Warriors Orochi

Warriors Orochi
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Mazinga contro Goldrake, Godzilla contro gli Ufo Robot, Bruce Lee contro Chuck Norris. Siamo ben consapevoli, ormai, della passione tutta giapponese di mischiare, miscelare e confrontare franchise di successo, a dispetto di qualsiasi coerenza storica, un po' come quando, da ragazzini, ci si chiedeva chi avrebbe vinto in un improbabile scontro all'ultimo sangue tra Tyson e Ken il Guerriero...

Ragionando su questa stessa lunghezza d'onda, un bel giorno alla Koei si devono essere chiesti cosa sarebbe potuto accadere se avessero messo assieme i personaggi delle due fortunate serie Dynasty e Samurai Warriors, lasciando ai giocatori la scelta di quali improbabili alleanze costituire tra di essi per combattere un misterioso nemico comune, il demone Orochi. Da quest'idea é nato Warriors Orochi, uscito alla fine dello scorso anno nelle versioni per PS2 e Xbox 360 e gratificato, come d'altronde era prevedibile, da una tiepidissima accoglienza da parte del pubblico europeo, meno entusiasta di quello nipponico nell'accogliere stili e grafiche di gioco decisamente poco allineate ai gusti medi del vecchio continente.

Potete scegliere qualsiasi combinazione di tre personaggi
Potete scegliere qualsiasi combinazione di tre personaggi
Ognuno caratterizzato da punti di forza e debolezze
Ognuno caratterizzato da punti di forza e debolezze
Anche le didascalie inglesi denunciano qualche maccheronismo
Anche le didascalie inglesi denunciano qualche maccheronismo


Dal momento però che il motore di gioco, non certo spinto ai limiti concessi dai moderni hardware next-gen, era facilmente importabile su altre piattaforme, il team Omega Force deve essersi detto che sarebbe stato un peccato non realizzare una versione PC (pressoché identica a quella per le console) e una PSP (appena ridotta, ma comunque dignitosamente allineata agli standard generali del gioco), per tentare di conquistare altri adepti alla causa del “button mashing” alla giapponese.
Questo é né più né meno, ed é bene chiarirlo subito per dirottare altrove l'interesse di chi non é appassionato del genere, il gameplay del titolo Koei, simile in tutto e per tutto a tutti gli altri delle due serie. La fase più avvincente di tutto il gioco, in effetti, si rivela proprio la difficile scelta iniziale di tre guerrieri, da selezionare dall'affollato menu nel quale sono iscritti tutti i personaggi (ben 79!) delle serie DW e SW, in un assortimento ideale di Potenza, Velocità e Tecnica. Alcuni, per la verità, sono sbloccabili solo progredendo nella campagna, testimonianza della fiducia dei programmatori nel fatto che almeno una significativa aliquota dei potenziali acquirenti finirà per aver voglia di rigiocare il gioco dopo averlo finito.

La trama, che non corre il rischio di ottenere una nomination per la sua originalità, può essere affrontata a partire da diversi punti di vista, a seconda che si decida di affrontarla come Samurai, oppure scegliendo uno dei clan cinesi di DW (Shu, Wu, Wei).
Il problema sta proprio qui, ossia nella progressiva demoralizzazione di chi capitasse a giocarci per sbaglio, e scoprisse di non poter giustificare le ore spese a superare un livello con il semplice, ripetitivo, alla fine ossessivo massacro di centinaia di nemici tutti uguali, solo per arrivare all'assassinio finale di un boss a volte deludente. Per poi ricominciare daccapo, fino alla fine del gioco. Anche le tecniche, dopo un po' si assomigliano tutte, inclusa quella speciale che ci consente, quando é carica, di fare piazza pulita intorno a noi, o di dare una cospicua ritoccata verso il basso alla barra della vita del boss di turno. E lo sblocco progressivo della solita panoplia d'armi, oggetti e potenziamenti non rappresenta proprio una novità.

Tre-quattro tipi di nemico fotocopiati all'infinito
Tre-quattro tipi di nemico fotocopiati all'infinito
Ci vedo doppio... no triplo... no quadruplo!...
Ci vedo doppio... no triplo... no quadruplo!...
Alcuni personaggi sono da sbloccare
Alcuni personaggi sono da sbloccare

Nemmeno la possibilità di alternare a piacimento uno dei tre combattenti, facendo nel mentre riposare gli altri due, restituisce sufficiente credibilità ad un franchise che, al di là dell'idea, apprezzabile, di mettere assieme per una volta tutti i suoi protagonisti storici, finisce per non regalare all'utente nulla di veramente nuovo.
Solo la possibilità di affrontare la campagna in cooperativo, dividendosi però la stessa tastiera gomito a gomito, se non si dispone di due gamepad (scelta consigliata). E proprio la tastiera, visto il gameplay, rischia di fare le spese di sessioni troppo prolungate, al punto da consigliarvi di sostituire la vostra preziosa periferica wireless anatomica con una dozzinale, durante le vostre partite.

La scelta di importare quasi pedissequamente il gioco dalla versione PS2, poi, se risulta pagante in termini di accessibilità hardware, finisce per deludere quanti, ormai la maggioranza, hanno da tempo sfondato la barriera dei 128 MB di scheda grafica e sono migrati verso monitor widescreen (non supportati). Se il gioco in versione Xbox 360 fu una doccia fredda per gli entusiasti della next-gen HD, anche gli utenti PC faranno meglio a preparare pettini e asciugacapelli.
Il pop-in e la qualità delle texture ci fanno compiere un salto indietro nel tempo di almeno tre anni e le ambientazioni, quando non sono affollate di nemici, appaiono desolatamente vuote e spoglie.
Anche il sonoro, comunque, non brilla. Alle solite musiche japan-fantasy buone al massimo per la suoneria del telefonino della nostra sorellina, si affianca un doppiaggio da oratorio, decisamente non all'altezza di una produzione mass market.

Quanto al multiplayer, é ovvio che, a parte il cooperativo con un amico, é difficile pensare alla partecipazione di un altro giocatore umano come alla miglior possibilità che il titolo ha di strappare una sufficienza complessiva, che infatti stenta ad ottenere.
Warriors Orochi rappresenta sicuramente un gioco appetibile per lo zoccolo duro dei fan della serie, che potranno finalmente assemblare il loro “dream team” per dar luogo all'ecatombe finale. A tutti gli altri, a parte il serio rischio di una sindrome del tunnel metacarpale a forza di battere sullo stesso tasto, il rischio maggiore resta la noia. Se potete dare un'occhiata alla demo o alla copia di qualche amico, prima di tentare l'acquisto, é tanto meglio per voi.

Allo stesso modo, i vostri progressi renderanno disponibili nuovi skill
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Acciderbolina! Ma che hai mangiato a pranzo?
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Le locazioni, quando non ci sono nemici, appaiono spoglie
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Warriors Orochi
5.5

Voto

Redazione

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Warriors Orochi

Koei non demorde. Dopo un modestissimo riscontro di pubblico avuto con le versioni Xbox 360 e PS2 lo scorso anno, la software house giapponese ha voluto lanciare sul mercato anche un porting per PC ed uno, invece, dedicato alla PSP. Il risultato, pur cambiando qualche subroutine, non cambia, ed il titolo che ha l'unico pregio di aver messo assieme i protagonisti della serie Dynasty Warriors, ambientata nella Cina mitica, e di quella Samurai Warriors, localizzata nel medioevo giapponese, resta quel che é. Ossia un'interminabile susseguirsi di massacri campali intervallato da sporadici confronti con il boss di turno o da brevi fasi di esplorazione. Per questo motivo, ci sentiremmo in colpa a raccomandarlo a chi non sia già un appassionato di questo genere di gioco.