X-Squad
di
Uscito lo scorso agosto in Giappone con il nome di Cross Fire (X-Fire), X-Squad rientra nella line-up europea di lancio che ha accompagnato l'arrivo del 128 bit Sony sugli scaffali del Vecchio Continente lo scorso 24 novembre
Il titolo, sviluppato internamente dalla casa di San Mateo e non, com'era prevedibile vista la natura del gioco, da una delle infinite etichette acquistate da EA, offre una serie pressoché continua di riferimenti a titoli più o meno riusciti degli ultimi anni, cercando a sua volta di offrire qualche elemento originale
COSA VA E COSA NON VA
X-Squad si presenta immediatamente come un discreto prodotto. Infilate il CD nella PlayStation 2 e lasciate che i vari rolling demo v'illustrino le qualità del gioco Electronic Arts. Vedrete presto lo schermo riempirsi di proiettili, laser, gente che corre a destra e a manca, che si nasconde dietro ogni barriera artificiale o meno, che chiama con un gesto della mano i suoi compagni cercando di organizzare una controffensiva... il tutto calato in un'ambientazione futuristico-militare tutto sommato dginitosa. Anche il dettaglio grafico a prima vista lascia una buona impressione, con i modelli poligonali dei protagonisti realizzati in maniera tutto sommato convincente e con una risoluzione che sembra addirittura migliore del solito. Di tutto questo qualcosa si confermerà e qualcosa verrà clamorosamente spazzato via dall'esperienza diretta di gioco, ma dato che siamo subdoli dovrete forzatamente leggere l'intera recensione per avere una risposta al quiz di cui sopra
Il primo impatto col gioco é leggermente frustrante: dopo qualche minuto di Full Motion Video che testimonia una trama e dei dialoghi decisamente blandi e scontati (per quanto accettabili), ci si ritrova nei panni del comandante Ash. Questo simpatico incrocio tra Snake e Ravanelli (Fabriziuccio vostro che vi scrive anche la recensione, o meglio, il bianchissimo calciatore de "a Lazio") che risponde in maniera piuttosto nervosa al sistema di controllo. In effetti le modalità con cui muovere i nostri beniamini sullo schermo non sono esattamente immediatissime: i due stick vengono utilizzati per dirigere lo sguardo e la direzione del corpulento Ash e per farlo avanzare, indietreggiare o strisciare di lato. Insomma, le due leve analogiche vengono utilizzate per simulare la cobinazione tastiera+mouse di un qualsiasi sparatutto 3D in prima persona sviluppato per PC. Il risultato, in questo titolo Electronic Arts, non é esattamente dei migliori, dato che per lungo tempo ci si sofferma spesso e volentieri cercando di ricordare quale levetta fa cosa e quale non la fa. I tasti vengono utilizzati per gestire l'inventario (fondamentale in primis per la presenza, si spera, di svariati medikit sempre graditi), per accovacciarsi, per inclinare il corpo leggermente a destra o a sinistra, pratica che permette di "spiare" quanto avviene aldilà di un muro ad angolo e che magari porta all'uccisione di qualche nemico che avrebbe potuto dar fastidio
Il titolo, sviluppato internamente dalla casa di San Mateo e non, com'era prevedibile vista la natura del gioco, da una delle infinite etichette acquistate da EA, offre una serie pressoché continua di riferimenti a titoli più o meno riusciti degli ultimi anni, cercando a sua volta di offrire qualche elemento originale
COSA VA E COSA NON VA
X-Squad si presenta immediatamente come un discreto prodotto. Infilate il CD nella PlayStation 2 e lasciate che i vari rolling demo v'illustrino le qualità del gioco Electronic Arts. Vedrete presto lo schermo riempirsi di proiettili, laser, gente che corre a destra e a manca, che si nasconde dietro ogni barriera artificiale o meno, che chiama con un gesto della mano i suoi compagni cercando di organizzare una controffensiva... il tutto calato in un'ambientazione futuristico-militare tutto sommato dginitosa. Anche il dettaglio grafico a prima vista lascia una buona impressione, con i modelli poligonali dei protagonisti realizzati in maniera tutto sommato convincente e con una risoluzione che sembra addirittura migliore del solito. Di tutto questo qualcosa si confermerà e qualcosa verrà clamorosamente spazzato via dall'esperienza diretta di gioco, ma dato che siamo subdoli dovrete forzatamente leggere l'intera recensione per avere una risposta al quiz di cui sopra
Il primo impatto col gioco é leggermente frustrante: dopo qualche minuto di Full Motion Video che testimonia una trama e dei dialoghi decisamente blandi e scontati (per quanto accettabili), ci si ritrova nei panni del comandante Ash. Questo simpatico incrocio tra Snake e Ravanelli (Fabriziuccio vostro che vi scrive anche la recensione, o meglio, il bianchissimo calciatore de "a Lazio") che risponde in maniera piuttosto nervosa al sistema di controllo. In effetti le modalità con cui muovere i nostri beniamini sullo schermo non sono esattamente immediatissime: i due stick vengono utilizzati per dirigere lo sguardo e la direzione del corpulento Ash e per farlo avanzare, indietreggiare o strisciare di lato. Insomma, le due leve analogiche vengono utilizzate per simulare la cobinazione tastiera+mouse di un qualsiasi sparatutto 3D in prima persona sviluppato per PC. Il risultato, in questo titolo Electronic Arts, non é esattamente dei migliori, dato che per lungo tempo ci si sofferma spesso e volentieri cercando di ricordare quale levetta fa cosa e quale non la fa. I tasti vengono utilizzati per gestire l'inventario (fondamentale in primis per la presenza, si spera, di svariati medikit sempre graditi), per accovacciarsi, per inclinare il corpo leggermente a destra o a sinistra, pratica che permette di "spiare" quanto avviene aldilà di un muro ad angolo e che magari porta all'uccisione di qualche nemico che avrebbe potuto dar fastidio