Winning Eleven 7

Winning Eleven 7
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Oltre al nuovo campionato master e alla sezione di allenamento, dove potremo ammirare i nostri campioni che sfoggiano delle mitiche pettorine, troviamo una nuova, sfiziosa modalità, il WE Shop: dopo ogni partita ci saranno assegnati dei crediti, gli Wen, che accumulati potranno essere poi spesi nel Winning Eleven Shop, per sbloccare i numerosissimi segreti come le tracce musicali, il nuovo pallone, le squadre segrete, ma anche una sfiziosissima modalità dei trasferimenti che ci permetterà di aggiornare le rose, che corrispondono a quelle del 2002-2003, al mercato della stagione in corso. Questo forse per giustificare la volontà di Konami di non sviluppare una versione Final Evolution del suddetto gioco.

Sonoro.
Dal punto di vista audio il lavoro svolto dai programmatori è apprezzabile, seppur non trascendentale. Ottima la telecronaca affidata a Jon Kabira e Tetsuo Nakanishi, discrete invece le musiche dei menù che propongono brani dance ma che non convinceranno appieno tutti: questione di gusti. Buoni anche i cori e gli effetti sonori, anche se qualcosa in più sarebbe stato fattibile.

Per essere completi bisogna citare le ultime novità, ovvero la possibilità di decidere a nostro piacere le convocazioni delle nazionali (finalmente Roberto Baggio avrà il suo doveroso riscatto) e l'editor, notevolmente migliorato: ora potremo non solo editare a piacere la stazza fisica, ma anche decidere la composizione del viso dei giocatori, selezionando il taglio e il colore degli occhi e delle sopracciglia, oltre che della bocca e del naso, per soluzioni praticamente infinite, e data la presenza massiccia di giocatori non somiglianti alle loro controparti reali ci vedremo costretti ad armarci di buona volontà per un proficuo taglia e cuci. Da non dimenticare poi l'implementazione della regola del vantaggio: qualora un nostro giocatore subisca un fallo, se la palla sarà ancora giocabile in modo favorevole da un altro giocatore, apparirà in alto una figurina gialla raffigurante l'arbitro e noi, indisturbati, potremo portare a termine l'azione.

Conclusioni ovvie e scontate.

In definitiva, quello che abbiamo tra le mani è a mio avviso un capolavoro di proporzioni colossali che non soltanto mantiene alto l'onore di casa Konami, l'unica a mio avviso ad aver creato una simulazione calcistica di tale nome, ma si dimostra capace di rivoluzionare la serie con una marea di nuove trovate, una grafica notevolmente migliorata, un gameplay sopraffino che avvicina sempre più il gioco alle reali dinamiche del calcio giocato e una longevità eterna. Certo i difetti non mancano, anche se sono marginali e superficiali, ma quella che abbiamo di fronte è la migliore simulazione calcistica di tutti i tempi, il gioco che assolutamente non potrà mancare nella softeca di tutti i possessori di PS2 jap o modificata. Un acquisto obbligato.
Winning Eleven 7
9

Voto

Redazione

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Winning Eleven 7

Un'antica leggenda narra che quando non ci sono programmatori abbastanza competenti per creare una simulazione di calcio, Konami si mette al lavoro.

Un giorno sfogliando alcune pagine di Colin Wilson lessi che il vero segreto dell'evoluzione sono le sfide. Il testo recita così: "E' vero che l'uomo è una creatura passiva che da il meglio di se davanti a una sfida, ma è proprio questo l'elemento importante: la sua incredibile capacità di rispondere alle sfide. Ciò che distingue gli uomini da tutti gli altri esseri viventi sono la determinazione, la forza di volontà, l'immaginazione con cui affronta le sfide". Alla luce di tali considerazioni sono arrivato alla conclusione che gli applausi alla Konami siano doverosi per due sostanziali ragioni: la prima è il merito di aver sviluppato l'unica "vera" simulazione di calcio, la seconda è quella di non essersi mai adagiata sugli allori vista l'esigua concorrenza sul mercato, vista la mancanza di una sfida lanciata da altri titoli pronti a spodestarlo dal trono di miglior gioco di calcio. Il voto dato al gioco parla chiaro: siamo di fronte a un capolavoro e il suo valore in senso assoluto non si discute. Elencare ora i tantissimi pregi e gli impalpabili difetti che WE7 si porta dietro credo sia poco produttivo: l'intenzione è quella di darvi un'idea circa la qualità di questo prodotto. Per il resto c'è la recensione, ma qua, il messaggio è solo uno: siamo di fronte alla miglior simulazione calcistica concepita dall'uomo. In fondo non era questo quello che volevate sentire?
Le polemiche le lasciamo a chi ha il "coraggio" di lamentarsi per sottigliezze quali la mancanza dell'arbitro in campo, le ricostruzione poco fedele dei volti di alcuni giocatori o altre cose di poco conto. In fondo l'anima di winning non è questa, è il gameplay, e sebbene il contorno rimanga sempre di alto livello (e sottolineo alto), è con la giocabilità che WE7 si identifica nel capolavoro da noi tutti conosciuto. Per questo il giudizio finale pare inequivocabile: la perfezione non è di questo mondo, ma i programmatori KTYO ci sono andati vicini.

Le immagini della recensione sono di Pro Evolution 3, la trasposizione europea di we7 in uscita a Novembre

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