XCOM: Enemy Unknown
Matematica a parte, ogni tanto il sistema ci ha deluso, visto che anche con percentuali alte di successo il nostro soldato ha mancato lo stesso il bersaglio, probabilmente per le troppe caccole agli occhi. E' importante sottolineare che lo stile é puramente strategico, quindi per completare le missioni senza subire danni sarà importante calcolare le nostre mosse prima di buttarci a capofitto nell'area di attacco, ovviamente “oscurata” per non permettere al giocatore di sapere in anticipo la posizione dei propri nemici.
Seguendo sulla cresta della giocabilità, abbiamo notato un sforzo non proprio all'altezza per quanto riguarda la personalizzazione dei soldati del nostro team. Un'impronta gdr (voluta ed apprezzata) cerca di farci gestire, grado dopo grado, le possibili abilità per sviluppare i nostri soldati, nonché un piccolo sistema di personalizzazione ci metterà in mano la possibilità di cambiare volto, capelli, ed uniforme del nostro Sims (ops, pardon) del nostro soldato che però ci é risultato scarno e ridotto all'osso.
Da sottolineare e portare in evidenza, invece, tutto il sistema di gestione della base che missione dopo missione ci permette di sbloccare nuovi potenziamenti o nuove costruzioni, sviluppando il tutto sempre verso il basso. Scavando scavando riusciremo a edificare laboratori di ricerca, centrali elettriche per fornire energia alle nostre strutture, capsule di contenimento dove potremo imprigionare qualche alieno catturato, insomma il comparto sembra oltremodo fornito e sempre pronto ad aggiornarsi grazie alle ricerche sbloccabili missione dopo missione. Siamo scesi piacevolmente nei laboratori anche solo per “parlare” con l'avvenente ricercatrice, piuttosto che passare in officina per stare in compagnia del decrepito responsabile (che come minimo sta due a zero per la morte).
Il design del gioco ci ha incredibilmente sorpreso. Una grafica dedicata ai fondali decisamente accattivante, ricca di sfaccettature e di particolarità che rendono lo sfondo incredibilmente realistico, arricchito enormemente di elementi strategici da utilizzare come copertura. I giochi di luce ed ombra sono molto bilanciati e ci regalano delle sessioni di gioco in diurna o notturna decisamente ricche di pathos. Una semplicità disarmante ci porta un gradevole spettacolo per gli occhi, incentivato dalla cura delle texture dei giocatori, come degli alieni.
11
Un comparto sonoro un po' povero, con musiche piatte che purtroppo riescono solamente ad accompagnare la nostra “caccia all'alieno” senza troppe sorprese, o aumenti incisivi di ritmo a seconda delle situazioni. Una parola positiva la lasciamo per il doppiaggio italiano, che non pecca con pronunce buffe o porting da parole inglesi molto “maccheronici” (sto ancora piangendo per Tyreal in Diablo 3, lo ammetto).
Cosa manca?! Un appunto sul comparto multigiocatore. Originale, ma non strettamente di rilievo a nostro dire. Avremo la possibilità di creare o partecipare a partite classificate scegliendo una nostra squadra, il tutto orientato da un sistema di punti atti alla spesa delle unità selezionabili. Questo punteggio non potrà essere superato, probabilmente per creare un fattore di difficoltà non solo determinato dai giocatori, ma anche dal tipo di unità (ovviamente le più forti costeranno di più) e dal tipo di gioco che si vorrà incentrare durante il corso della partita. Come scritto pocanzi, abbiamo dedicato poco tempo alla suddetta modalità, visto che la modalità singolo ci ha particolarmente colpito in termini di trama e gestione.
Seguendo sulla cresta della giocabilità, abbiamo notato un sforzo non proprio all'altezza per quanto riguarda la personalizzazione dei soldati del nostro team. Un'impronta gdr (voluta ed apprezzata) cerca di farci gestire, grado dopo grado, le possibili abilità per sviluppare i nostri soldati, nonché un piccolo sistema di personalizzazione ci metterà in mano la possibilità di cambiare volto, capelli, ed uniforme del nostro Sims (ops, pardon) del nostro soldato che però ci é risultato scarno e ridotto all'osso.
Da sottolineare e portare in evidenza, invece, tutto il sistema di gestione della base che missione dopo missione ci permette di sbloccare nuovi potenziamenti o nuove costruzioni, sviluppando il tutto sempre verso il basso. Scavando scavando riusciremo a edificare laboratori di ricerca, centrali elettriche per fornire energia alle nostre strutture, capsule di contenimento dove potremo imprigionare qualche alieno catturato, insomma il comparto sembra oltremodo fornito e sempre pronto ad aggiornarsi grazie alle ricerche sbloccabili missione dopo missione. Siamo scesi piacevolmente nei laboratori anche solo per “parlare” con l'avvenente ricercatrice, piuttosto che passare in officina per stare in compagnia del decrepito responsabile (che come minimo sta due a zero per la morte).
Il design del gioco ci ha incredibilmente sorpreso. Una grafica dedicata ai fondali decisamente accattivante, ricca di sfaccettature e di particolarità che rendono lo sfondo incredibilmente realistico, arricchito enormemente di elementi strategici da utilizzare come copertura. I giochi di luce ed ombra sono molto bilanciati e ci regalano delle sessioni di gioco in diurna o notturna decisamente ricche di pathos. Una semplicità disarmante ci porta un gradevole spettacolo per gli occhi, incentivato dalla cura delle texture dei giocatori, come degli alieni.
Un comparto sonoro un po' povero, con musiche piatte che purtroppo riescono solamente ad accompagnare la nostra “caccia all'alieno” senza troppe sorprese, o aumenti incisivi di ritmo a seconda delle situazioni. Una parola positiva la lasciamo per il doppiaggio italiano, che non pecca con pronunce buffe o porting da parole inglesi molto “maccheronici” (sto ancora piangendo per Tyreal in Diablo 3, lo ammetto).
Cosa manca?! Un appunto sul comparto multigiocatore. Originale, ma non strettamente di rilievo a nostro dire. Avremo la possibilità di creare o partecipare a partite classificate scegliendo una nostra squadra, il tutto orientato da un sistema di punti atti alla spesa delle unità selezionabili. Questo punteggio non potrà essere superato, probabilmente per creare un fattore di difficoltà non solo determinato dai giocatori, ma anche dal tipo di unità (ovviamente le più forti costeranno di più) e dal tipo di gioco che si vorrà incentrare durante il corso della partita. Come scritto pocanzi, abbiamo dedicato poco tempo alla suddetta modalità, visto che la modalità singolo ci ha particolarmente colpito in termini di trama e gestione.
XCOM: Enemy Unknown
8.5
Voto
Redazione
XCOM: Enemy Unknown
XCOM é sicuramente un gioco che lascia il segno. Avvicinarsi nuovamente ad uno stile di gioco così inusuale ci ha fatto sorprendentemente piacere (soprattutto a me, visto che non amo molto il genere) ed il lavoro svolto dal team di produzione ci regala un titolo da giocare avidamente, tenendoci in sospeso con la giusta tempistica sulle varie motivazioni che hanno spinto questi “esseri venuti dallo spazio” a conquistare e distruggere il nostro bene amato pianeta.