Lo storyboard si basa essenzialmente sulla necessità di vincere alcuni scontri-chiave superando prima delle battaglie collaterali, in modo da arrivare allo scenario principale in una situazione di vantaggio (o comunque di non-svantaggio) e evitare così la disfatta.
Man mano che si superano scenari, si ingrosseranno le nostre fila, con sempre più generali che si aggiungeranno alla nostra causa: questi sono in effetti i numerosi personaggi dei roster di Dynasty Warriors 7 XL e di Samurai Warriors 3 Z, più i mistici e i demoni propri del mondo di Orochi. A questi si aggiungeranno alcune guest star dell'universo Tecmo-Koei: parliamo di Ryu Hayabusa (Ninja Gaiden), di Ayane (Dead or Alive), di Giovanna d'Arco (Bladestorm), di Achille (Troy) e di Nemea (Zill O'll), ciascuno col suo scenario peculiare. I personaggi saranno ottenuti in base alla trama dello scontro: alcuni andranno salvati dalle forze demoniache, altri ne sono invece controllati e andranno sconfitti per “liberarli” dall'influsso nemico.
Capiterà talvolta, però, che sia impossibile salvare la pelle a questo o quel personaggio: quando questo accade, significa che per ottenerlo dovrete compiere qualche sforzo in più. Parlando coi vari personaggi al campo base, infatti, é possibile rinvenire informazioni a proposito di altre battaglie del passato, il cui esito potrebbe essere cambiato per influenzare il loro prossimo futuro. Un esempio vale più di mille parole: un particolare personaggio morirà in uno dei primi scenari difendendo un castello le cui porte sono irrimediabilmente sbarrate; parlando con altri personaggi dopo la battaglia si verrà a sapere di alcune catapulte custodite dai demoni poco lontano.
Questa scoperta darà accesso ad un nuovo scenario “opzionale” in cui lotterete per strappare le catapulte dalle grinfie dei demoni: una volta superata questa battaglia, avrete accesso alla versione “redux” di quella già vissuta, in cui ad un certo punto assisterete all'arrivo delle catapulte tramite le quali abbattere il portone, accedere al castello e salvare così il personaggio in questione. Naturalmente niente vi avrebbe impedito di lasciare semplicemente lo sventurato nella sua tomba e progredire nella trama principale, ma perché privarsene?
Come nei due predecessori, anche in WO3 sarete chiamati a comporre una squadra di tre combattenti, passando liberamente dall'uno all'altro nel mezzo della battaglia: i personaggi non utilizzati rigenereranno costantemente la barra della vita e quella del Musou, ma basterà che uno solo dei tre incontri la morte per portare al fallimento. Viceversa, a meno di particolari abilità, il personaggio in uso NON rigenererà il Musou abbattendo i nemici: va da sé che per utilizzare le tecniche speciali ad esso legate (i cosiddetti “attacchi invulnerabili”) sarà necessario cambiare sovente personaggio.
I comandi di base sono i canonici delle serie Warriors: l'attacco veloce, l'attacco potente, il salto, l'attacco Musou (appunto), la parata. I due grilletti sono utilizzati per il cambio del personaggio in uso, mentre l'ultimo tasto residuo (corrispondente al “cambio arma” di DW7) sarà utilizzato per seguire una “mossa speciale” che consumerà una piccola dose di Musou. Soprattutto i due tasti dello switch risultano particolarmente interessanti in WO3: oltre infatti a poterli premere simultaneamente per effettuare una combo che interessi tutti e tre i personaggi (ma dovrete prima riempire l'apposita barra), sarà possibile infatti utilizzarli nel mezzo della battaglia col giusto tempismo per concatenare attacchi o addirittura per farsi aiutare da un compagno quando si subisce l'aggressione nemica.