Winning Eleven 2000 Challenge to Medal U-23
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Anche a livello audio i miglioramenti sono pochi, ma evidenti. Ogni nazionale é accompagnata da un coro diverso dei tifosi e l'entusiasmo del mitico Jon Kabira al microfono é a tratti esaltante. Inoltre il rumore del pallone é molto più realistico e assomiglia sempre meno a quello di un guantone da boxe che picchia su una tavola di legno (cosa che accadeva in precedenza)
Le innovazioni più importanti nei confronti degli illustri predecessori giungono però a livello di gameplay. Creare delle azioni pericolose é maggiormente complesso rispetto alle precedenti edizioni. In particolare sono gli scambi al centro del campo a essere divenuti molto più difficili da effettuare sia per gli attacchi degli avversari sia per la minore precisione dei passaggi che spesso, non arrivando direttamente sui piedi del compagno, vanno rincorsi e controllati. Anche le fughe sulle fasce sono diventate più complicate, infatti é cambiato il modo in cui i giocatori scattano. Nelle precedenti edizioni non era possibile per un giocatore in corsa compiere un dribbling secco a 45, ma era necessario convergere gradualmente verso la posizione desiderata. Adesso invece é possibile accentrarsi subito, però questo movimento provoca una riduzione della velocità che spesso permette al difensore di recuperare la sfera. Inoltre quando si riesce a effettuare un cross dal fondo é più difficile trovare una punta pronta a incornare a rete e anche questa operazione richiede una pratica approfondita. Cambia anche il dribbling (si ottiene sempre con la pressione di quadrato e X) che adesso viene effettuato sempre verso l'interno e, alcune volte, risulta meno efficace che in precedenza
É stato poi concesso un ruolo più incisivo alle triangolazioni: con una punta centrale e due ali veloci, gli "uno-due" costituiscono il miglior "apriscatole" anche per le difese più arcigne
Un elemento che aumenta il realismo é dato dall'imprecisione dei rinvii effettuati in situazione di difficoltà. In Winning Eleven Olympic, a differenza delle edizioni passate, questi rilanci finiscono sovente in fallo laterale o in zone del campo prive di compagni di squadra
Le innovazioni più importanti nei confronti degli illustri predecessori giungono però a livello di gameplay. Creare delle azioni pericolose é maggiormente complesso rispetto alle precedenti edizioni. In particolare sono gli scambi al centro del campo a essere divenuti molto più difficili da effettuare sia per gli attacchi degli avversari sia per la minore precisione dei passaggi che spesso, non arrivando direttamente sui piedi del compagno, vanno rincorsi e controllati. Anche le fughe sulle fasce sono diventate più complicate, infatti é cambiato il modo in cui i giocatori scattano. Nelle precedenti edizioni non era possibile per un giocatore in corsa compiere un dribbling secco a 45, ma era necessario convergere gradualmente verso la posizione desiderata. Adesso invece é possibile accentrarsi subito, però questo movimento provoca una riduzione della velocità che spesso permette al difensore di recuperare la sfera. Inoltre quando si riesce a effettuare un cross dal fondo é più difficile trovare una punta pronta a incornare a rete e anche questa operazione richiede una pratica approfondita. Cambia anche il dribbling (si ottiene sempre con la pressione di quadrato e X) che adesso viene effettuato sempre verso l'interno e, alcune volte, risulta meno efficace che in precedenza
É stato poi concesso un ruolo più incisivo alle triangolazioni: con una punta centrale e due ali veloci, gli "uno-due" costituiscono il miglior "apriscatole" anche per le difese più arcigne
Un elemento che aumenta il realismo é dato dall'imprecisione dei rinvii effettuati in situazione di difficoltà. In Winning Eleven Olympic, a differenza delle edizioni passate, questi rilanci finiscono sovente in fallo laterale o in zone del campo prive di compagni di squadra