WWE 2K17

di Roberto Vicario
Il percorso che 2K sta facendo con il brand WWE prosegue anche in questo 2016. Dopo un valido capitolo come quello dello scorso anno, ecco che, puntuale come un orologio svizzero arriva anche la nuova incarnazione ribattezzata semplicemente 2K17.

Ancora una volta nelle mani di Yuke's (e sotto il controllo di Visual Concepts) il titolo che ci fa rivivere le gesta degli atleti della World Wrestling Entertainment, ha scelto una strada differente rispetto a quella del passato…con luci ed ombre.

Una carriera rinnovata



Seguendo il famoso detto “tolto il dente, tolto il dolore”, partiamo subito con il dirvi che, inspiegabilmente, quest'anno manca totalmente la modalità Showcase. Una delle opzioni più apprezzate da parte dei fan, quest'anno non ha trovato spazio all'interno dell'offerta di gioco. Una scelta in parte difficile da comprendere, soprattutto perché a fronte di due pesi massimi come atleti di copertina e che rispondono al nome di Goldberg e Brock Lesnar, una storia simile a quella di Stone Cold Steve Austin dello scorso anno, avrebbe sicuramente fatto piacere a tantissimi appassionati.

Fortunatamente il resto dell'offerta ci ha convinto grazie ad una struttura ricca e solida. All'interno del menù principale potremo scegliere tra i classici match singoli, La Mia Carriera, WWE Universe e ovviamente comparto multigiocatore.



I match di esibizione ci daranno la possibilità di cimentarci in tutte le varie stipulazioni presenti, che passano dal classico 1 contro 1, ai tag team match, ladder match, cage match, sino ad arrivare alla classica rissa reale che conta ben 30 lottatori tutti insieme. Tra tutte queste stipulazioni abbiamo particolarmente apprezzato il ritorno del backstage brawl, in cui i wrestler se le danno di santa ragione dietro le quinte, tirandosi addosso siede, televisori, bidoni e tutto quello che gli capita a tiro.

La Mia Carriera, viceversa, ci chiederà di creare il nostro alter ego virtuale attraverso il potentissimo, e finalmente snello, editor presente all'interno del gioco (molto ricco e vario). Tantissime opzion che ci permetteranno di personalizzare non solo l'estetica, ma anche l'entrare, le mosse, le esultanze e molto altro ancora.

Una volta superata la fase di creazione, partiremo dal performance center di Orlano e dovremo superare ogni step per arrivare a diventare star assolute degli show di Raw e Smackdown, passando ovviamente da NXT. Una variante che finalmente pare più curata e varia, quantomeno sul breve-medio termine. Il nostro wrestler seguirà una vera e propria evoluzione che ci servirà per renderlo più forte attraverso punti di potenziamento, perk da acquistare e mosse che arricchiranno la nostra move list. Inoltre, nel corso della nostra carriera, potremo creare alleanze, scioglierle con turn face o heel, sfidare l'authority e provare persino a diventare degli uomini di Paul Heyman. Insomma, tutto quello che ci si aspetta all'interno di una carriera da lottatore, si trova all'interno di questa modalità.

Con meno novità, ma sempre molto divertente, é invece il WWE Universe. Una modalità che ci permetterà di prendere il pieno controllo di tutti gli show, trasformandoci in veri e propri GM. Stipulare match e card di Raw e Smackdown, gestire i PPV e la lotta per il titolo, sono solamente alcune delle cose che ci verrà chiesto di svolgere al meglio. Anche qui si é lavorato ad un maggiore bilanciamento e a qualche sfiziosa new entry, come ad esempio il run in di alcuni lottatori durante le esultanze.

Infine, buona anche l'offerta del comparto multigiocatore con un net code sicuramente migliorato rispetto allo scorso anno, ma con ancora un po di lavoro da fare, soprattutto quando capita di trovare giocatori provenienti da oltre oceano (in questo senso il matchmaking ha bisogno di qualche piccolo accorgimento). Tra le modalità di gioco presenti troviamo: i classici match uno contro uno, l'ormai immancabile 2K Tonight e la possibilità di fare sfide tre contro tre. Una serie di varianti molto divertenti e che faranno la felicità di coloro che amano sfidarsi tra amici.



Una filosofia ben definita



Giocando a WWE 2K17 é abbastanza palese che gli sviluppatori abbiamo deciso di continuare a perseguire la strada dell'approccio più lento e ”simulativo”. Il ritmo di gioco é, come l'anno scorso, fluido ma comunque molto compassato. Tuttavia non mancano alcuni accorgimenti che ci hanno fatto davvero molto piacere.

Sono spariti i clinch iniziali a favore di un approccio allo scontro decisamente più libero, come é stato migliorato il roll out dal ring che ora servirà per prendere un po di fiato durante i match con più superstar all'interno del quadrato.

Tra i vari dettagli, meritano sicuramente di essere segnalate le taunt, che ora godono di una vera e propria gestione strategica che ha un impatto, nel breve termine, sulla forza e la stamina del nostro lottatore. Non manca poi una pulizia generale per quanto riguarda prese, compenetrazioni poligonali e gestione degli spazi in base a dove vengono effettuate le prese. Counter e contro mosse sono ancora gestite dai famosi QTE con il grilletto anche questi ulteriormente rifiniti e senza particolari novità (inserite però lo scorso anno).

Completamente inedita é invece la possibilità di realizzare dei promo al microfono. Sostanzialmente potremo parlare al pubblico cercando di azzeccare le frasi corrette in base alla posizione in cui ci troviamo (face o hell); peccato solamente per la mancanza delle voce dei lottatori, che fa perdere parecchio mordente a queste situazioni. Rimane comunque un'idea molto interessante, che speriamo venga sviluppata in maniera più concreta nei prossimi capitoli, anche perché riprende a pieno la filosia dell'intrattenimento all'interno delle varie storyline della WWE.

In sostanza il gameplay del titolo é rimasto invariato, e semplicemente cesellato li dove era necessario. Questa scelta porterà gli amanti di questi ritmi ad apprezzare ancora una volta il lavoro svolto, mentre coloro che amano un approccio più rapido e arcade, potrebbero rimanere per l'ennesima volta un po delusi. A noi di Gamesurf questo approccio non dispiace e il motivo é presto detto: se da un parte sicuramente ritmo e flow un po ne risentono, dall'altra tempistiche e dinamiche di molti match sono decisamente più realistiche. Questione di gusti insomma.



Modelli da ring



Parlando di numeri, possiamo tranquillamente affermare che questo WWE 2K17 é il capitolo con il roster più ampio mai visto all'interno della serie. 150 lottatori tra Superstar, Divas e Leggende del passato, offrono una scelta in grado di accontentare praticamente tutti i palati.

Passi avanti sono stati fatti anche nella modellazione poligonale di moltissimi lottatori. Tessiture più definite e arrotondate, sudore finalmente credibile e animazioni estremamente valide sono i fiori all'occhiello di questa produzione. Purtroppo non tutto il roster può vantare move list e animazioni completamente personalizzate, ma in questo senso, la strada intrapresa già l'anno scorso ci sta portando verso una perfezione quasi televisiva.

Serve invece ancora del lavoro da svolgere per il pubblico, discreto sotto alcuni aspetti, ma lontano da quello di NBA 2K17, giusto per fare un breve ma significativo paragone. Stesso discorso per l'illuminazione delle varie arene, non sempre perfetta.

Il comparto audio offre una colonna sonora strepitosa e curata dal rapper P. Daddy (o come si fa chiamare ora!) e un commento totalmente in inglese e a cura del duo Michael Cole e JBL. Quest'ultimo non ci ha convinto particolarmente, risultando a tratti piuttosto ripetitivo e privo di coinvolgimento e carisma.