Witcher 3: Wild Hunt Complete Edition
Le attuali piattaforme videoludiche stanno riequilibrando il proprio onore nei confronti del PC. Dopo aver goduto di un’opulenta versione di GTA 5 – recensito su queste pagine –, anche The Witcher 3 – che già ha mostrato i propri muscoli con un piccolo miracolo di conversione su Nintendo Switch – voleva mostrare al mondo che certi giochi vetusti non fanno assolutamente impallidire la propria esistenza nei confronti delle produzioni odierne.
Non è solo grafica
Certo prendere progetti enormi, come il sopraccitato GTA5 e The Witcher 3, che negli anni è stato ottimizzato moltissimo, il quale fin dalle sue origini aveva una cura estetica maniacale, e traslare questa esperienza, è la pura dimostrazione che certe IP sono immortali. Il fatto stesso che, nonostante siano passati sette anni il tempo sembra essersi cristallizato, è chiaro appena avviato il gioco sulla vostra PS5, grazie ad una serie di migliorie grafiche, oltre al supporto delle migliori mod, che permettano di godere dell'esperienza definitiva. Ray Tracing, Improved Screen Space Reflections, Improved foliage, Better textures FSR 2.1 e DLSS 3 support ma non solo, è stata sistemata la mappa affinché ci sia una migliore corrispondenza tra la realtà e la versione disegnata richiamabile per una rapida consultazione, inoltre alcune delle quest hanno subito dei doverosi fix anche grazie alle segnalazioni di una community sempre attivissima. In tutto questo però sappiate che esiste la modalità performance, che rende stabili i 60 fps disattivando il Ray Tracing, ma lasciando sempre la qualità a livelli stellari. Ultimo, ma non meno importante, anzi esattamente l’opposto, la possibilità di collegare il proprio account a gog.com, così da fare il cross-save delle proprie partite, qualsiasi piattaforma di gioco usiate (Switch compresa).
Effetto PS5
Il pacchetto esperienziale non può essere completo senza un adattamento al controller Sony e confesso che per una volta mi ci sono trovato alla grandissima. Non è affatto scomodo lanciare le magie dedicate ai nemici senza sentire sulle dita quella piacevole sensazione che sembra siamo stati effettivamente noi a far scivolare dai nostri arti tutta la potenza stregata del nostro protagonista. Perfino la vibrazione di andare a cavallo è ben calibrata e piacevole, oltre alla goduria pantagruelica visiva di un mondo vivo e vibrante nei colori e nell’egemonia della fauna. Ciò che non è stato toccato, e purtroppo è anche il suo tallone d’Achille, è il gameplay nei combattimenti, che è anche parzialmente un rapporto personale tra il giocatore e l’approccio in sé. Non lo ritengo ben fatto, in quanto non si ha la sensazione di colpire l’avversario senza sembra di frustare l’aria, inoltre la legnosità dei movimenti e delle schivate, fanno improvvisamente sentire il peso dell’età ad un prodotto che non lo meriterebbe, ma è altrettanto vero che moltissimi non percepiscono questa mia sensibilità alla cosa.
Versione Testata: PS5
Voto
Redazione
The Witcher 3: Wild Hunt
Se non avete mai giocato a The Witcher 3 in vita vostra o se vi siete appassionati alle vicende dello strigo – o almeno lo chiamerete così se avete letto i libri – solamente sulle console di vecchia generazione, questa è l’occasione della vostra vita. Perfino su PC siamo passati attraverso un’infinità di upgrade e traversie di qualità altalenante, ma questa versione è realmente pura magia ed è da considerare definitiva, con ogni espansione e con il motore grafico, finalmente, maturo e ben ottimizzato. Sono presenti anche mod che ne incrementano la qualità finale, ma anche piccole correzioni al gameplay a seguito dei feedback che si sono susseguiti nel corso degli anni. Purtroppo, nonostante tanta magnificenza, anche il gameplay, seppur piacevole, resta lo stesso e nella sua parziale e legnosa sterilità dovremo comunque tenerlo com’è, nella speranza che il prossimo capitolo colmi anche questa lacuna.