World of Outlaws: Sprintcars

di Gabriele 'Knife' Idda

Guida ad alta velocità su sterrato.

È veramente difficile dare una valutazione negativa sotto l'aspetto della giocabilità ad un gioco di guida; anche perché, solitamente, girando il volante a destra la macchina va a destra ed invertendo il processo si ottiene l'effetto contrario, di solito. La tipologia di circuiti sui quali queste auto corrono, ovvero ovali su fondo sterrato, ha portato allo sviluppo di uno stile di guida improntato esclusivamente sul controsterzo (ovvero quella manovra per la quale si sterza in senso contrario alla direzione della curva in modo da correggere la traiettoria) tipico dei Rally. Questa tecnica è suffragata anche dalle caratteristiche del mezzo stesso: una posizione asimmetrica dei pesi, gomme di diverse dimensioni e pressioni ed alettoni studiati appositamente per poter variare la loro incidenza; da tutto ciò si ottiene un mezzo altamente specializzato per il controllo ad alta velocità in curva ma assolutamente sbilanciato in rettilineo.
Ora, fare il punto della situazione è semplice: l'indiscutibile realismo del modello fisico del gioco non è messo in discussione, visto anche il sistema di danneggiamento della vettura specifico per singola parte, bensì sul banco degli imputati siede l'adattabilità del giocatore classico ad uno stile totalmente alieno a lui.

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Infatti, è si facile guidare questi mezzi, in teoria, ma la realtà è che le difficoltà nell'indovinare il giusto set-up unite alle poco intuitive reazioni della macchina, tendono ad alzare non poco il numero di problemi di guida da risolvere in pista; causando cosi notevoli arrabbiature anche al più esperto giocatore. Proprio per questo motivo il discorso sulla longevità risente dei concetti espressi precedentemente. Solitamente, la durata di un gioco di guida dipende da fattori come il numero delle piste a disposizione, quante e quali auto si possono guidare e la larghezza delle opzioni per la messa a punto della vettura; nel caso di questo gioco il discorso è un po' più complicato. La tipologia di quest'opera, purtroppo, lo rende un prodotto di nicchia: infatti, il non trascurabile fattore che le piste siano tutti ovali, con differenze davvero minime, che le auto non abbiano eccessive differenze tra loro e che i piloti protagonisti del campionato siano totalmente sconosciuti da noi non depone certo a favore della longevità generale. Inoltre, non possiamo trascurare di parlare nello specifico dei problemi del set-up: le varie opzioni per la messa a punto sono si varie e complete, ma si basano su concetti fisici totalmente diversi da quelli hai quali noi giocatori classici siamo abituati, senza alcun riferimento sul quale basarsi risulta decisamente difficile trovarne la loro logica. Tutti questi fattori potrebbero annoiare velocemente chiunque non sia un serio appassionato della categoria.

Hai posteri l'ardua sentenza.

Il risultato di quest'analisi si traduce in un parere decisamente mediocre, che del resto era scontato; ad ogni modo un rimpianto c'è eccome. Il gioco è di nicchia, va bene, le macchine non possiedono lo stesso fascino di altre, ok, le piste risultano monotone, e vero, ma in mezzo a tutta questa negatività, il gioco possiede un modello fisico di prim'ordine, che, sono sicuro, con un'altra tipologia di gare avrebbe potuto fare la differenza e portare il gioco ad occupare una posizione di tutto rispetto tra i suoi concorrenti.