WipeOut Pulse
L'abbiamo conosciuto nel 2007, ed in quella occasione non abbiamo potuto fare a meno di apprezzarlo: si trattava del secondo titolo della serie WipeOut a fare la sua comparsa su PSP, un lavoro talmente egregio che é stato indubbiamente preso come intelaiatura di partenza per sviluppare su PS3 l'ottimo Wipeout HD. Oggi WipeOut Pulse si rifà il trucco e si presenta al pubblico sottoforma di conversione per la sempreverde PS2: per chi non lo sapesse, parliamo di un gioco di corse fantascientifiche in cui i veicoli gareggiano su cuscino elettromagnetico e mentre sfrecciano a 500 Km/h si scagliano contro missili, razzi e quant'altro.
Cosa cambia dal lavoro originale? Beh, sarebbe ipocrita nascondere che uno degli elementi portanti del successo di Pulse, vale a dire il MultiPlayer online, é qui completamente assente: il gioco supporta unicamente lo Split-Screen, tanto in verticale quanto in orizzontale come fece a suo tempo Fusion. Per il resto, però, le differenze sono talmente minime che per individuarle é necessaria la lente d'ingrandimento, o forse occhio buono mentre si sfreccia a velocità folli sugli intricati percorsi.
La modalità principale del SinglePlayer é la Campagna, costituita da una successione di sedici “categorie”, in ciascuna delle quali sarà possibile affrontare varie prove di difficoltà crescente. Ottenendo in una determinata prova perlomeno il terzo posto (la medaglia di bronzo) si renderanno disponibili le sfide “circostanti” nella griglia e si otterranno dei punti necessari ad accedere alla categoria successiva. Questo sistema permette pertanto di proseguire nella carriera senza necessariamente affrontare tutte le sfide né ottenere necessariamente tutte medaglie d'oro, ma ovviamente la vera sfida sarà costituita dal cercare di raggiungere tutti questi risultati.
Il sistema di controllo, innovativo all'epoca, presenta due differenti configurazioni per il controller: una delle due, la “classica”, prevede due tasti separati per i due avio-freni destro e sinistro, e la pressione doppia di uno di essi consente lo slittamento laterale del veicolo. La seconda configurazione presenta invece un unico comando di freno, per uno stile di guida più continuo ma forse un po' meno brillante, e la possibilità di slittare lateralmente agevolata dall'unica pressione dei tasti appositi.
La realizzazione grafica ricalca per la maggior parte quanto visto su PSP, anche se naturalmente gli sviluppatori si sono dedicati alla revisione dei modelli e delle textures, tanto dei veicoli (che comprendo anche quelli aggiunti successivamente sul PSN) quanto degli ambienti, con un risultato da questo punto di vista molto gradevole. Quello su cui invece si sono soffermati a nostro avviso troppo poco é il restyling degli effetti speciali: quelli che su PSP potevano essere più che sufficienti, su PS2 risultano un po' datati e talvolta addirittura invasivi, come ad esempio alcune esplosioni. É un vero peccato, per esempio, vedere le scie dei veicoli ridotte a sorta di “serpenti viola” anziché vere e proprie scie luminose.
Niente da eccepire, invece, per quanto concerne il lato audio: la colonna sonora si avvale di numerosi brani dall'House fino alla Techno più acida, decisamente adatti all'ambientazione ed allo stile del gioco. Tutti gli effetti sonori sono ottimamente realizzati, con punte di eccellenza per l'applicazione dell'effetto doppler (quello per cui un suono varia di tono a seconda se ci si avvicina o ci si allontana dalla sua fonte). Buoni anche i doppiaggi delle voci fuori campo, sebbene limitati all'Inglese; traduzione dei testi in Italiano corretta.
Anche grazie al duplice sistema di controllo, ma in generale per lo spirito lineare del gioco, prendere confidenza coi controlli é pressoché immediato, anche se i neofiti dovranno forse applicarsi un po' per padroneggiare appieno il sistema degli avio-freni e le varie armi presenti nel gioco, reperibili in gara attraversando determinate piazzole colorate. Una volta impratichiti (le vecchie volpi non avranno affatto problemi sin dall'inizio) potrete cominciare la vostra esperienza di gioco in modalità Campagna, affrontando le varie prove di corsa semplice, giro veloce, prova a tempo, eliminatore, zona, testa a testa e torneo, ciascuna con le sue peculiarità. Nonostante i circuiti siano numerosi e presentati nei due sensi di percorrenza, nel gioco si sbloccheranno poco alla volta, e considerando le quattro classi di velocità vi capiterà forse di vederli un po' troppo spesso: questo giova alla longevità, ma un po' meno alla varietà.
La difficoltà di gioco é di base ben calibrata, e all'inizio di ogni corsa potrete sceglie tra tre livelli: la scelta non influenzerà la carriera, quanto piuttosto i punti-extra che otterrete, necessari per sbloccare le skin alternative dei veicoli (puramente estetiche). Quello che però é un po' castrante (e da questo punto di vista la serie WipeOut non si smentisce mai) é la spudorata tendenza che hanno i piloti IA ad “imbrogliare” raccogliendo l'arma giusta al momento giusto e “coalizzarsi” contro il giocatore: abbiamo visto piloti riempirci di mine prima di lasciarsi superare pur di scaricarci contro un missile e permettere così la fuga all'avversario di testa. Insomma: i piloti IA non corrono “per vincere” bensì “per non far vincere il giocatore”, e purtroppo in questa politica talvolta esagerano.
Niente comunque che non si riesca a superare con un po' di esperienza, di bravura, di allenamento, e molta, molta, molta cattiveria in pista: WipeOut Pulse più che una gara é una battaglia, ed anche se nella conversione da PSP a PS2 ha lasciato indietro il MultiPlayer Online conserva ancora abbastanza ore di gioco per soddisfare i fan, convincere i neofiti e divertire tutti in folli gare testa a testa.
Cosa cambia dal lavoro originale? Beh, sarebbe ipocrita nascondere che uno degli elementi portanti del successo di Pulse, vale a dire il MultiPlayer online, é qui completamente assente: il gioco supporta unicamente lo Split-Screen, tanto in verticale quanto in orizzontale come fece a suo tempo Fusion. Per il resto, però, le differenze sono talmente minime che per individuarle é necessaria la lente d'ingrandimento, o forse occhio buono mentre si sfreccia a velocità folli sugli intricati percorsi.
La modalità principale del SinglePlayer é la Campagna, costituita da una successione di sedici “categorie”, in ciascuna delle quali sarà possibile affrontare varie prove di difficoltà crescente. Ottenendo in una determinata prova perlomeno il terzo posto (la medaglia di bronzo) si renderanno disponibili le sfide “circostanti” nella griglia e si otterranno dei punti necessari ad accedere alla categoria successiva. Questo sistema permette pertanto di proseguire nella carriera senza necessariamente affrontare tutte le sfide né ottenere necessariamente tutte medaglie d'oro, ma ovviamente la vera sfida sarà costituita dal cercare di raggiungere tutti questi risultati.
Il sistema di controllo, innovativo all'epoca, presenta due differenti configurazioni per il controller: una delle due, la “classica”, prevede due tasti separati per i due avio-freni destro e sinistro, e la pressione doppia di uno di essi consente lo slittamento laterale del veicolo. La seconda configurazione presenta invece un unico comando di freno, per uno stile di guida più continuo ma forse un po' meno brillante, e la possibilità di slittare lateralmente agevolata dall'unica pressione dei tasti appositi.
La realizzazione grafica ricalca per la maggior parte quanto visto su PSP, anche se naturalmente gli sviluppatori si sono dedicati alla revisione dei modelli e delle textures, tanto dei veicoli (che comprendo anche quelli aggiunti successivamente sul PSN) quanto degli ambienti, con un risultato da questo punto di vista molto gradevole. Quello su cui invece si sono soffermati a nostro avviso troppo poco é il restyling degli effetti speciali: quelli che su PSP potevano essere più che sufficienti, su PS2 risultano un po' datati e talvolta addirittura invasivi, come ad esempio alcune esplosioni. É un vero peccato, per esempio, vedere le scie dei veicoli ridotte a sorta di “serpenti viola” anziché vere e proprie scie luminose.
Niente da eccepire, invece, per quanto concerne il lato audio: la colonna sonora si avvale di numerosi brani dall'House fino alla Techno più acida, decisamente adatti all'ambientazione ed allo stile del gioco. Tutti gli effetti sonori sono ottimamente realizzati, con punte di eccellenza per l'applicazione dell'effetto doppler (quello per cui un suono varia di tono a seconda se ci si avvicina o ci si allontana dalla sua fonte). Buoni anche i doppiaggi delle voci fuori campo, sebbene limitati all'Inglese; traduzione dei testi in Italiano corretta.
Anche grazie al duplice sistema di controllo, ma in generale per lo spirito lineare del gioco, prendere confidenza coi controlli é pressoché immediato, anche se i neofiti dovranno forse applicarsi un po' per padroneggiare appieno il sistema degli avio-freni e le varie armi presenti nel gioco, reperibili in gara attraversando determinate piazzole colorate. Una volta impratichiti (le vecchie volpi non avranno affatto problemi sin dall'inizio) potrete cominciare la vostra esperienza di gioco in modalità Campagna, affrontando le varie prove di corsa semplice, giro veloce, prova a tempo, eliminatore, zona, testa a testa e torneo, ciascuna con le sue peculiarità. Nonostante i circuiti siano numerosi e presentati nei due sensi di percorrenza, nel gioco si sbloccheranno poco alla volta, e considerando le quattro classi di velocità vi capiterà forse di vederli un po' troppo spesso: questo giova alla longevità, ma un po' meno alla varietà.
La difficoltà di gioco é di base ben calibrata, e all'inizio di ogni corsa potrete sceglie tra tre livelli: la scelta non influenzerà la carriera, quanto piuttosto i punti-extra che otterrete, necessari per sbloccare le skin alternative dei veicoli (puramente estetiche). Quello che però é un po' castrante (e da questo punto di vista la serie WipeOut non si smentisce mai) é la spudorata tendenza che hanno i piloti IA ad “imbrogliare” raccogliendo l'arma giusta al momento giusto e “coalizzarsi” contro il giocatore: abbiamo visto piloti riempirci di mine prima di lasciarsi superare pur di scaricarci contro un missile e permettere così la fuga all'avversario di testa. Insomma: i piloti IA non corrono “per vincere” bensì “per non far vincere il giocatore”, e purtroppo in questa politica talvolta esagerano.
Niente comunque che non si riesca a superare con un po' di esperienza, di bravura, di allenamento, e molta, molta, molta cattiveria in pista: WipeOut Pulse più che una gara é una battaglia, ed anche se nella conversione da PSP a PS2 ha lasciato indietro il MultiPlayer Online conserva ancora abbastanza ore di gioco per soddisfare i fan, convincere i neofiti e divertire tutti in folli gare testa a testa.
WipeOut Pulse
7.5
Voto
Redazione
WipeOut Pulse
Un ottimo titolo PSP si rifà il trucco (ma neanche tanto) complice il successo del “fratellone” HD e si ripropone sulla sempre valida PS2. L'esperienza in SinglePlayer della modalità Campagna é pressoché immutata, anzi un po' migliorata dall'implementazione di tutti i veicoli aggiuntivi, ma il MultiPlayer deve ora accontentarsi di un canonico split-screen, essendo totalmente assente il supporto online. La quantità di circuiti e le varie modalità sono comunque ancora una volta sufficienti per garantire un'esperienza di gioco notevole.