White Night

di Fabio Cozzi
A partire dallo scorso Autunno abbiamo avuto l'occasione di confrontarci con titoli che ci hanno fatto assaporare la paura in termini differenti rispetto ai classici canoni. Dal terrore della fuga dallo xenomorfo in Alien Isolation, passando per le contorte e sanguinolente follie di The Evil Within, arrivando alla ricerca della sopravvivenza da orde di zombie in Dying Light. All'ombra di queste sfumature di paura si propone White Night, surival horror indie in bianco e nero sviluppato da Osome Studio e pubblicato da Activision.
Scopriamo assieme in questa recensione quali sono state le nostre impressioni durante questo viaggio noire nell'America della grande depressione…

il perfetto eroe hitchcockiano, é l'Uomo Qualunque messo in
situazioni bizzarre.


Il nostro quote scomoda un mostro sacro del cinema, ma proprio i ragazzi di Osome Studio hanno inserito nel trailer del titolo, tra le fonti d'ispirazione, proprio Alfred Hitchcock. Non possiamo che essere in linea con questa citazione, dal momento che il protagonista di White Night infatti é un uomo qualunque di Boston che vive nell'epoca della grande depressione; di lui ci viene detto poco o nulla, ma nonostante ciò lo sentiremo vicino per tutto il corso della (dis)avventura.

Dopo una sbronza come tante altre il nostro personaggio, caratterizzato da un abbigliamento tipico degli anni trenta (trench, abito, cravatta, gilet, camicia e cappello), si mette alla guida della propria automobile per raggiungere casa e mettere fine alle sofferenze della serata. Sulla carreggiata però appare un candido bagliore, simile per forma ad una ragazza, e dopo aver cercato una brusca sterzata al fine di evitarlo si trova di colpo contro un albero con la macchina in panne. Di fronte a lui si staglia una lugubre villa, custode di cruenti e misteriosi segreti. Una volta aperti i cancelli in cerca di aiuto il nostro “uomo qualunque” entrerà in un mondo paradossale, nero, buio, dove solo la luce lo potrà guidare alla salvezza.



Un fiammifero per domarli tutti



Sia dal punto di vista artistico che quello del gameplay White Night denota un forte dualismo, quello tra bianco e nero, tra luce e buio, tra vita e morte. Proprio la luce sarà l'unico vero elemento che ci garantirà di poter lottare contro gli incubi della villa, e che ci proteggerà dalla morte, la quale giungerà inesorabile una volta avvolti dall'oscurità. La nostra “arma” principale saranno dei fiammiferi, disseminati per la villa, che ci permetteranno di muoverci per le ambientazioni di gioco e di interagire con porte, oggetti e quant'altro; dovremo quindi dosarne l'utilizzo poiché terminarli significherebbe accogliere la morte a braccia aperte.

Le fonti di luce artificiale della casa saranno la nostra seconda arma, in quanto ci permetteranno di far scomparire gli spettri che popoleranno stanze e corridoi della villa. I fantasmi che incontreremo non potranno quindi essere direttamente “combattuti”, dovremo bensì fuggirne cercando di attivare luci a loro vicine.

Altro importante elemento dello scenario di gioco saranno le poltrone, che ci permetteranno di fatto di salvare i progressi di gioco, facendo riposare il protagonista. L'esperienza survival horror creata da Osome Studio é connotata da una spiccata componente puzzle, spesso infatti per attivare fonti di luce e quindi procedere all'interno dell'avventura dovremo risolvere degli enigmi oppure cercare risorse utili come chiavi o legna per il camino.



Musica jazz e bianco e nero!



Da un punto di vista artistico White Night é semplicemente magistrale. Come già detto in precedenza il dualismo tra bianco e nero, tra vita e morte pervade il gioco in tutta la sua durata. I tratti che delineano il comparto grafico sono decisi e rimandano ad un fumetto d'altri tempi, contribuendo in maniera concreta all'atmosfera noire del titolo. Altro aspetto molto importante da un punto di vista grafico é la ricercatezza nei tagli delle inquadrature delle telecamere fisse, che accrescono in maniera incredibile l'atmosfera “creepy” e paranormale che pervade gli scenari di gioco.

Se come abbiamo segnalato il comparto grafico conferisce agli occhi uno spettacolo davvero gradevole, non possiamo che elogiare anche il fantastico lavoro svolto a livello sonoro.
L'atmosfera di gioco é fortemente influenzata dall'aspetto sonoro che crea infatti un continuo susseguirsi di malinconica musica jazz, rumori sinistri ed improvvisi spaventi uditivi.

Dobbiamo inoltre denotare la peculiare attenzione dedicata ai collezionabili, che con un considerevole numero di dettagli ci raccontano nei particolari un'America colpita dalla depressione derivata dalla grande crisi economica.



Artisticamente White Night propone un'esperienza davvero unica in grado di emozionarci e spaventarci allo stesso momento, e che riesce senza dubbio a trasmettere una forte componente drammatica e malinconica.

White Night riporta il giocatore agli albori dei survival horror, quando gameplay e inquadratura delle telecamera erano strettamente correlati e, spesso, mettevano in difficoltà i giocatori meno pazienti. Anche in questo caso aspettatevi che il cambio d'inquadratura corrisponda ad una modifica repentina di direzione, spesso tra le braccia dei nostri avversari. Inoltre, proprio come nei primissimi Resident Evil, le possibilità di salvataggio sono legate al raggiungimento di particolari oggetti di gameplay. In questo caso il nostro personaggio potrà salvare la partita solo se riuscirà a trovare delle poltrone dove potersi sedere e attivare il save point. Inutile dire che queste poltrone saranno sparse per l'ambiente di gioco con estrema parsimonia, così da modificare il vostro approccio al gioco, rendendolo sicuramente più guardingo e morigerato, anche se a volte un pò frustrante.

Fade to Black



White Night si é dimostrato essere un'ottima sorpresa, capace di sorprenderci, prenderci per mano e condurci all'interno di un horror raccontato in tinte noire, nel quale la componente artistica gioca un ruolo assolutamente fondamentale conferendo al titolo un valore aggiunto di tutto rispetto. Come già detto in precedenza, i difetti che abbiamo riscontrato non intaccano in maniera decisa il titolo, rendendolo uno dei titoli indie che abbiamo più apprezzato, sicuramente un uste have per gli amanti del genere.