WHEEL OF TIME

di Redazione Gamesurf
La trama é originale quanto ci si può aspettare, e piacerà soprattutto ai cultori della saga, mentre chi non conosce le ambientazioni e il background di WOT potrà apprezzarla per quella che é, ovvero non certo un'iniezione di originalità, ma neanche un piatto resoconto di eventi. Strutturalmente la storia é articolata bene, con una certa varietà nelle missioni da portare a termine e la giusta dose di momenti di tensione, pause e qualche colpo di scena. Certo é che se quello che cercate é solo la scusa per menare le mani, questo non é il gioco per voi, visto che per apprezzarlo a pieno é importante lasciarsi coinvolgere dalla vicenda

Il gioco, inoltre, non é uno di quegli arcade tutta frenesia e azione che rappresentano l'ultima generazione di Shooter; se si può differenziare all'interno dello stesso genere, é uno di quelli con la trama che vuole contare qualcosa nell'economia globale del gioco, é uno di quelli in cui non il succo non sta nel gettarsi a capofitto nella mischia, ma nel procedere con cautela, usando una certa dose di intelligenza e di tattica. Gli stessi nemici, infatti, si comportano in maniera "intelligente", alcuni cercando lo scontro fisico (come i Trolloc) altri sfruttando attacchi da lontano, tenendosi riparati, evitando i nostri colpi, ripiegando in caso di necessità. Spesso, per venirne a capo, sarà più necessario scegliere l'incantesimo giusto, trovare il modo di tenere a bada certi mostri mentre ci si occupa di altri o trovare posizioni di vantaggio da cui colpire, che affidarsi alla semplice mira e allo scontro fisico brutale
La modalità Citadel, infine, aggiunge un tocco piuttosto originale a WOT, introducendo un tipo di gioco forse dalle premesse non originalissime (un CTF al cubo, si diceva), ma con abbastanza elementi nuovi da rendere assai diverse le meccaniche di gioco. É infatti indispensabile, ai fini della vittoria, pianificare attentamente il proprio comportamento, collocando in maniera opportuna elementi quali pozzi, trappole incendiare, portici con aguzze grate e così via. É inoltre possibile istruire dei personaggi gestiti dal computer in modo da far loro compiere certe azioni, come pattugliare dei passaggi, difendere delle posizioni strategiche, sbarrare certe vie di accesso. Questi personaggi, inoltre, cambiano come tipologia e capacità, a seconda della fazione che viene impersonata tra le quattro disponibili. Sarà possibile, infatti, calarsi nei panni delle Aes Sedai (e avremo sotto il nostro controllo delle consorelle e dei Warder, guardie del corpo dotate di particolari capacità), oppure in quelli di Ishamael, o ancora in quelli dello Hound (nome con cui viene designato, all'interno del gioco, l'emissario al cui inseguimento cominciamo il gioco, e che un grosso ruolo avrà nello svolgersi della vicenda) o dei White Cloaks, nomignolo affibbiato ai Figli della Luce, una sorta di stato teocratico e oltranzista coi cui appartenenti verremo nostro malgrado a contatto