World of Tanks

di Marco Modugno
Guidare un Tiger o un Josif Stalin 2 su terreno collinoso non era certo facile nella realtà come WOT lascia intendere ma questo, vista la destinazione del gioco ad una varietà molteplice di giocatori, invece che alla solita ristretta cerchia di "bullonari" appassionati di simulazione estrema, non é certo un male. Si sale in torretta e, una volta abbassato virtualmente sulla nostra testa il portello corazzato, si prende imemdiata confidenza con i comandi essenziali di marcia e combattimento. La scelta del mezzo, ovviamente, nella migliore tradizione FPS, condiziona il nostro ruolo sul campo di battaglia. Se optiamo per un carro leggero, sarà nostro compito effettuare veloci puntate di ricognizione alla scoperta del nascondiglio dei nemici, ritirandoci poi velocemente per evitare di scontrarci con chi ce l'ha "più lungo e duro" di noi! Se invece preferiremo dare battaglia in un carro pesante, il nostro ruolo sarà a appunto, quello tipico del "tank" (sic!), spina dorsale della nostra fazione, capace di incassare più colpi e di pestare più duro sulle corazze avversarie, al prezzo di una mobilità ridotta.

Nulla ci vieta, infine, di scegliere un cannone d'assalto, specializzato nel ruolo cacciacarri, dotato di corazza ridotta ma di unpezzo d'artiglieriaad alta penetrazione che non perdona. Oppure di metterci alla guida di un semovente che domini il campo di battagla a distanza, scaraventando i suoi micidiali obici dovunque sia necessario con micidiali tiri indiretti. Come negli sparatutto individuali, ciascun carrista scoprirà presto la sua dimensione di gioco specializandocisi, oppure si diletterà nelle sperimentazioni più varie affollando il garage di mezzi diversi, da scegliere liberamente a seconda dell'umore del momento. Il bello, ovviamente, arriva quando, dopo qualche battaglia, acquisti punti esperienza e oro sufficiente, si riesce a personalizzare il proprio parco corazzato in modo adeguato, guadagnandosi un po' di spazio e di fama sugli affollati server di gioco.



E' qui che l'anima di WOT si svela anche ai giocatori più hardcore, che potranno associarsi in clan di almeno 15 membri per tentare di spostare l'ago della bilancia nella campagna strategica generale.La stessa che, nel prossimo futuro, gli sviluppatori promettono di collegare a quelle di World of Warplanes e World of Battleships (giochi MMO di ambientazione aeronauticae navale di futuro rilascio), in una massiva (é il caso di dirlo!) guerra di clan per il controllo del globo. Per accedere alle features più specialistiche del gioco, e soprattutto per riuscire a farlo prima dell'età della pensione e senza trascorrere online decine di ore al giorno, si finsice, prima o poi, per mettere mano al portafoglio.

Scoprire che quel chesi può conquistare gratuitamente attraverso ore ed ore di scontri é alla nostra portata in pochi attimi, a patto di sborsare qualche manciata di euro, può sembrare quasi sleale per un ufficiale carrista dotato di senso dell'onore. Il fatto é che, comunque la si voglia vedere, anche i componenti del team di sviluppo devono consumare due pasti caldi al giorno e pagare un affitto o la rata del mutuo della casa che abitano, più varie ed eventuali. Ecco allora che il fatto che titoli come questo finiscano invariabilmente per irretire i giocatori più coinvolti in una logica di spesa di denaro reale per accelerare lo sviluppo o accedere a opzioni più avanzate del gioco, non va necessariamente visto come un inganno. Piuttosto, più semplicemente, come il corretto espediente per vendere un prodotto che, in ogni caso, riesce a garantire, al momento, un numero di ore d'intrattenimento e una longevità davvero impressionanti. Le cose belle si pagano, é una legge che vale un po' ovunque. E chi vorrà devolvere al mondo di WOT l'equivalente di un biglietto del cinema, scoprirà, nella maggior parte dei casi, di aver speso bene i suoi risparmi.