Winning Eleven 6 Final Evolution
di
Paolo 'Mr. Ninty' Mulas
La lega dei dominatori
La master league potrebbe essere la modalità più difficoltosa a causa del massiccio impiego del giapponese ma anche qui con la giusta dose d'impegno e di pazienza si può soprassedere alla ignoranza riguardo kanji e affini.
L'obbiettivo è quello di portare una squadra inizialmente scarsa, anno dopo anno, vittoria dopo vittoria ai massimi livelli del calcio. Oltre a dover controllare la squadra in campo, rivestiremo anche il ruolo di dirigenti; potremo vendere, comprare, chiedere e fare prestiti di giocatori scrutando il mercato alla ricerca di nuovi giocatori, e formulando offerte: all'inizio non avremo a disposizione molti soldi, e i giocatori più famosi rifiuteranno di vestire la maglia di una squadra minore, ma scalando gradualmente i ranking della classifica, potremo portare la nostra squadra nell'élite del calcio mondiale.
Vediamo se riesci a metterla nel sette.
Sia per familiarizzare con i controlli, che per prendere parte a dalle interessanti sfide, l'allenamento in we si rivela un ottimo diversivo. Oltre a quello classico dove la squadra si accanisce contro il solo portiere, la modalità certamente che più cattura e vero "gioco nel gioco" è il challenge; selezionando per l'occasione uno o più giocatori, bisogna a partecipare a delle semplici sfide: si va dallo slalom tra i birilli, al torello, a calciare le punizioni nel punto prestabilito. Ogni sfida ne contiene cinque di difficoltà sempre maggiore.
Queste sfide si rivelano doppiamente utili, non solo perché ci insegnano tanti piccoli stratagemmi da provare poi in partita, ma anche perché sono divertenti e appassionanti di per loro; si possono costruire delle sfide multigiocatore, cercando di polverizzare i record dei vostri avversari.
senza (dual) shock
Prima di poter provarlo con mano c'erano forti perplessità sul sistema di controllo che la Konami avrebbe adottato su questa conversione, dato che il joypad presenta due tasti in meno rispetto al dual shock di sony:
riserve sciolte una volta familiarizzato con il sistema di controllo che si rivela anche in questo frangente preciso ed intuitivo. Il tasto come era prevedibile è usato per il passaggio (e il contrasto), B per tirare, X per crossare (doppia pressione cross teso) e y per effettuare il passaggio filtrante e chiamare l'uscita del portiere.
I due dorsali L e R gli sono stati assegnati rispettivamente il cambio di giocatore e lo scatto, allo "strano" Z le finte (in ripetizione i doppi passi). I giocatori vengono controllati tramite lo stick analogico, il C stick serve per effettuare passaggi e cross in maniera analogica, mentre alla croce digitale sono assegnate la tattiche. L'unico problema è quando si desidera cambiare il baricentro della squadra, bisognerà, infatti, premere contemporaneamente L e Z.
Naturalmente questi sono i controlli base, acquisendo esperienza imparerete a triangolare, effettuare il velo, i cross a parabola arcuata e cosi vi; se puoi farlo nel calcio, puoi farlo anche qua (o quasi).
Winning Eleven 6 Final Evolution
9
Voto
Redazione
Winning Eleven 6 Final Evolution
Senza dubbio l'approdo di winning eleven anche sui lidi Nintendo, rappresenta un balzo enorme in avanti per il Gamecube, che vede piombarsi in softeca il più bel gioco di calcio mai fatto nonché uno dei pezzi più pregiati della scuderia Sony.
Il teorema di Konami in questo caso insegna: il realismo assoluto, la profondità più sconvolgente e la giocabilità più appagante, non cambiano con il variare della console.
E così tutti gli elementi che avevano contraddistinto la versione ps2, che aveva felicemente debuttato alla fine dell'anno in Giappone, ritornano praticamente tali e quali nella versione Gamecube con le uniche migliorie riservate a dare dei piccoli ritocchi al comparto grafico.
Un gioco superbo, e assolutamente imperdibile a patto che abbiate il freeloader o la console jappo; in caso contrario procurateveli.
Il teorema di Konami in questo caso insegna: il realismo assoluto, la profondità più sconvolgente e la giocabilità più appagante, non cambiano con il variare della console.
E così tutti gli elementi che avevano contraddistinto la versione ps2, che aveva felicemente debuttato alla fine dell'anno in Giappone, ritornano praticamente tali e quali nella versione Gamecube con le uniche migliorie riservate a dare dei piccoli ritocchi al comparto grafico.
Un gioco superbo, e assolutamente imperdibile a patto che abbiate il freeloader o la console jappo; in caso contrario procurateveli.