Wave Race Blue Storm
di
Redazione Gamesurf
In generale, poi, gli effetti delle differenti situazioni metereologiche sono semplicemente deliziosi. Indescrivibile la tempesta/tsunami, da provare per capire cosa voglia dire correre in mezzo a un diluvio nel senso letterale della parola
THE NINTENDO DIFFERENCE?
E arriviamo a uno dei piatti forti del giorno, o perlomeno l'aspetto che più di tutti, come sempre, interessa nel momento della commercializzazione di una nuova console e relativi giochi: la grafica e la realizzazione tecnica in generale
Wave Race: Blue Storm é sicuramente in grado di rappresentare ottimamente le potenzialità nascoste sotto il cofano violaceo della console Nintendo, impossibile (per ora) trovare qualcosa di comparabile nel mondo dei giochi di moto d'acqua, la sfida diretta arriverà proprio tra poche settimane con l'atteso Splash Down di Infogrames per PlayStation 2. Ma oggi l'ordine del giorno prevede unicamente Wave Race: Blue Storm, quindi procediamo. Insomma, un'ottima realizzazione, a tratti spettacolare, ma in altri momenti leggermente lacunosa, il che porta a pensare che il gioco sia stato completato (in alcuni suoi aspetti grafici "laterali") con un po' di fretta e noncuranza. Modus operandi da condannare sempre e comunque
Quello che va? I riflessi, tutto (tutto) si riflette in tempo reale (in tempo reale) sulla superficie d'acqua, l'ambiente esterno, le boe, i piloti... insomma, qualsiasi aspetto esistente attorno all'acqua si riflette su di essa. Con ovvie modifiche (sempre il tutto in tempo reale) con l'arrivo di onde, cavalloni, pioggia, passaggio delle moto d'acqua. Insomma, una prova di forza degli aspetti che caratterizzano l'hardware GameCube, che ha già dimostrato di eccellere in maniera particolarmente impressionante nell'utilizzo di tutte quelle "sottigliezze" (che poi tali non sono) grafiche come illuminazioni in tempo reale, riflessi, texture, effetti di fumo..
Wave Race: Blue Storm unisce a un lavoro non indifferente del Gekko (la CPU principale della console) nel calcolare le onde, un altrettanto grandioso lavoro del Flipper (il chip grafico) nel gestire i tantissimi riflessi e movimenti delle onde stesse. Da premiare anche le animazioni dei piloti, molto più curate ed "espanse" rispetto allo scorso episodio. Senza segnalare le texture, sempre ottime, pulite, dettagliate... E infine la scelta dei colori, che mette fin da subito in buona luce la palette grafica del GameCube
THE NINTENDO DIFFERENCE?
E arriviamo a uno dei piatti forti del giorno, o perlomeno l'aspetto che più di tutti, come sempre, interessa nel momento della commercializzazione di una nuova console e relativi giochi: la grafica e la realizzazione tecnica in generale
Wave Race: Blue Storm é sicuramente in grado di rappresentare ottimamente le potenzialità nascoste sotto il cofano violaceo della console Nintendo, impossibile (per ora) trovare qualcosa di comparabile nel mondo dei giochi di moto d'acqua, la sfida diretta arriverà proprio tra poche settimane con l'atteso Splash Down di Infogrames per PlayStation 2. Ma oggi l'ordine del giorno prevede unicamente Wave Race: Blue Storm, quindi procediamo. Insomma, un'ottima realizzazione, a tratti spettacolare, ma in altri momenti leggermente lacunosa, il che porta a pensare che il gioco sia stato completato (in alcuni suoi aspetti grafici "laterali") con un po' di fretta e noncuranza. Modus operandi da condannare sempre e comunque
Quello che va? I riflessi, tutto (tutto) si riflette in tempo reale (in tempo reale) sulla superficie d'acqua, l'ambiente esterno, le boe, i piloti... insomma, qualsiasi aspetto esistente attorno all'acqua si riflette su di essa. Con ovvie modifiche (sempre il tutto in tempo reale) con l'arrivo di onde, cavalloni, pioggia, passaggio delle moto d'acqua. Insomma, una prova di forza degli aspetti che caratterizzano l'hardware GameCube, che ha già dimostrato di eccellere in maniera particolarmente impressionante nell'utilizzo di tutte quelle "sottigliezze" (che poi tali non sono) grafiche come illuminazioni in tempo reale, riflessi, texture, effetti di fumo..
Wave Race: Blue Storm unisce a un lavoro non indifferente del Gekko (la CPU principale della console) nel calcolare le onde, un altrettanto grandioso lavoro del Flipper (il chip grafico) nel gestire i tantissimi riflessi e movimenti delle onde stesse. Da premiare anche le animazioni dei piloti, molto più curate ed "espanse" rispetto allo scorso episodio. Senza segnalare le texture, sempre ottime, pulite, dettagliate... E infine la scelta dei colori, che mette fin da subito in buona luce la palette grafica del GameCube
Wave Race Blue Storm
Wave Race Blue Storm
Wave Race: Blue Storm è più di quanto ci aspettassimo sotto quasi tutti i punti di vista. Non è una versione "coi fiocchetti" dell'originale per Nintendo 64, è un gioco nuovo, dotato di una meccanica di gioco assolutamente più profonda e competitiva rispetto al suo predecessore. NST ha indiscutibilmente dotato il gioco di un maggior spessore, con l'inclusione di una fisica che declassa automaticamente quella di Wave Race 64 a "gioco di serie B". Impressionanti gli effetti metereologici, dotati di grande varietà e impatto effettivo sul gameplay. La realizzazione grafica è arricchita e resa particolarmente gradevole da una serie pressoché infinita di riflessi in tempo reale, effetti atmosferici e quant'altro... La sensazione di velocità è assoluta, il frame rate (30 fps) stabile come non mai, anche nel gioco in multiplayer. Da rivedere, invece, alcune costruzioni poligonali a lato pista. Un gioco che, gli amanti dell'originale, accoglieranno come un nuovo messia in grado di divertire per anni come il suo illustre predecessore. Tutti gli altri sono seriamente chiamati a provarlo in prima persona prima di sostenere senza timore di "odiare il genere".