Wolfenstein: The New Order
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Era il lontano 1992 quanto id Software lanciò uno shareware destinato a cambiare il mondo dei viodegiochi per sempre. Si chiamava Wolfenstein 3D, titolo che gettò le basi per un genere ancora oggi tra i più giocati ed amati. A distanza di più di vent'anni, la serie é ancora viva e vegeta, con seguiti che si sono succeduti su diverse generazioni di console, dalla qualità tutt'altro che costante, in realtà. L'ultimo capitolo, in particolare, rappresentò una caduta piuttosto rovinosa per id Software. Era quindi con poche speranze che si attendeva questo Wolfenstein: The New Order, un titolo che sembra scelto proprio per evidenziare la voglia di cambiare marcia e rimettere in piedi il capitano B.J. Blazkowicz, pronto a debellare i nazisti dalla faccia della terra.
Da alcuni ex di Starbreeze nasce lo studio Machine Games, software house dietro a questo Wolfenstein: The New Order. Sembra un dettaglio, ma se avete giocato Chronicles of Riddick e The Darkness, troverete in questo nuovo FPS la medesima passione e spinta creativa. Diciamolo subito, come tra l'altro vi abbiamo descritto nella recensione console di questo titolo: Wolfenstein: The New Order ha davvero poco a che spartire col materiale originale, utilizzato più come spunto per dare vita ad un FPS dall'identità propria. La trama é il primo elemento che mette subito in chiaro le cose. Tanto per cominciare c'é una storia nel prodotto id Software, e scritta pure bene. Il protagonista per la prima volta gode di una caratterizzazione piuttosto elaborata, scandita dai pensieri che condividerà col giocatore in diversi momenti chiave del gioco. Ma sono i comprimari a brillare su tutto, alcuni davvero memorabili.
vimager0, 1, 2
Senza dimenticare come in questa avventura potremo in alcuni momenti influenzare il corso della trama, perdendoci degli stralci interi di narrazione in favore di altri. La premessa vede i nazisti dominare durante la Seconda Guerra mondiale. Il capitano B.J. Blazkowicz, durante una missione, rimane gravemente ferito, ed entrerà in coma per diversi anni. Ricoverato in un ospedale psichiatrico, sarà l'infermiera Anya a prendersi cura di lui. Un nuovo trauma lo risveglia dal torpore, riaccendendo la macchina stermina nazisti che c'é in lui. Scoprirà come la guerra sia stata vinta dai nazisti, che ora, nel 1960, dominano l'intera Europa, dopo aver messo in ginocchio anche gli Stati Uniti con la bomba nucleare.
Il giocatore si ritrova così immerso in un passato distopico, dove la supremazia tedesca ha permesso all'impero nazista di avanzare tecnologicamente, affiancando ai super carro armati, enormi cani robot, mech e quant'altro. La storia miscela così elementi esagerati e di intrattenimento più puro con storie umane sorprendentemente ben scritte e coinvolgenti, soprattutto da un certo punto in avanti dell'avventura. Insomma, Wolfenstein: The New Order non solo dipinge un inedito B.J. Blazkowicz, candidato al premio di protagonista più triste di sempre, ma ci immerge in una trama di quelle che da un titolo del genere proprio non ti aspetti. Fortunatamente troviamo anche una buona regia e tenere assieme il tutto, che dirige scene di intermezzo realizzate col motore di gioco valide e godibili.
Wolfenstein: The New Order se da un lato stupisce con una profondità inedita per la serie, sul fronte del gameplay cerca almeno in parte di rimanere fedele allo spirito degli sparatutto anni novanta. L'azione é immediata, le armi da imbracciare sono tante, ignoranti e a tratti stravaganti. Se ne possono impugnare due alla volta per stermini senza tregua e di nazisti da ammazzare ne troverete a centinaia. In parole povere, il gunplay é soddisfacente. La vita é in parte a rigenerazione ed in parte da recuperare con medikit, così come tornano anche i punti armatura. Machine Games ha cercato di non entrare in concorrenza con gli FPS a corridoi in stile Call of Duty, riducendo al minimo sindacale le sequenze scriptate e proponendo un level design ben più articolato. Per quanto i livelli non siano molto grandi, sono spesso dotati di strade alternative e soprattutto di svariati segreti, un chiaro rimando alla storia del franchise.
Wolfenstein: The New Order vuole però lasciare al giocatore la libertà di scegliere un proprio approccio al gioco, per questo troviamo diversi elementi ripresi da titoli stealth ed un elementare sistema di perk, caratteristiche direttamente collegate. Diverse sezioni permettono di colpire il nemico di nascosto, uccidendo le guardie alle spalle. Un incentivo a muoversi di soppiatto é rappresentato ad esempio da alcuni soldati in grado di richiamare i rinforzi in continuazione se non eliminati, trasformandosi così nel bersaglio primario, da eliminare senza farsi notare ovviamente. Prediligere un approccio piuttosto che un altro, sbloccherà così delle skill passive, che enfatizzeranno lo stile che prediligiamo. Ad esempio, imbracciare sempre due armi, attiverà la ricarica rapida, mentre accoltellare da dietro più guardie ci garantirà il perk per il lancio del coltello.Purtroppo é proprio quando il titolo cerca di uscire dal seminato che spuntano le prime magagne.
Su tutti spicca un'intelligenza artificiale perfettamente adeguata agli stermini senza cervello, ma deludente e per nulla capace di assecondare approcci più approfonditi, rovinando così una buona idea. Alla fine il gameplay funziona lo stesso, ma trovarsi guardie naziste girate a fissare il vuoto che sembrano messe lì per aspettare la nostra coltellata alle spalle guasta l'immersione. Per non parlare di alcuni svarioni dei nemici a tratti imbarazzanti. Non aiutano i diversi bug, presenti e ben evidenti nonostante una patch da ben 15 GB da scaricare già al lancio. Un vero peccato non si sia dedicato più tempo a perfezionare questi elementi, perché il gioco ha tanto da offrire, in termini di varietà e situazioni. C'é poco di originale, puntando più sull'offrire elementi ripresi da altri titoli, ma il risultato é una corsa che può durare ben più di 10 ore senza mai annoiare grazie alla ricchezza di ambientazioni e proposte sul piano del gameplay.
Abbiamo accennato ai bug, introducendo così l'elemento assieme ai difetti del gameplay, più critico del gioco, ovvero quello tecnico. Analizzata nel dettaglio la versione console, vi parliamo qui della controparte PC insieme entusiasmante e deludente. Il motore grafico utilizzato é l'id Tech 5, già visto all'opera in RAGE, pesantemente migliorato e ammodernato per l'occasione. Il dettaglio grafico é davvero notevole, soprattutto sul fronte poligonale, con ambientazioni ricchissime e realizzate con grande cura. Remano contro texture retaggio di una generazione passata, a tratti più che valide ma spesso slavate e poco convincenti. L'effettistica é di primissimo livello, invece, con un'illuminazione eccezionale, fumi davvero ben realizzati, nebbia, esplosioni e quant'altro. Insomma, la carneficina dona soddisfazione anche sul fronte estetico, impreziosito da una distrittubilità dello scenario non impressionante ma comunque adeguata.
Purtroppo il tutto si infrange contro una rifinitura del codice a dir poco sommaria. In particolar modo i possessori di schede video AMD sembra siano quelli più colpiti da problemi grafici, a partire da semplici rallentamenti passando per tearing, flickering dello schermo, crash e tutto il repertorio di brutte parole in slang inglese. Durante la nostra prova, ad esempio, abbiamo dovuto giocare in finestra, perché a schermo intero il titolo si rifiuta di tenere stabile l'immagine, sovrapponendo più frame come se stessimo guardando una pellicola danneggiata. E a fianco di questi elementi estetici vi sono poi bug legati al gameplay, come sezioni che si bloccano costringendo a ricaricare l'ultimo checkpoint (tra l'altro a volte esageratamente lontani tra loro), personaggi incantati, ragdoll incontrollati e così via.
Machine Games ha molto da lavorare in questi giorni per sistemare il prodotto, soprattutto su PC, nel frattempo vale quasi la pena aspettare il rilascio di almeno una patch correttiva prima di procedere all'acquisto, anche perché si deve registrare la propria copia su Steam per poter giocare, fattore che non permette di riportarla al negoziante nel caso doveste avere dei problemi gravi.Prima di chiudere accenniamo all'ottima colonna sonora e ad un doppiaggio ben fatto, anche in italiano, sebbene il consiglio sia di approfittare dell'eccellente voice acting originale, anche perché risolve i problemi di missaggio riscontrati nella versione italiana.
Ma c'é una storia?!?!?
Da alcuni ex di Starbreeze nasce lo studio Machine Games, software house dietro a questo Wolfenstein: The New Order. Sembra un dettaglio, ma se avete giocato Chronicles of Riddick e The Darkness, troverete in questo nuovo FPS la medesima passione e spinta creativa. Diciamolo subito, come tra l'altro vi abbiamo descritto nella recensione console di questo titolo: Wolfenstein: The New Order ha davvero poco a che spartire col materiale originale, utilizzato più come spunto per dare vita ad un FPS dall'identità propria. La trama é il primo elemento che mette subito in chiaro le cose. Tanto per cominciare c'é una storia nel prodotto id Software, e scritta pure bene. Il protagonista per la prima volta gode di una caratterizzazione piuttosto elaborata, scandita dai pensieri che condividerà col giocatore in diversi momenti chiave del gioco. Ma sono i comprimari a brillare su tutto, alcuni davvero memorabili.
vimager0, 1, 2
Senza dimenticare come in questa avventura potremo in alcuni momenti influenzare il corso della trama, perdendoci degli stralci interi di narrazione in favore di altri. La premessa vede i nazisti dominare durante la Seconda Guerra mondiale. Il capitano B.J. Blazkowicz, durante una missione, rimane gravemente ferito, ed entrerà in coma per diversi anni. Ricoverato in un ospedale psichiatrico, sarà l'infermiera Anya a prendersi cura di lui. Un nuovo trauma lo risveglia dal torpore, riaccendendo la macchina stermina nazisti che c'é in lui. Scoprirà come la guerra sia stata vinta dai nazisti, che ora, nel 1960, dominano l'intera Europa, dopo aver messo in ginocchio anche gli Stati Uniti con la bomba nucleare.
Il giocatore si ritrova così immerso in un passato distopico, dove la supremazia tedesca ha permesso all'impero nazista di avanzare tecnologicamente, affiancando ai super carro armati, enormi cani robot, mech e quant'altro. La storia miscela così elementi esagerati e di intrattenimento più puro con storie umane sorprendentemente ben scritte e coinvolgenti, soprattutto da un certo punto in avanti dell'avventura. Insomma, Wolfenstein: The New Order non solo dipinge un inedito B.J. Blazkowicz, candidato al premio di protagonista più triste di sempre, ma ci immerge in una trama di quelle che da un titolo del genere proprio non ti aspetti. Fortunatamente troviamo anche una buona regia e tenere assieme il tutto, che dirige scene di intermezzo realizzate col motore di gioco valide e godibili.
Tra vecchio e nuovo
Wolfenstein: The New Order se da un lato stupisce con una profondità inedita per la serie, sul fronte del gameplay cerca almeno in parte di rimanere fedele allo spirito degli sparatutto anni novanta. L'azione é immediata, le armi da imbracciare sono tante, ignoranti e a tratti stravaganti. Se ne possono impugnare due alla volta per stermini senza tregua e di nazisti da ammazzare ne troverete a centinaia. In parole povere, il gunplay é soddisfacente. La vita é in parte a rigenerazione ed in parte da recuperare con medikit, così come tornano anche i punti armatura. Machine Games ha cercato di non entrare in concorrenza con gli FPS a corridoi in stile Call of Duty, riducendo al minimo sindacale le sequenze scriptate e proponendo un level design ben più articolato. Per quanto i livelli non siano molto grandi, sono spesso dotati di strade alternative e soprattutto di svariati segreti, un chiaro rimando alla storia del franchise.
Wolfenstein: The New Order vuole però lasciare al giocatore la libertà di scegliere un proprio approccio al gioco, per questo troviamo diversi elementi ripresi da titoli stealth ed un elementare sistema di perk, caratteristiche direttamente collegate. Diverse sezioni permettono di colpire il nemico di nascosto, uccidendo le guardie alle spalle. Un incentivo a muoversi di soppiatto é rappresentato ad esempio da alcuni soldati in grado di richiamare i rinforzi in continuazione se non eliminati, trasformandosi così nel bersaglio primario, da eliminare senza farsi notare ovviamente. Prediligere un approccio piuttosto che un altro, sbloccherà così delle skill passive, che enfatizzeranno lo stile che prediligiamo. Ad esempio, imbracciare sempre due armi, attiverà la ricarica rapida, mentre accoltellare da dietro più guardie ci garantirà il perk per il lancio del coltello.Purtroppo é proprio quando il titolo cerca di uscire dal seminato che spuntano le prime magagne.
Su tutti spicca un'intelligenza artificiale perfettamente adeguata agli stermini senza cervello, ma deludente e per nulla capace di assecondare approcci più approfonditi, rovinando così una buona idea. Alla fine il gameplay funziona lo stesso, ma trovarsi guardie naziste girate a fissare il vuoto che sembrano messe lì per aspettare la nostra coltellata alle spalle guasta l'immersione. Per non parlare di alcuni svarioni dei nemici a tratti imbarazzanti. Non aiutano i diversi bug, presenti e ben evidenti nonostante una patch da ben 15 GB da scaricare già al lancio. Un vero peccato non si sia dedicato più tempo a perfezionare questi elementi, perché il gioco ha tanto da offrire, in termini di varietà e situazioni. C'é poco di originale, puntando più sull'offrire elementi ripresi da altri titoli, ma il risultato é una corsa che può durare ben più di 10 ore senza mai annoiare grazie alla ricchezza di ambientazioni e proposte sul piano del gameplay.
id Tech 5
Abbiamo accennato ai bug, introducendo così l'elemento assieme ai difetti del gameplay, più critico del gioco, ovvero quello tecnico. Analizzata nel dettaglio la versione console, vi parliamo qui della controparte PC insieme entusiasmante e deludente. Il motore grafico utilizzato é l'id Tech 5, già visto all'opera in RAGE, pesantemente migliorato e ammodernato per l'occasione. Il dettaglio grafico é davvero notevole, soprattutto sul fronte poligonale, con ambientazioni ricchissime e realizzate con grande cura. Remano contro texture retaggio di una generazione passata, a tratti più che valide ma spesso slavate e poco convincenti. L'effettistica é di primissimo livello, invece, con un'illuminazione eccezionale, fumi davvero ben realizzati, nebbia, esplosioni e quant'altro. Insomma, la carneficina dona soddisfazione anche sul fronte estetico, impreziosito da una distrittubilità dello scenario non impressionante ma comunque adeguata.
Purtroppo il tutto si infrange contro una rifinitura del codice a dir poco sommaria. In particolar modo i possessori di schede video AMD sembra siano quelli più colpiti da problemi grafici, a partire da semplici rallentamenti passando per tearing, flickering dello schermo, crash e tutto il repertorio di brutte parole in slang inglese. Durante la nostra prova, ad esempio, abbiamo dovuto giocare in finestra, perché a schermo intero il titolo si rifiuta di tenere stabile l'immagine, sovrapponendo più frame come se stessimo guardando una pellicola danneggiata. E a fianco di questi elementi estetici vi sono poi bug legati al gameplay, come sezioni che si bloccano costringendo a ricaricare l'ultimo checkpoint (tra l'altro a volte esageratamente lontani tra loro), personaggi incantati, ragdoll incontrollati e così via.
Machine Games ha molto da lavorare in questi giorni per sistemare il prodotto, soprattutto su PC, nel frattempo vale quasi la pena aspettare il rilascio di almeno una patch correttiva prima di procedere all'acquisto, anche perché si deve registrare la propria copia su Steam per poter giocare, fattore che non permette di riportarla al negoziante nel caso doveste avere dei problemi gravi.Prima di chiudere accenniamo all'ottima colonna sonora e ad un doppiaggio ben fatto, anche in italiano, sebbene il consiglio sia di approfittare dell'eccellente voice acting originale, anche perché risolve i problemi di missaggio riscontrati nella versione italiana.