Wolfenstein
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In linea generale, l'Azione, che comunque non latita mai, é piuttosto rudimentale; non avremo la possibilità di sbirciare dietro ai muri, così come non saremo in grado di sfruttare la copertura offerta dalle varie locations...anche la guida di un qualsivoglia mezzo ci sarà negata, ma a parziale compensazione di tutto questo, potremo entrare in una dimensione parallela detta “Il velo” (F.E.A.R. e prima di lui Legacy Of Kain Docet). Quando entreremo in tale stato, saremo in grado di muoverci relativamente più in fretta dei nostri nemici, i quali saranno avvolti da un alone brillante che ce li farà identificare molto più rapidamente; inoltre, con il proseguo del gioco, dentro “Il Velo”, potremo attivare tre Poteri molto interessanti : rallentare il tempo, circondarci di un potente scudo antiproiettile e potenziare i nostri colpi per aumentare il danno inflitto.
Con il denaro raccolto, inoltre, saremo in grado di acquisire dei “power-up” per tali poteri, come ad esempio deviare il flusso del tempo sui nostri nemici in modo da ridurli in polvere, oppure deviare le pallottole rimandandole al mittente. L'uso dei nostri poteri sarà invero piuttosto frequente : senza, infatti, Wolfenstein risulta essere un gioco piuttosto ostico, anche per i più avvezzi al genere. BJ é piuttosto rapido nel rigenerarsi ma complessivamente, lo abbiamo trovato piuttosto fragile; i programmatori hanno pensato bene di riempire tutte le location di mostri, nazisti, spettri e altre amenità prese a prestito dal cinema e dalla letteratura, tanto che rilassarsi sarà pressoché impossibile, così come lo sarà il non ricorrere ai nostri poteri speciali. Tuttavia, durante le nostre sessioni, sentiremo questo “Obbligo” come un piccolo prezzo da pagare, soprattutto perché saremo ripagati da intense sessioni di fuoco, adrenaliniche ed estremamente coinvolgenti. Inoltre, quasi a voler omaggiare generazioni di videogiochi e di videogiocatori, ogni livello constaterà di un boss particolarmente ostico, che andrà affrontato non tanto con armi e poteri sovrumani, ma con l'uso di tutta la materia grigia a nostra disposizione.
In mezzo a tutta questa divertente e sanguinolenta bagarre, ci si trova, di quando in quando, a misurarci anche con qualche difetto intrinseco del gioco che, a tratti, può arrivare persino a minarne la giocabilità. In una certa frazione del gioco, ad esempio, siamo stati costretti a ricaricare il nostro salvataggio precedente, perché una certa porta non voleva saperne di aprirsi, in quanto un pupazzo avversario si era letteralmente ficcato dentro la porta stessa. Purtroppo, la cosa si é ripetuta per due volte e siamo stati costretti a rifare un bel pezzetto di gioco, in quanto i checkpoint (dimenticatevi quindi di poter salvare a piacimento, ndAleNet), sono piuttosto rari.
All'epoca della sua uscita (cfr. 2001), Return To Castle Wolfenstein ricevette, fra le tante, anche le lodi più o meno sperticate per la bellezza che offriva al comparto retinico dell'utente. In questo senso, l'opera patrocinata da ID, stranamente, non raggiunge quei livelli di ammirazione e, pur offrendo tutto sommato uno spettacolo accettabile, la sezione video non ci ha commosso in modo particolare. A fronte di filmati nel complesso ben realizzati, ci troviamo di fronte a personaggi talvolta un pò troppo legnosi, tanto nei modelli, quanto nei movimenti. Di contro, alcune locations sono spettacolari - fra tutti, citiamo il livello a bordo dello Zeppelin, e taluni effetti speciali, quali l'effetto del fucile Tesla, lo scorrere dell'acqua o l'accesso alla dimensione,per così dire, magica di Wolfenstein (cosa,questa,che genera talvolta un preoccupante calo del frame rate), appaiono decisamente gradevoli.
Naturalmente, Wolfenstein é anche multigiocatore,nonostante sia piuttosto lontano dai suoi illustri predecessori; ci sono tre modalità: Obiettivi, TeamDeathMatch e Cronometro. Obiettivi e Cronometro costituiscono il fulcro del gioco online, dal momento che si tratta di sfide che mettono di fronte la Resistenza contro l'Asse, in missioni di vario genere e natura. Il TDM, di suo, non ha, infine, bisogno di presentazioni. Non é molto, certo, ma é sicuramente meglio di niente!
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Con il denaro raccolto, inoltre, saremo in grado di acquisire dei “power-up” per tali poteri, come ad esempio deviare il flusso del tempo sui nostri nemici in modo da ridurli in polvere, oppure deviare le pallottole rimandandole al mittente. L'uso dei nostri poteri sarà invero piuttosto frequente : senza, infatti, Wolfenstein risulta essere un gioco piuttosto ostico, anche per i più avvezzi al genere. BJ é piuttosto rapido nel rigenerarsi ma complessivamente, lo abbiamo trovato piuttosto fragile; i programmatori hanno pensato bene di riempire tutte le location di mostri, nazisti, spettri e altre amenità prese a prestito dal cinema e dalla letteratura, tanto che rilassarsi sarà pressoché impossibile, così come lo sarà il non ricorrere ai nostri poteri speciali. Tuttavia, durante le nostre sessioni, sentiremo questo “Obbligo” come un piccolo prezzo da pagare, soprattutto perché saremo ripagati da intense sessioni di fuoco, adrenaliniche ed estremamente coinvolgenti. Inoltre, quasi a voler omaggiare generazioni di videogiochi e di videogiocatori, ogni livello constaterà di un boss particolarmente ostico, che andrà affrontato non tanto con armi e poteri sovrumani, ma con l'uso di tutta la materia grigia a nostra disposizione.
In mezzo a tutta questa divertente e sanguinolenta bagarre, ci si trova, di quando in quando, a misurarci anche con qualche difetto intrinseco del gioco che, a tratti, può arrivare persino a minarne la giocabilità. In una certa frazione del gioco, ad esempio, siamo stati costretti a ricaricare il nostro salvataggio precedente, perché una certa porta non voleva saperne di aprirsi, in quanto un pupazzo avversario si era letteralmente ficcato dentro la porta stessa. Purtroppo, la cosa si é ripetuta per due volte e siamo stati costretti a rifare un bel pezzetto di gioco, in quanto i checkpoint (dimenticatevi quindi di poter salvare a piacimento, ndAleNet), sono piuttosto rari.
All'epoca della sua uscita (cfr. 2001), Return To Castle Wolfenstein ricevette, fra le tante, anche le lodi più o meno sperticate per la bellezza che offriva al comparto retinico dell'utente. In questo senso, l'opera patrocinata da ID, stranamente, non raggiunge quei livelli di ammirazione e, pur offrendo tutto sommato uno spettacolo accettabile, la sezione video non ci ha commosso in modo particolare. A fronte di filmati nel complesso ben realizzati, ci troviamo di fronte a personaggi talvolta un pò troppo legnosi, tanto nei modelli, quanto nei movimenti. Di contro, alcune locations sono spettacolari - fra tutti, citiamo il livello a bordo dello Zeppelin, e taluni effetti speciali, quali l'effetto del fucile Tesla, lo scorrere dell'acqua o l'accesso alla dimensione,per così dire, magica di Wolfenstein (cosa,questa,che genera talvolta un preoccupante calo del frame rate), appaiono decisamente gradevoli.
Naturalmente, Wolfenstein é anche multigiocatore,nonostante sia piuttosto lontano dai suoi illustri predecessori; ci sono tre modalità: Obiettivi, TeamDeathMatch e Cronometro. Obiettivi e Cronometro costituiscono il fulcro del gioco online, dal momento che si tratta di sfide che mettono di fronte la Resistenza contro l'Asse, in missioni di vario genere e natura. Il TDM, di suo, non ha, infine, bisogno di presentazioni. Non é molto, certo, ma é sicuramente meglio di niente!