Watch Dogs 2

di Luca Gambino
Ovviamente però ci saranno momenti in cui saremo impegnati in prima persona ed ecco che allora Marcus dovrà fare sfoggio di improvvisazione e abilità stealth per cercare di operare indisturbato, facendo soprattutto leva su un sistema di coperture che ricorda molto da vicino l'ottimo sistema già visto in The Division. Se però le cose non dovessero andare come previsto, Marcus potrà anche utilizzare delle armi (che può addirittura stamparsi da solo nella base operativa), per estirpare il problema alla radice. Ovviamente un metodo molto poco elegante ed eticamente non in linea con il vero universo hacker, ma basare tutto quanto sullo stealth poteva avrebbe sicuramente rappresentato un grosso problema per Ubisoft.

Ovviamente la San Francisco riprodotta in Watch Dogs 2 é liberamente percorribile in lungo e in largo con tutti i mezzi che potete trovare in città e anche se il sistema di guida é meno intuitivo rispetto ad altri titoli Open World, riuscirete a farci la mano dopo una mezzora di apprendistato. La città pullula di eventi a cui prendere parte, a partire dalle classiche gare automobilistiche fino alle gare specifiche per i droni, negozi d'abbigliamento dove poter rinfrescare il proprio look e località specifiche dove potersi fare dei selfie che saranno particolarmente apprezzati dai fan e che andranno ad aumentare il numero dei follower. Non mancheranno anche locations, dove Marcus potrà recuperare contante fresco, sottraendolo a bande rivali, personaggi che ci assegneranno missioni random e missioni dove poter invece guadagnare punti extra per la ricerca.



Tutte le informazioni, come detto, passano per il cellulare di Marcus, a cui possiamo avere accesso in qualsiasi momento e che ci metterà a disposizioni le app attraverso cui potremo aggiornare le missioni in corso, vedere la mappa della città con i punti d'interesse, chiamare un'auto a noleggio in stile Uber o avere accesso all'albero delle ricerche per sbloccare nuove abilità. Il tutto attraverso una grafica molto spartana e in linea con quanto ci si aspetta dai sistemi utilizzati realmente dagli hackers. Anche la schermata d'apertura del gioco ricorda molto un ambiente Linux o Dos e in questo senso i grafici hanno fatto davvero un buon lavoro.

Un lavoro che si riflette anche in tutti gli aspetti tecnici del gioco, perché la San Francisco che ci troviamo di fronte é davvero un gioiello da un punto di vista grafico, con una visuale a perdita d'occhio, ricca di dettagli e ben realizzata anche da un punto di vista puramente estetico. Anche il sistema d'illuminazione e i modelli poligonali di protagonisti e comprimari sono ottimamente realizzati e siamo rimasti anche particolarmente stupiti nell'osservare il realismo con cui sono state riprodotte le normali attività quotidiane delle persone. Le strade infatti pullulano di persone che cammino, parlano tra di loro (a volte ascoltando le loro conversazioni potete apprendere anche delle cose utili) e partecipano tutte ad una credibile attività quotidiana.



Tra le capacità di Marcus, per esempio, c'é anche quella di hackerare i cellulari di un qualsiasi passante, facendo surriscaldare la batteria. E' capitato che in seguito a questo una persona sia stata male proprio sotto i nostri occhi e un altro cittadino accorso abbia chiamato un'ambulanza, arrivata da lì a pochi istanti per prendersi cura del malcapitato. Certo, nella fretta l'ambulanza ha messo sotto un passante, ma apprezziamo la buona volontà, suvvia. Insomma, tecnicamente, Watch Dogs 2 é davvero un gran bel vedere e a volte vi stupirete semplicemente nel fermarvi in un punto qualsiasi ad ammirare il paesaggio e ad osservare la vita che vi scorre davanti. Tutto questo ben di dio é anche condivisibile con altri giocatori, grazie a missioni pensate per poter essere affrontare in cooperativa in modalità drop in, drop out. Niente di eclatante, sia chiaro, ma funzionano a dovere.

Il vero problema del nuovo lavoro di Ubisoft Montreal é quello di non aver costruito un solido impianto narrativo al pari del primo capitolo. Si sente la mancanza di un filo conduttore che unisca tutti i vari punti dell'impianto narrativo e spesso il filo logico tra le varie missioni tende ad annacquarsi in mezzo al Mare Magnum di cose che Marcus può fare grazie alle sue smisurate, ed inverosimili, capacità tecnologiche. E qui arriva il secondo problema, perché nelle fasi più avanzate del gioco, ad una crescita esponenziale delle capacità del nostro protagonista, non fa da contraltare un innalzamento delle abilità dei nostri avversari, le cui risorse e comportamenti rimangono pressoché inalterate lungo tutto il corso del gioco. Ne consegue che alla lunga il nostro compito diventerà un po' troppo semplice, andando a perdere di mordente.

Due problemi piuttosto importanti, che però non tolgono smalto ad un gioco che opera un importante testa coda nella sua breve esistenza. Il che, a ben guardare, potrebbe essere un pregio non da poco. Riuscire a costruire un universo dove si possa passare da un techno thriller ad atmosfere molto più morbide, pur mantenendo inalterati finalità e cattivi di turno, potrebbe rappresentare un ulteriore tassello nell'intelaiatura di Ubisoft che gli darebbe modo di costruire praticamente qualsiasi cosa in un ipotetico terzo episodio. Watch Dogs 2 parte un po' lentamente e soprattutto spiazza chi pensava di trovarsi davanti una infrastruttura narrativa così solida e articolata, ma riesce comunque a conquistare grazie ad un ottimo sistema Open World e a missioni articolate e creative il tanto che basta per dare libero sfogo alla propria fantasia criminale (ma per un fine nobile).