Warzone 2100

di Redazione Gamesurf
Ad aumentare ulteriormente lo spessore del gioco ci pensa il teatro di battaglia, completamente tridimensionale (come in Myth). Lo potrete ruotare, zoomare e inclinare a vostro piacimento, con in più la possibilità di agganciare la visuale ad un'unità o ad un gruppo per avere sempre un perfetto controllo della situazione nei momenti caldi. Ora i rilievi, le alture e gli ostacoli hanno davvero incidenza sul gameplay: per esempio, trovarsi su un'altura e bombardare i nemici verso il basso avrà i suoi indubbi vantaggi (anche in termini di danni inflitti e subiti) e permetterà di rimanere relativamente coperti. Trovarsi nella situazione opposta rappresenterà invece una disfatta quasi sicura. La morfologia territoriale inciderà poi anche sullo spostamento: i tratti in discesa saranno coperti in minor tempo mentre le salite sono davvero lente e faticose. Dovrete imparare ad attaccare su più fronti e stare attenti alle imboscate che saranno all'ordine del giorno. Questo comporta anche una attenta progettazione sia della posizione della base (che su un'altura sarà più facilmente difendibile piuttosto che nel bel mezzo di una radura), sia della sua difesa, visto che in più di una situazione i nemici attaccheranno in diverse posizioni contemporaneamente. Da questo punto di vista, l'intelligenza artificiale pare valida e ostica al punto giusto senza mai diventare troppo frustrante (vedi Red Alert, tanto per fare un esempio). La gamma degli ordini che potete impartire alle vostre unità é davvero completa: ne potete scegliere il raggio di fuoco, le condizioni di ritirata, il tipo di fuoco vero e proprio, il movimento e gli ordini di spostamento. Naturalmente é possibile raggrupparle in squadre per richiamarle velocemente da tastiera e impostare i classici waypoint per pianificarne il percorso ottimale e controllarne così lo spostamento. Tutto ciò richiede un minimo di adattamento, ma la giocabilità é ottima e, tempo un paio di missioni, vi sentirete perfettamente a vostro agio