World Tour Soccer

di Luca Gambino
Inutile girarci intorno. Tutti gli appassionati di calcio che sono venuti in possesso della console portatile Sony aspettano un solo titolo. Altrettanto inutile dire quale. E' quindi ammirevole la spregiudicatezza con cui lo stesso producer della PSP abbia deciso di proporre all'esigente pubblico europeo World Tour Soccer. Un gioco, che così come definito dal suo stesso titolo, si ripromette di far vivere al giocatore di turno le emozioni dei mondiali calcistici. Un fine nobile, per carità, che però trova scarsa applicazione tra le tracce dell'UMD in nostro possesso. Eppure l'inizio di World Tour Soccer promette bene, date buone proprietà di personalizzazione del proprio team e le altrettante buone competizioni tra cui scegliere nel pratico menù di avvio. E' da segnalare come inizialmente il titolo Sony dia libero accesso alle sole squadre nazionali, lasciando le competizioni riguardanti i club come opzioni sbloccabile in conseguenza delle vittorie ottenute nei tornei per le nazionali (Coppa del Mondo, in primis).


I problemi di World Tour Soccer nascono, però, una volta scesi in campo. L'aspetto grafico in sé riservato a WTS è nel complesso di buona fattura, con texture di discreta realizzazione applicate sul manto erboso e con i personaggi in campo ragionevolmente similari alle controparti reali. Quello che non convince, invece, è il reparto delle animazioni, accusato di dare agli undici in campo un andamento a volte poco aggraziato, specie nei movimenti di corsa, allorché i giocatori assumono un aspetto di "fast forward" onestamente antiestetico. Nel complesso, però, la riduzione della superficie visiva ha giovato al titolo originariamente conosciuto su PS2 come "This is Football". Quello che invece è rimasto invariato è il gameplay del titolo targato Sony, sempre orientato su un sostanziale livello arcade votato al divertimento puro e semplice e senza incedere in alcuna velleità simulativi. Sotto quest'ottica, forse, potrebbe passare in secondo piano una fisica del pallone tutt'altro che veritiera e alcune performance dei nostri giocatori del tutto fuori parametro.

Il problema è che a lungo andare il sistema di gioco tende ad abusare di questo stato di cose, facendo diventare i movimenti di palla e giocatori come una sorta di flipper su manto erboso. Inoltre abbiamo notato come la bassa intelligenza artificiale avversaria (quella della difesa in primis) e la presenza di alcune "mattonelle" che permettono sistematicamente di andare in gol anche con tiri non irresistibili, veicolino la partita verso risultati spesso "tennistici". Buono, invece, il sistema di controllo che, riprendendo quasi alla lettera il sistema introdotto da Konami, permette di far eseguire ai propri giocatori un buon numero di animazioni nelle varie situazioni di gioco, dando alla partita un aspetto quantomeno veritiero, senza rimpianto alcuno per la mancanza del secondo paio di tasti dorsali.


Tra le classiche modalità di gioco presenti è da sottolineare quella denominata "Sfida" che permetterà al giocatore di ricevere un giudizio sul proprio sistema di gioco valutando la propria attitudine alla precisione dei passaggi, al sistema difensivo e, ovviamente, ai gol messi a segno. Una volta scesi in campo verranno date dal sistema gli obbiettivi da raggiungere (niente gol da incassare e nessuna ammonizione, per esempio) e ad ogni passaggio andato a segno o pallone recuperato in extremis darà vita ad un punteggio che andrà però a decrescere ogni qualvolta un vostro avversario recupererà un pallone o, peggio ancora, riuscirà ad andare in gol. Il raggiungimento degli obbiettivi, come da tradizione, sbloccherà nuove squadre o tornei tra cui spiccano le squadre "storiche" della Coppa del Mondo, come il Brasile del '74 o l'Italia dell'82.

Una modalità di gioco simpatica e in fondo coinvolgente che se probabilmente fosse stata applicato ad un gameplay più raffinato sarebbe stato ancora più divertente e gradita. In ambito audio, invece, è da segnalare la presenza di un commentatore di tutto rispetto, un vero decano del telecronismo italiano. Parliamo ovviamente di Bruno Pizzul che, assente dalle scene sportivo da qualche tempo, ha prestato la sua proverbiale voce a World Tour Soccer e anche se il suo intervento si completa nei commenti d'inizio e fine partita e nel nominare puntualmente i portatori di palla sul campo, non si può non dire che il titolo non ne esca in qualche modo impreziosito.

Delude un pò, quindi, World Tour Soccer, risultando assolutamente al di sotto di quelle che sarebbe potuto essere con uno sviluppo più puntiglioso e attento. D'accordo sulla ricerca del divertimento senza compromessi, ma il rispetto di alcune regole non scritte sul gameplay dei titoli calcistici sono comunque da rispettare se si vuole avere un gioco divertente e, al contempo, quantomeno credibile. Consideratelo solo un buon allenamento, che guadagna qualcosina nel multiplayer Wi-Fi, che vi potrà intrattenere da qui all'uscita di PES 5 anche sulla compatta di casa Sony.