Winning Eleven 7

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Winning Eleven 7

Chi si sarebbe aspettato una normale evoluzione dei precedenti capitoli si è dovuto ricredere, dato che Winning Eleven 7 risulta completamente diverso dai precedenti titoli, nettamente migliorato rispetto a WE6fe. Certo stiamo sempre parlando dell'evoluzione della specie, ma le differenze tra i due giochi sono tali, e tutte a favore del nuovo arrivato da non ammettere paragoni tra i due, causa manifesta superiorità del 7. Innanzitutto i miglioramenti si osservano per quanto riguarda le azioni di gioco, più fluide e realistiche, meno incanalate sui binari prestabiliti che caratterizzavano i titoli precedenti, con apertura ad una infinità di soluzioni diverse. Non si ha più la sensazione di poter dribblare tutti gli avversari, tifosi compresi come in PES 2, ne si accantonano i dribbling per reti di passaggi intricatissime come per WE6fe. Ora, con una migliore gestione dei contrasti e dell'interazione tra giocatore e sfera si può fare qualsiasi cosa, ovvero le soluzioni di gioco sono state migliorate e notevolmente incrementate. E' sempre più possibile diversificare le fasi di gioco utilizzando la propria squadra come macchina perfetta, o andando avanti con i singoli. Non ci sono solo trame complicate, ma si potrà sfruttare la velocità sulle fasce, o anche i dribbling sullo stretto e perché no, come mai prima d'ora si possono effettuare fruttuosamente i lanci lunghi, così anche gli estimatori di Veron e Beckham saranno accontentati.

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Tutto però ha un limite, e, come detto anche in apertura, gli uomini Konami hanno deciso di mettere in risalto, di porre l'accento sulla natura umana dei calciatori, che sono capaci di sbagliare, e che non possono prevedere un rimbalzo, poiché la palla, come tutti sanno è rotonda. Come già accennato, le azioni non seguono più dei binari prestabiliti, per cui non si potrà più capire con estrema precisione l'esito di un contrasto, di un cross, o di un tiro. I giocatori possono cadere, scivolare, allungarsi troppo la palla, tutto come in una partita vera. Il sistema di tiro è stato notevolmente migliorato e sarà impossibile trovare come nei precedenti capitoli le traiettorie giuste, e le posizioni dove il 99 per cento delle volte il pallone entra in rete. Certo già con WE6fe ci si era indirizzati verso una maggiore verosimiglianza dei tiri, ma in questo settimo capitolo tutto sembrerà reale, come una partita vera, dove il giocatore dotato avrà più possibilità di pescare l'angolo che non l'incontrista, che pure il suo sporco lavoro lo compie. Ma anche i più grandi cecchini potranno sbagliare, merito di un'errata coordinazione, di un pallone che schizza dopo un rimpallo, ecc.

La vera rivoluzione del gameplay del titolo Konami è rappresentata dal sistema di tiro, migliorato in tutti i suoi aspetti. I giocatori infatti, saranno nettamente più reattivi alle sollecitazioni dei tasti del pad e tireranno con enorme prontezza. Ma la maggiore implementazione è rappresentata dal tiro al volo, che latitava nelle precedenti versioni, tanto che dopo un cross, nella stragrande maggioranza dei casi i giocatori in area cercavano la deviazione di testa. Ora, se la palla sarà invitante i giocatori si esibiranno in spettacolari conclusioni al volo. Non solo, ma grazie ad una maggiore snodabilità delle caviglie dei giocatori, non dovremo più assistere a tiri di punta, o a giocatori che da qualsiasi posizione calciano solo con un unico piede. Adesso a seconda di dove si troverà la palla rispetto al calciatore si potrà tirare di interno, d'esterno o di collo, sia di sinistro che di destro, non sempre con buoni esiti, ma pur sempre in maniera molto convincente e realistica.

Winning Eleven 7
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9

Voto

Redazione

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Winning Eleven 7

Un'antica leggenda narra che quando non ci sono programmatori abbastanza competenti per creare una simulazione di calcio, Konami si mette al lavoro.

Un giorno sfogliando alcune pagine di Colin Wilson lessi che il vero segreto dell'evoluzione sono le sfide. Il testo recita così: "E' vero che l'uomo è una creatura passiva che da il meglio di se davanti a una sfida, ma è proprio questo l'elemento importante: la sua incredibile capacità di rispondere alle sfide. Ciò che distingue gli uomini da tutti gli altri esseri viventi sono la determinazione, la forza di volontà, l'immaginazione con cui affronta le sfide". Alla luce di tali considerazioni sono arrivato alla conclusione che gli applausi alla Konami siano doverosi per due sostanziali ragioni: la prima è il merito di aver sviluppato l'unica "vera" simulazione di calcio, la seconda è quella di non essersi mai adagiata sugli allori vista l'esigua concorrenza sul mercato, vista la mancanza di una sfida lanciata da altri titoli pronti a spodestarlo dal trono di miglior gioco di calcio. Il voto dato al gioco parla chiaro: siamo di fronte a un capolavoro e il suo valore in senso assoluto non si discute. Elencare ora i tantissimi pregi e gli impalpabili difetti che WE7 si porta dietro credo sia poco produttivo: l'intenzione è quella di darvi un'idea circa la qualità di questo prodotto. Per il resto c'è la recensione, ma qua, il messaggio è solo uno: siamo di fronte alla miglior simulazione calcistica concepita dall'uomo. In fondo non era questo quello che volevate sentire?
Le polemiche le lasciamo a chi ha il "coraggio" di lamentarsi per sottigliezze quali la mancanza dell'arbitro in campo, le ricostruzione poco fedele dei volti di alcuni giocatori o altre cose di poco conto. In fondo l'anima di winning non è questa, è il gameplay, e sebbene il contorno rimanga sempre di alto livello (e sottolineo alto), è con la giocabilità che WE7 si identifica nel capolavoro da noi tutti conosciuto. Per questo il giudizio finale pare inequivocabile: la perfezione non è di questo mondo, ma i programmatori KTYO ci sono andati vicini.

Le immagini della recensione sono di Pro Evolution 3, la trasposizione europea di we7 in uscita a Novembre

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