Warzone 2100

Warzone 2100
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Anche il settore multiplayer é ben curato: potete giocare in Internet (il manuale segnala il sito della Eidos ma ce ne sono anche altri sparsi un po' in tutto il mondo), tramite il protocollo IPX (in rete locale) o collegandovi ad un altro PC con un cavo seriale. La scelta dei vari tipi di partite comprende la campagna (il classico tutti contro tutti), il gioco a squadre oppure la modalità skirmish (che simula un partita in multiplayer contro avversari controllati dal computer), utile per allenarsi in attesa di scontri ben più impegnativi contro avversari umani
Warzone 2100
La scia azzurra luminosa è il famigerato puntatore dei \"comandanti\".

Veniamo ora alle magagne. L'introduzione non é nulla di speciale, cosiccome i filmati d'intermezzo, presenti in gran numero ma troppo pixellosi e "poveri" se paragonati a quelli, per esempio, di StarCraft, che ha già il suo bell'anno e mezzo di vita sulle spalle. Il gioco gira sia in modalità software che in modalità accelerata. Purtroppo i non possessori di schede 3D avranno ben poco di cui gioire: nonostante la velocità non ne risenta particolarmente, la versione software sfarfalla da morire, per cui dopo 10 minuti dovrete buttare via i vostri occhi. Quella accelerata fa invece il suo dovere: é pulita e funzionale, non si riscontrano rallentamenti nemmeno nelle situazioni più caotiche e le esplosioni nonché i giochi di luce sono bellini; nel complesso risulta tuttavia un po' anonima, con i paesaggi decisamente poco vari (non che dopo una guerra nucleare ci possano essere chissà quali viste bucoliche in giro, comunque). Si nota pure un certo bad clipping, soprattutto quando le unità sono vicine agli edifici. Le strutture da erigere sono sì upgradabili ma non sono molte e mancano un po' di personalità. Anche questa può essere stata una scelta precisa da parte dei programmatori, poiché la quantità dei mezzi costruibili rende di fatto improponibile erigere un edificio diverso per ogni tipo di unità da produrre. Inoltre, parte delle migliorie sono in fin dei conti abbastanza inutili e dopo un primo periodo di prove frenetiche vi ritroverete quasi sempre ad usare gli stessi tipi di mezzi con i dovuti aggiornamenti
Warzone 2100
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Warzone 2100

Però. Chi l'avrebbe mai detto? La Eidos ha fatto centro. Warzone 2100 non sarà una novità assoluta (chi ha detto Homeworld?) ma porta senz'altro una bella boccata d'ossigeno ad un genere che ormai sembrava accusare un certo logorio, rinchiuso com'era in una gabbia bidimensionale fissa e schematica dalla quale sembrava impossibile uscire. Invece questo prodotto ne allenta notevolmente le sbarre e riesce a coinvolgere il giocatore come pochi, per merito di una struttura semplice ed allo stesso tempo articolata, unita ad una giocabilità davvero elevata. Il teatro di battaglia tridimensionale spinge a cercare soluzioni tattiche sempre differenti per adattarsi agli obiettivi da raggiungere; la possibilità di costruire e configurare una notevole quantità di mezzi, insieme ad un'intelligenza artificiale più che buona contribuiscono a rendere l'esperienza di gioco appagante e stimolante senza cadere (quasi) mai nella frustrazione tipica di alcuni prodotti del genere (vedi alla voce Westwood). Questo da al giocatore una notevole sensazione di "controllo" dell'azione e ne limita contemporaneamente il senso di impotenza dovuto in genere ad una taratura poco efficace della quantità di mezzi e di risorse a disposizione del nemico, a tutto vantaggio della longevità. Il gioco poi è strutturato in modo da tenervi sempre "sulle spine": il fatto che praticamente tutte le missioni siano a tempo spinge a trovare soluzioni il più possibile efficaci in un tempo ragionevole, cosa che vi impedirà, tra l'altro, di oziare per delle ore ammassando truppe per poi scagliarvi all'attacco. Peccato per il sonoro decisamente sotto tono e per la scarsa varietà dei mezzi a disposizione. In ogni caso, se cercate un rts "nuovo" e tatticamente un po' più raffinato date tranquillamente fiducia a quest'ultimo parto dei Pumpkin Studios. Non ne rimarrete affatto delusi.