Winning Eleven '98/'99
di
Redazione Gamesurf
Il portiere rotola a terra, non ci sarebbe arrivato. E' così il gioco Konami, capace di lunghi momenti di interdizione tra le due squadre, per poi scoppiare in scintille, tiri al fulmicotone e improvvise accensioni del match. Ma d'altronde non mancano le partite dominate da una sola squadra, con 4 gol in una sola porta o giù di lì, perché, a differenza di altri, WE '98/'99 sembra mantenere una certa differenza tra le diverse formazioni, ognuna ha i suoi punti positivi e negativi, difficilmente l'ultima in classifica riuscirà a scalfire la capolista, come troppo volte succede in prodotti che annegano le centinaia di squadre in una bolgia di dati e statistiche che non fanno altro che uniformarle tutte, indipendentemente dal loro reale valore
A proposito delle diverse calibrazioni delle squadre, vanno spese alcune parole sui diversi livelli di difficoltà del gioco: come da tradizione sono cinque, anche se questa volta il quinto livello (quello "duro e puro" dei professionisti del calcio digitale) é più accessibile che in passato, a volte pure troppo. Insomma, la difficoltà in generale del gioco é stata leggermente abbassata
ORATORIADI ET SIMILIA
Trattando della J-League, la Seria A nipponica, WE '98/'99 offre la possibilità d'intraprendere il campionato con una delle 18 squadre esistenti (unico girone di 17 partite o due gironi per un totale di 34 incontri). Oltre al campionato (colmo di classifiche, marcatori, statistiche e così via) é possibile prendere parte a diverse coppe, sia a eliminazione diretta che a giorne all'italiana, customizzabili a piacere ma comunque sempre inerenti alla sfera giapponese del calcio. Oltre a coppe e campionato é infine data la possibilità di prendere parte ad alcuni eventi speciali, inizialmente solo la Jomo Cup (poco a che fare con lo yogurt) tra un "Best of Japan" e "Rest of the World", quest'ultima squadra non presenta, ovviamente, alcun nome originale. A proposito di licenze varie ed assortite, sembra scomparso nel nulla l'editor di nomi che permetteva ai più pazienti, nelle vecchie edizioni, di ricostruire i nomi dei veri giocatori, scelta dettata probabilmente dal fatto che le uniche squadre presenti hanno tutte i loro giocatori originali (anche se poco interessa all'italiano medio il campionato del Sol Levante)
A proposito delle diverse calibrazioni delle squadre, vanno spese alcune parole sui diversi livelli di difficoltà del gioco: come da tradizione sono cinque, anche se questa volta il quinto livello (quello "duro e puro" dei professionisti del calcio digitale) é più accessibile che in passato, a volte pure troppo. Insomma, la difficoltà in generale del gioco é stata leggermente abbassata
ORATORIADI ET SIMILIA
Trattando della J-League, la Seria A nipponica, WE '98/'99 offre la possibilità d'intraprendere il campionato con una delle 18 squadre esistenti (unico girone di 17 partite o due gironi per un totale di 34 incontri). Oltre al campionato (colmo di classifiche, marcatori, statistiche e così via) é possibile prendere parte a diverse coppe, sia a eliminazione diretta che a giorne all'italiana, customizzabili a piacere ma comunque sempre inerenti alla sfera giapponese del calcio. Oltre a coppe e campionato é infine data la possibilità di prendere parte ad alcuni eventi speciali, inizialmente solo la Jomo Cup (poco a che fare con lo yogurt) tra un "Best of Japan" e "Rest of the World", quest'ultima squadra non presenta, ovviamente, alcun nome originale. A proposito di licenze varie ed assortite, sembra scomparso nel nulla l'editor di nomi che permetteva ai più pazienti, nelle vecchie edizioni, di ricostruire i nomi dei veri giocatori, scelta dettata probabilmente dal fatto che le uniche squadre presenti hanno tutte i loro giocatori originali (anche se poco interessa all'italiano medio il campionato del Sol Levante)
Winning Eleven '98/'99
Winning Eleven '98/'99
Difficile dare un giudizio a questo WE '98/'99, un ulteriore celebrazione pubblica con tanto di onorificenze, sarebbe fuori luogo, troppe poche le innovazioni apportate al gioco vero e proprio (una tirata d'orecchie ufficiale alla Konami), ma il gioco rimane comunque una spanna sopra la concorrenza, aggiudicandosi di diritto la palma di miglior simulazione pedatoria per Psx.