WWE All Stars

di Roberto Vicario
Non molto tempo fa, aveva visto la luce su PS3 e Xbox 360 un titolo di wrestling che metteva a confronto non solo due generazioni, ma anche due vere e proprie filosofie di combattimento. Le gimmick, i costumi, i manager dei wrestler anni 80/90 come Hulk Hogan, Andre the Giant e Macho Man a confronto con quelli attuali, decisamente più muscolari e meno tattici.
Il gioco, nonostante la palese e tangibile giocabilità arcade esasperata da prese e mosse aeree animate in maniera assolutamente non verosimile, era riuscito a ricreare un roster che andasse a coprire gli ultimi trent'anni di questa disciplina, facendolo confrontare sul ring attraverso diverse modalità di gioco.

CONFRONTI GENERAZIONALI
La versione per la console Nintendo altro non é che un mero porting della versione originale. Ciononostante gli sviluppatori hanno cercato di inserire qualche novità per arricchirne l'offerta. Avremo il classico match di esibizione utile per una velocissima partita, con la possibilità di scegliere oltre ai due contendenti anche l'arena e la stipulazione del match. Più interessanti risultano sicuramente le modalità “ fantasy warfare” e “ path of champion”. La prima ci darà la possibilità di combattere dei veri e propri match generazionali tra wrestler che hanno primeggiato in qualche particolare categoria (come quella aerea o quella brawler) o più semplicemente hanno saputo distinguersi dal resto della massa. Ognuno di questi match sarà inoltre accompagnato da un filmato preso da match reali, montato in pieno stile WWE, dando la sensazione di stare giocando il classico incontro che pone fine alle diatribe che nel gergo tecnico vengono chiamate angle.



La seconda modalità invece si avvicina per concezione alla “road to wrestlemania” resa famosa dalla saga principale di THQ. Avremo infatti una sequenza di dieci match di diverso tipo che ci porteranno dritti dritti a sfidare uno dei 3 campioni con cintura che sceglieremo all'inizio: Randy Orton, Undertaker o la Degeneration-X.
Delle due la prima variante é sicuramente quella più riuscita e divertente da giocare, grazie a match di sicuro impatto con nomi del calibro di Jake “the Snake” Roberts, Macho Man, Ultimate Warrior, “Stone Cold” Steve Ausitin e molti altri, messi a confronto con star attuali come Randy Orton, John Cena, Kofy Kingston e Rey Misterio.
La seconda modalità invece risulta invece fin troppo prolissa e ridondante, mettendo semplicemente il giocatore nella condizione di dover affrontare un match dopo l'altro, senza però avere la reale percezione di portare avanti una vera e propria storyline.
Non manca la possibilità di giocare online, grazie ovviamente al pieno supporto alla connessione wi-fi del 3DS. Purtroppo però nei diversi incontri di prova effettuati abbiamo riscontrato del lag abbastanza consistente che ha inficiato più di una volta il risultato della disputa..

CARI VECCHI PROBLEMI
Indipendentemente dalla modalità che decideremo di giocare, il gameplay é risultato decisamente votato al genere arcade.
Per quanto riguarda la mappatura dei comandi avremo i classici tasti per calci e pugni e quelli per le prese. In entrambi i casi avremo una variante leggera ed una pesante, entrambe legate a doppio filo con la stanchezza accumulato dal wrestler selezionato. Portato a segno un buon numero di colpi e caricata un apposita barra speciale, tramite la pressione di B+Y o X+A potremo mettere a segno una delle classiche signature move, specifiche per ogni wrestler, che ci spianeranno la strada per mettere a segno la mossa finale.
L'unico limite del gameplay già riscontrato nella versione precedente, é rappresentato da una certa difficoltà nel riuscire a realizzare le contromosse (che necessitano di un tempismo indecifrabile il più del volte), fatto questo che tende a spezzare notevolmente il ritmo (e la pazienza) del combattimento.
Altro problema già arcinoto é la totale mancanza di un tutorial che costringerà i giocatori che non hanno mai provato il titolo a brancolare nel buoi nei primi match alla ricerca di come realizzare nel migliori dei modi le diverse mosse.
In termini invece strettamente numerici, il titolo riesce a riscattarsi grazie ad un parco lottatori che comprende anche quelli che sulle console di Sony e Microsoft erano stati rilasciati come DLC aggiuntivi a pagamento, portando la scelta a ben 40 wrestler di diverse generazioni. Sempre sulla scia delle novità, sono state aggiunte anche due nuove stipulazioni: la Scramble a punti, in cui entro un limite di tempo dovremo mettere a segno più pin vincenti possibili, e il gautlet match che ci farà affrontare uno dietro l'altro tutti i lottatori presenti nel gioco in una sorta di survival match.
Purtroppo dobbiamo registrare per l'ennesima volta la totale assenza della Royal Rumble, una delle stipulazioni più apprezzate e divertenti dell'intero palinsesto WWE.

table_img_234

TECNICAMENTE PARLANDO
Per quanto riguarda il lato tecnico, il gioco soffre di un ovvio downgrade grafico rispetto a quanto visto sulle console casalinghe. Ciononostante i modelli poligonali dei diversi wrestler riescono ad essere ugualmente piacevoli e dettagliati. Lo stesso leggasi per le animazioni. Anche le arene di gioco e il pubblico si attestano su livelli più che discreti, donando al titolo una qualità estetica generale più che sufficiente. Persistono come sempre in questo genere problemi di collisione tra poligoni e un leggero bad clipping, niente che però infici in maniera troppo sul gameplay del titolo.
Stesso discorso vale per l'intelligenza artificiale che muove i nostri avversari, che ben si adatta alla difficoltà da noi scelta all'inizio del gioco nel menù delle opzioni donando un piacevole livello di sfida in base alla bravura del giocatore; anche se ad onor del vero, abbiamo notato come più di una volta i nostri avversari abusino di mosse speciali tanto da sminuirle in termini di importanza nell'economia del match. Assolutamente inconsistente l'effetto stereoscopico che dona semplicemente un minimo di profondità al ring senza riuscire ad avvolgere il giocatore all'interno della disputa.
Niente di particolare da segnalare sotto il profilo audio con un buon doppiaggio in lingua inglese che non sarà difficile da comprendere ai meno anglofoni, data la presenza di sottotitoli in lingua italiana.
In definitiva possiamo dire che THQ ha realizzato un buona trasposizione, riuscendo anche ad arricchirla di un paio di modalità e dalla presenza completa del roster di gioco. Purtroppo però il disappunto rimane nello scoprire che non si é cercato di sistemare gli evidenti problemi che già erano stati evidenziati nella versione precedente. Rimane ad ogni modo un titolo che i fan dello sport entertainment riusciranno ad apprezzare tranquillamente, sopratutto quelli più nostalgici.