Way Of The Samurai 3

di Tommaso Alisonno
Siamo nel Giappone feudale, e più precisamente nella piccola città di Amana, confinante col crescente dominio di Nobunaga Oda. Il signore locale, Lord Sakurai, é stato spodestato dal suo vassallo Shuzen Fujimori che adesso governa con la forza del suo esercito, ostacolato solo dal clan Ouka, in parte composto da fuoriusciti ancora fedeli agli ideali del clan Sakurai. La nostra storia inizia proprio al termine di una battaglia tra queste due forze: un samurai senza nome e senza passato si risveglia coperto di ferite e viene soccorso da due contadini: da questo momento, dovrà decidere se consacrare la sua spada alla causa di Shuzen o alla sua rovina, o ancora alla difesa dei poveri o alla loro oppressione. La via del samurai si apre di fronte a lui.



Piuttosto simile alla condizione iniziale del predecessore per PS2 (anche lì, infatti, era presente un clan di samurai decaduto, una forza militare oppressiva, dei poveri da difendere e la minaccia proveniente dall'esterno), Way of the Samurai 3 inizia come descritto: da quel punto in poi, sarà nostro compito decidere come condurre la vita del protagonista. Il gioco rientra pertanto nella categoria degli RPG, con un'importante componente Beat'm'Up giacché di Samurai e di duelli all'arma bianca stiamo parlando. É un'osservazione interessante, però, il fatto che effettivamente sia possibile giocare un'intera partita dall'inizio alla fine senza neppure estrarre la spada dal fodero. Ma andiamo con ordine.

Il territorio di Amana é diviso in otto zone distinte, che vanno dalle abitazioni dei contadini, alle vie commerciali, ai castelli delle forze di Shuzen e del clan Ouka. Potrete girare liberamente per tutte le zone, passando dall'una all'altra attraverso le uscite che le collegano o accedendo direttamente al menù cittadino e selezionando da lì la vostra destinazione. Man mano che vi muovete trascorrerà anche il tempo di gioco: a seconda dell'ora, infatti, certe aree potrebbero non essere disponibili (non pretendete che un negoziante vi serva alle due di notte, per esempio); il tempo di gioco viene conteggiato anche quando si viaggia tramite la mappa. In qualunque momento é inoltre possibile “uscire” da Amana, terminando così la partita come se si fosse raggiunto un finale.

Per quanto siate liberi di andare in giro per la città affrontando chi vi capita a tiro solo per il gusto della battaglia, e per quanto siano anche disponibili ben quattro interlocutori disposti a fornirvi delle mini-quest autoconclusive tramite cui accumulare denaro, lo scopo del gioco é comunque quello di trovare per così dire “il vostro posto” nella travagliata storia di Amana, e ciò avviene assistendo o partecipando a determinati eventi, che si attiveranno quando vi troverete nel posto giusto e al momento giusto. Gli “attivatori” saranno segnalati nella mappa, permettendovi così di poter operare un minimo di pianificazione, ma questo non significa che potrete scegliere liberamente la storia: alcuni di essi, infatti, compariranno solo dopo che compirete determinate azioni (per esempio, non potrete arrivare al cospetto di Shuzen se non avrete svolto tre missioni per castello Amana), mentre alcuni ne annulleranno altri.



Interessante, tra l'altro, la possibilità di “annullare” un evento ricorrendo ad un inchino o, viceversa, di interrompere la cinematica sguainando la spada e avventandosi sui protagonisti. A meno che non siate dei pacifisti convinti, o non siate impelagati in qualche strano esperimento mirato a ottenere un particolare titolo, presto o tardi vi troverete comunque coinvolti in qualche battaglia. Gli avversari ci affronteranno uno alla volta, e il nemico con cui siamo impegnati sarà evidenziato da un'apposita icona: il gioco parte dal presupposto (un po' comodo, in verità) che tutti gli antagonisti seguano il Bushido quel tanto che basta per combattere sempre uno contro uno; il vostro movimento in battaglia sarà legato a questo nemico, ma in qualsiasi momento potrete premere un comando per muovervi liberamente, in modo da fuggire o cambiare bersaglio.

Avrete a disposizione due tasti per sferrare attacchi (più o meno equivalenti al “veloce” ed al “potente”, ma la casistica é ampia), uno per il salto e uno per la parata: attaccando mentre si tiene premuta quest'ultima si effettuano calcetti veloci sulle gambe dell'avversario o prese che lo catapultano a terra. Il sistema di combattimento non si limita però a questo: premendo verso il nemico durante un attacco si può cercare di “aprire” la sua guardia, così come premendo all'indietro durante una parata si cerca di sbilanciare un tentativo di apertura: va da sé che lo sbilanciamento contrasta l'apertura ma non difende dai colpi normali. Occorre pertanto fare attenzione alle variazioni dell'icona sul nemico in modo da riconoscere quando sferra un attacco d'apertura o quando é in difesa sbilanciante e comportarsi di conseguenza.

Se poi sarete così abili da effettuare una parata col giusto tempismo, avrete la possibilità di effettuare un'uccisione istantanea: sullo schermo comparirà l'icona di un tasto da premere, come sempre, prima che sparisca. Non solo: se state affrontando più nemici nella stessa zona, ad un'uccisione istantanea se ne può accodare immediatamente un'altra, e così via in una successione che prende il nome di Chain Kills. Se, viceversa, volete ridurre il vostro avversario all'impotenza senza però ucciderlo, potrete combattere “voltando” l'arma nel lato innocuo, ed effettuando così degli attacchi “stordenti”.