Wartech Senko no Ronde
Porting dell'omonimo titolo già disponibile su scheda Naomi (SEGA), Wartech Senko no Ronde questo il titolo completo- si pone come l'ideale trade-union tra il genere picchiaduro e gli shot em'up di vecchia concezione, offrendo nello specifico un sistema di gioco basato su scontri futuristici uno contro uno sulla falsa riga di quanto già visto nella serie di SEGA Virtual On, seppur sviluppati con uno stile di gioco molto simile per non dire identico a quello dei vecchi shot em'up in due dimensioni.
Come ogni picchiaduro che si rispetti, la modalità principale per ciò che concerne il versante single player è quella battezzata Story, una sorta di avventura ad incontri incentrata sulle vicissitudini di undici giovani piloti (chi più chi meno) appartenenti a differenti fazioni politiche, alle prese con la con la continua lotta per la supremazia sulle ultime risorse disponibili sul pianeta Terra. Per quanto superfluo ai fini del gioco vero e proprio, il flebile background narrativo consente se non altro di modificare la sequenza dei sette incontri da affrontare, che varierà dunque in funzione delle correlazioni fra il personaggio selezionato ed i restanti dieci. Portata a termine ciascuna avventura, sarà poi possibile ottenere sbloccabili di ogni sorta e soprattutto upgrade per i mech, utilizzabili successivamente sia nella medesima modalità di gioco che in quelle restanti. A proposito dell'aspetto contenutistico ed eccezion fatta per l'opzione sopraccitata, il titolo di casa Ubisoft non propone in realtà molto di più se non le solite modalità Versus, Traning (utile per prendere confidenza con i movimenti base dei mech, Extra (leggasi anche galleria di video ed immagini) ed Xbox Live, francamente troppo poco per un titolo già di per se decisamente corto.
La prova sul campo
Nonostante un'impostazione generale decisamente beat em'up style, laddove Wartech strizza l'occhio al genere degli shooter è proprio sul campo di battaglia. Abbandonate le consuete arene 3D in favore di un campo di battaglia rigorosamente bidimensionale sospeso nel vuoto, il titolo di casa Ubisoft si avvale infatti di un sistema di inquadrature talmente largo da rendere i mech coinvolti nell'azione assimilabili alle mitiche "astronavine" degli sparatutto molto in voga durante gli anni ottanta, impostazione da cui Wartech ha ereditato non solo la medesima libertà di movimento (ovviamente privata dell'asse Z) ma soprattutto gli stessi schemi di difesa e di attacco fruibili nel corso della battaglia.
Per essere più chiari ci riferiamo in particolare alla possibilità di attivare raggi laser dalle dimensioni a dir poco spropositate, lanciare sciami di missili, effettuare azioni evasive nonché tecniche speciali dal sicuro impatto visivo, azioni che in taluni potranno anche sovrapporsi (o fondersi) ad altre di stampo più prettamente "picchiaduresche".
All'atto pratico, in qualsiasi momento e previa la semplice pressione del tasto A sarà per esempio possibile aggredire l'avversario di turno con il più classico degli scontri corpo a corpo di tekkeniana memoria, situazione che produrrà come effetto quello di trasformare, per un brevissimo periodo di tempo, la visuale in due dimensioni in una ben più comoda ripresa 3D ravvicinata, ma soprattutto di fornire al giocatore l'occasione per eseguire combo all'arma bianca dall'effetto a dir poco devastante. Allo stesso modo, la presenza di una seconda barra di energia dedicata unicamente agli attacchi speciali ed alla difesa (Dragon Ball Z Budokai vi dice nulla?), offrirà invece la possibilità di creare una barriera energetica protettiva, ma anche quella di attivare la modalità speciale soprannominata B.O.S.S, capace di trasformare il mech selezionato in una fortezza spaziale armata talmente grande, da impegnare gran parte della schermata di gioco.
In quest'ultimo caso e nel tentativo di variare un'azione di gioco fin troppo retrò, bene ha fatto, comunque, il team di sviluppo a creare una stretta dipendenza fra il livello di energia secondaria a disposizione ed il tempo utilizzabile in modalitàsB.O.S.S, espediente questo che obbligherà di fatto il giocatore sia a centellinare le trasformazioni che ad evitare l'uso sistematico della barriera protettiva, che andrà di fatto sostituita con tecniche evasive decisamente meno pratiche ma altrettanto efficaci.
Tecnicamente parlando
Tentare di dare un giudizio tecnico su Wartech appare un compito assai arduo. Considerando l'esiguità dei fondali e le dimensioni decisamente contenute di tutti gli elementi dinamici del gioco, il motore grafico non può non essere in grado di gestire qualunque situazione in game senza il benché minimo problema, considerazione questa che parrebbe più una condizione necessaria per un titolo di siffatta natura che non un plus vero e proprio. Pur tuttavia permangono le buone sensazioni sia per l'ottima varietà cromatica che per gli effetti speciali utilizzati durante la modalità B.O.S.S., elementi a cui fa eco un comparto audio più che discreto ed un sistema di controllo tanto semplice quanto preciso e reattivo. Laddove questo Wartech stecca clamorosamente è invece sotto il profilo della longevità, nonostante un opzione multiplayer via Xbox Live inserita proprio con il preciso scopo di aumentare la rigiocabilità di un prodotto che in singolo garantisce non più di qualche ora di sano divertimento. Altro fattore altamente negativo, è infine l'eccessivo prezzo di vendita del prodotto: 60/70 per un gioco capace di offrire poco più di un buon titolo della serie Xbox Live Arcade, è un importo che onestamente fa pendere abbondantemente l'ago della bilancia qualità/prezzo sul segno meno.
Come ogni picchiaduro che si rispetti, la modalità principale per ciò che concerne il versante single player è quella battezzata Story, una sorta di avventura ad incontri incentrata sulle vicissitudini di undici giovani piloti (chi più chi meno) appartenenti a differenti fazioni politiche, alle prese con la con la continua lotta per la supremazia sulle ultime risorse disponibili sul pianeta Terra. Per quanto superfluo ai fini del gioco vero e proprio, il flebile background narrativo consente se non altro di modificare la sequenza dei sette incontri da affrontare, che varierà dunque in funzione delle correlazioni fra il personaggio selezionato ed i restanti dieci. Portata a termine ciascuna avventura, sarà poi possibile ottenere sbloccabili di ogni sorta e soprattutto upgrade per i mech, utilizzabili successivamente sia nella medesima modalità di gioco che in quelle restanti. A proposito dell'aspetto contenutistico ed eccezion fatta per l'opzione sopraccitata, il titolo di casa Ubisoft non propone in realtà molto di più se non le solite modalità Versus, Traning (utile per prendere confidenza con i movimenti base dei mech, Extra (leggasi anche galleria di video ed immagini) ed Xbox Live, francamente troppo poco per un titolo già di per se decisamente corto.
La prova sul campo
Nonostante un'impostazione generale decisamente beat em'up style, laddove Wartech strizza l'occhio al genere degli shooter è proprio sul campo di battaglia. Abbandonate le consuete arene 3D in favore di un campo di battaglia rigorosamente bidimensionale sospeso nel vuoto, il titolo di casa Ubisoft si avvale infatti di un sistema di inquadrature talmente largo da rendere i mech coinvolti nell'azione assimilabili alle mitiche "astronavine" degli sparatutto molto in voga durante gli anni ottanta, impostazione da cui Wartech ha ereditato non solo la medesima libertà di movimento (ovviamente privata dell'asse Z) ma soprattutto gli stessi schemi di difesa e di attacco fruibili nel corso della battaglia.
Per essere più chiari ci riferiamo in particolare alla possibilità di attivare raggi laser dalle dimensioni a dir poco spropositate, lanciare sciami di missili, effettuare azioni evasive nonché tecniche speciali dal sicuro impatto visivo, azioni che in taluni potranno anche sovrapporsi (o fondersi) ad altre di stampo più prettamente "picchiaduresche".
All'atto pratico, in qualsiasi momento e previa la semplice pressione del tasto A sarà per esempio possibile aggredire l'avversario di turno con il più classico degli scontri corpo a corpo di tekkeniana memoria, situazione che produrrà come effetto quello di trasformare, per un brevissimo periodo di tempo, la visuale in due dimensioni in una ben più comoda ripresa 3D ravvicinata, ma soprattutto di fornire al giocatore l'occasione per eseguire combo all'arma bianca dall'effetto a dir poco devastante. Allo stesso modo, la presenza di una seconda barra di energia dedicata unicamente agli attacchi speciali ed alla difesa (Dragon Ball Z Budokai vi dice nulla?), offrirà invece la possibilità di creare una barriera energetica protettiva, ma anche quella di attivare la modalità speciale soprannominata B.O.S.S, capace di trasformare il mech selezionato in una fortezza spaziale armata talmente grande, da impegnare gran parte della schermata di gioco.
In quest'ultimo caso e nel tentativo di variare un'azione di gioco fin troppo retrò, bene ha fatto, comunque, il team di sviluppo a creare una stretta dipendenza fra il livello di energia secondaria a disposizione ed il tempo utilizzabile in modalitàsB.O.S.S, espediente questo che obbligherà di fatto il giocatore sia a centellinare le trasformazioni che ad evitare l'uso sistematico della barriera protettiva, che andrà di fatto sostituita con tecniche evasive decisamente meno pratiche ma altrettanto efficaci.
Tecnicamente parlando
Tentare di dare un giudizio tecnico su Wartech appare un compito assai arduo. Considerando l'esiguità dei fondali e le dimensioni decisamente contenute di tutti gli elementi dinamici del gioco, il motore grafico non può non essere in grado di gestire qualunque situazione in game senza il benché minimo problema, considerazione questa che parrebbe più una condizione necessaria per un titolo di siffatta natura che non un plus vero e proprio. Pur tuttavia permangono le buone sensazioni sia per l'ottima varietà cromatica che per gli effetti speciali utilizzati durante la modalità B.O.S.S., elementi a cui fa eco un comparto audio più che discreto ed un sistema di controllo tanto semplice quanto preciso e reattivo. Laddove questo Wartech stecca clamorosamente è invece sotto il profilo della longevità, nonostante un opzione multiplayer via Xbox Live inserita proprio con il preciso scopo di aumentare la rigiocabilità di un prodotto che in singolo garantisce non più di qualche ora di sano divertimento. Altro fattore altamente negativo, è infine l'eccessivo prezzo di vendita del prodotto: 60/70 per un gioco capace di offrire poco più di un buon titolo della serie Xbox Live Arcade, è un importo che onestamente fa pendere abbondantemente l'ago della bilancia qualità/prezzo sul segno meno.
Wartech Senko no Ronde
5
Voto
Redazione
Wartech Senko no Ronde
Wartech Senko no Ronde potrebbe rappresentare la risposta definitiva per quanti siano alla ricerca di un degno successore dei vecchi shooter di una volta. Per tutti gli altri, il titolo firmato G.Rev non propone ne una longevità stratosferica ne tanto meno nulla di veramente nuovo per giustificare un prezzo di vendita così alto.