Warriors Orochi 3
di
I personaggi sono divisi per categorie: i Power garantiscono attacchi ampi e potenti, i Technique combo veloci e con molti colpi, gli Speed colpiscono mentre si muovono velocemente sul campo di battaglia. A queste tre categorie, già presenti nei precedenti WO, si aggiunge ora quella dei Wonder, in altre parole i Maghi, specializzati in attacchi a distanza o ad area come raggi laser, palle di fuoco, piogge di fulmini e quant'altro. Oltre a questa distinzione, la categoria del personaggio garantirà alcune abilità speciali (i Power non interrompono le combo se subiscono attacchi normali, gli Speed hanno il doppio salto, eccetera) ed addirittura influenzerà limitatamente le stats del resto del gruppo.
La progressione dei personaggi avviene mediante i classici punti-esperienza, guadagnati abbattendo nemici o raccogliendo le apposite pergamene. I punti ottenuti alla fine della missione, invece, potranno essere distribuiti a piacere nel roster, permettendovi così di “pompare” un personaggio appena sbloccato al livello degli altri senza doverlo allevare sin dal primo - pratica molto utile soprattutto per i Fan che non vedono l'ora di utilizzare i loro beniamini come Guan Yu o Keiji Maeda. La cosa diventa particolarmente utile in Multiplayer, disponibile come Co-op in split screen o online: laddove i precedenti WO obbligavano i due partecipanti a condividere la stessa terna di combattenti, anche se questo può implicare la spesa di punti in più per tenerli equilibrati.
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Dal punto di vista grafico, WO3 segna un passo indietro rispetto alle ultime produzioni native HD del team, e il motivo é presto detto: alle risorse di DW7 si accostano quelle di SW3, il quale é però un titolo Wii riadattato a PS3 e dunque di esigenze più modeste. Se da un lato, pertanto, i modelli dei guerrieri cinesi sono tutti di ottimo livello, quelli delle controparti Giapponesi rimangono un po' più semplificati, e tutte le forze demoniache e le mappe seguono di conseguenza. I dialoghi si svolgono per la maggior parte tra portrait statici, e solo occasionalmente con cinematiche o filmati. Il risultato non é necessariamente “brutto”, specie rimanendo con in mente l'idea che siamo al cospetto di uno spin-off cross-over, ma certo rimane un po' modesto.
Il sonoro offre, come i predecessori, una commistione di temi tratti dai due titoli di riferimento, intervallati da brani realizzati ad-hoc e sfruttati soprattutto nei menù. Fortunatamente, questi ultimi - pur essendo piuttosto ritmati e “moderni” - hanno abbandonato il tamburellante stile Techno di WO e WO2, risultando ora decisamente più gradevoli. Tutti i numerosi dialoghi sono doppiati esclusivamente in Giapponese e sottotitolati in Inglese: pur apprezzando la ventata di purismo del banco audio, non possiamo fare a meno di notare che nel corso della battaglia sia un po' faticoso riuscire a seguire tutti i discorsi, e che pertanto questo vada a discapito della comprensione di alcuni eventi.
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Oltre alla modalità Storia ed alla modalità Libera, il gioco presenta un peculiare editor intitolato Battlefield Mode: tramite questo é possibile modificare gli scenari già visitati inserendo o rimuovendo truppe e linee di dialogo, realizzando così delle missioni totalmente nuove. Gli scenari così realizzati potranno poi essere giocati in locale e caricati sui server, permettendo agli altri utenti di scaricarli e “recensirli”. Prendere confidenza col sistema é semplicissimo ed il gioco segue la tradizione degli ultimi episodi (più semplici che non in passato) secondo cui é pienamente giocabile alla difficoltà normale, sempre ammettendo di aver e dei personaggi di livello commisurabile alla missione: ovviamente rimangono le difficoltà superiori per chi cerca una sfida in più.
Il fatto di rivivere una storia partendo in un certo senso dal finale - tra l'altro la battaglia contro L'idra é immediatamente accessibile dopo il prologo per chi volesse “tagliare le tappe” - aiuta ad elevare il gioco dalla condizione di “semplice Spin-off” dandogli perlomeno un minimo di spessore, così come il fatto di ricostruire gli eventi un po' alla volta rivivendo le battaglie in linee temporali differenti. Il fatto, invece, che alcune battaglie debbano essere giocate più volte per sbloccare i personaggi con la meccanica descritta in precedenza può alla lunga trasmettere un'idea di ripetitività - una sorta di “riempitivo” fatto per dare massa al gioco - ed anche se la difficoltà viene leggermente aumentata nella versione Redux, la missione rimane sostanzialmente la stessa.
Le ore di gioco disponibili sono comunque piuttosto cospicue, soprattutto per chi volesse sbloccare tutti i personaggi e portare tutti i parametri ai massimi livelli, il ché comporta un utilizzo ben più che occasionale di ciascuno degli oltre 120 pezzi della scacchiera. É però più che scontato il fatto che Warriors Orochi 3, così come i predecessori, sia dedicato ai fan più sfegatati dei giochi Omega Force, e anche se un'apposita sezione riassume i fatti dei titoli precedenti, per il resto non fa un bel niente per “accogliere” i neofiti. Non che questi non possano trovarlo divertente (é comunque frenetico e trascinante al punto gisuto), ma se volete qualcosa di più profondo di una partita ogni tanto, il consiglio é di rivolgervi a capitoli più “seri” della saga, come ad esempio DW7.
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La progressione dei personaggi avviene mediante i classici punti-esperienza, guadagnati abbattendo nemici o raccogliendo le apposite pergamene. I punti ottenuti alla fine della missione, invece, potranno essere distribuiti a piacere nel roster, permettendovi così di “pompare” un personaggio appena sbloccato al livello degli altri senza doverlo allevare sin dal primo - pratica molto utile soprattutto per i Fan che non vedono l'ora di utilizzare i loro beniamini come Guan Yu o Keiji Maeda. La cosa diventa particolarmente utile in Multiplayer, disponibile come Co-op in split screen o online: laddove i precedenti WO obbligavano i due partecipanti a condividere la stessa terna di combattenti, anche se questo può implicare la spesa di punti in più per tenerli equilibrati.
Dal punto di vista grafico, WO3 segna un passo indietro rispetto alle ultime produzioni native HD del team, e il motivo é presto detto: alle risorse di DW7 si accostano quelle di SW3, il quale é però un titolo Wii riadattato a PS3 e dunque di esigenze più modeste. Se da un lato, pertanto, i modelli dei guerrieri cinesi sono tutti di ottimo livello, quelli delle controparti Giapponesi rimangono un po' più semplificati, e tutte le forze demoniache e le mappe seguono di conseguenza. I dialoghi si svolgono per la maggior parte tra portrait statici, e solo occasionalmente con cinematiche o filmati. Il risultato non é necessariamente “brutto”, specie rimanendo con in mente l'idea che siamo al cospetto di uno spin-off cross-over, ma certo rimane un po' modesto.
Il sonoro offre, come i predecessori, una commistione di temi tratti dai due titoli di riferimento, intervallati da brani realizzati ad-hoc e sfruttati soprattutto nei menù. Fortunatamente, questi ultimi - pur essendo piuttosto ritmati e “moderni” - hanno abbandonato il tamburellante stile Techno di WO e WO2, risultando ora decisamente più gradevoli. Tutti i numerosi dialoghi sono doppiati esclusivamente in Giapponese e sottotitolati in Inglese: pur apprezzando la ventata di purismo del banco audio, non possiamo fare a meno di notare che nel corso della battaglia sia un po' faticoso riuscire a seguire tutti i discorsi, e che pertanto questo vada a discapito della comprensione di alcuni eventi.
Oltre alla modalità Storia ed alla modalità Libera, il gioco presenta un peculiare editor intitolato Battlefield Mode: tramite questo é possibile modificare gli scenari già visitati inserendo o rimuovendo truppe e linee di dialogo, realizzando così delle missioni totalmente nuove. Gli scenari così realizzati potranno poi essere giocati in locale e caricati sui server, permettendo agli altri utenti di scaricarli e “recensirli”. Prendere confidenza col sistema é semplicissimo ed il gioco segue la tradizione degli ultimi episodi (più semplici che non in passato) secondo cui é pienamente giocabile alla difficoltà normale, sempre ammettendo di aver e dei personaggi di livello commisurabile alla missione: ovviamente rimangono le difficoltà superiori per chi cerca una sfida in più.
Il fatto di rivivere una storia partendo in un certo senso dal finale - tra l'altro la battaglia contro L'idra é immediatamente accessibile dopo il prologo per chi volesse “tagliare le tappe” - aiuta ad elevare il gioco dalla condizione di “semplice Spin-off” dandogli perlomeno un minimo di spessore, così come il fatto di ricostruire gli eventi un po' alla volta rivivendo le battaglie in linee temporali differenti. Il fatto, invece, che alcune battaglie debbano essere giocate più volte per sbloccare i personaggi con la meccanica descritta in precedenza può alla lunga trasmettere un'idea di ripetitività - una sorta di “riempitivo” fatto per dare massa al gioco - ed anche se la difficoltà viene leggermente aumentata nella versione Redux, la missione rimane sostanzialmente la stessa.
Le ore di gioco disponibili sono comunque piuttosto cospicue, soprattutto per chi volesse sbloccare tutti i personaggi e portare tutti i parametri ai massimi livelli, il ché comporta un utilizzo ben più che occasionale di ciascuno degli oltre 120 pezzi della scacchiera. É però più che scontato il fatto che Warriors Orochi 3, così come i predecessori, sia dedicato ai fan più sfegatati dei giochi Omega Force, e anche se un'apposita sezione riassume i fatti dei titoli precedenti, per il resto non fa un bel niente per “accogliere” i neofiti. Non che questi non possano trovarlo divertente (é comunque frenetico e trascinante al punto gisuto), ma se volete qualcosa di più profondo di una partita ogni tanto, il consiglio é di rivolgervi a capitoli più “seri” della saga, come ad esempio DW7.